Giuseppe Marrulli è il nuovo presidente della BPPB
D'Andrea e De Vito nominati vice presidente
martedì 24 settembre 2013
22.58
Giuseppe Marrulli è il nuovo presidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
La nomina è arrivata nel corso della prima seduta del nuovo consiglio di amministrazione eletto durante l'assemblea dei soci dello scorso fine settimana. La nuova governance dell'istituto, formata da 9 membri, e non più da 11, ha affidato l'incarico di rappresentare l'istituto al 62enne gravinese, già direttore della Banca D'Italia e membro sin dallo scorso anno del cda della BPPB in qualità di vice presidente di Pasquale Caso. Ad affiancare il neo presidente in qualità di vice sono stati nominati dott. Giuseppe D'Andrea e il dott. Antonio De Vito.
L'ex presidente Pasquale Caso aveva rassegnato le dimissioni il 6 settembre scorso, ma il Consiglio di amministrazione le aveva respinte chiedendogli di restare alla guida dell'istituto fino all'assemblea dei soci programmata per un rinnovo dei vertici e richiesta dalla Banca d'Italia a seguito di analisi ispettive compiute a partire dal 2010. Ammonterebbe a circa 125 milioni di euro il buco registrato nell'ultimo bilancio e reso noto con un report a cura degli ispettori della banca centrale.
La nomina è arrivata nel corso della prima seduta del nuovo consiglio di amministrazione eletto durante l'assemblea dei soci dello scorso fine settimana. La nuova governance dell'istituto, formata da 9 membri, e non più da 11, ha affidato l'incarico di rappresentare l'istituto al 62enne gravinese, già direttore della Banca D'Italia e membro sin dallo scorso anno del cda della BPPB in qualità di vice presidente di Pasquale Caso. Ad affiancare il neo presidente in qualità di vice sono stati nominati dott. Giuseppe D'Andrea e il dott. Antonio De Vito.
L'ex presidente Pasquale Caso aveva rassegnato le dimissioni il 6 settembre scorso, ma il Consiglio di amministrazione le aveva respinte chiedendogli di restare alla guida dell'istituto fino all'assemblea dei soci programmata per un rinnovo dei vertici e richiesta dalla Banca d'Italia a seguito di analisi ispettive compiute a partire dal 2010. Ammonterebbe a circa 125 milioni di euro il buco registrato nell'ultimo bilancio e reso noto con un report a cura degli ispettori della banca centrale.