Carabinieri a palazzo di città
Dopo la denuncia grillina i militari chiedono i documenti
venerdì 8 novembre 2013
9.24
Dopo l'esposto presentato alla Corte dei Conti da parte del Movimento 5 stelle di Gravina, a proposito dei rapporti tra l'Ente comunale e la società Tra.de.co. incaricata di provvedere allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, i militari dell'arma dei carabinieri hanno deciso di vederci chiaro e di approfondire alcuni aspetti della vicenda.
Nei giorni scorsi, i militari si sarebbero recati a palazzo di città, dove avrebbero acquisito della documentazione utile ai loro accertamenti.
Gli attivisti del movimento 5 stelle, dopo aver acquisito gli atti riguardanti l'appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani, a settembre hanno presentato formale denuncia indirizzata alla Corte dei Conti di Bari.
"Sin dal 1997 – si legge nel documento - il Decreto Ronchi, ha previsto l'obbligo di differenziare i rifiuti solidi urbani per tipologia di materiale da parte dei Comuni e sancito i seguenti obiettivi di raccolta differenziata: 15% entro due anni dall'entrata in vigore; 25% entro quattro anni dall'entrata in vigore; 35% a partire dal sesto anno successivo dall'entrata in vigore del decreto legislativo". Obiettivi, poi, modificati nel 2007 dalla legge finanziaria che ha innalzato le percentuali al 60% entro il 31 dicembre 2011 e al 65% entro il 31 dicembre 2012.
Traguardi che il Comune di Gravina non ha mai raggiunto, avendo ancora oggi una percentuale di raccolta differenziata ferma al 7% rispetto alla raccolta di R.S.U.
"Il mancato rispetto dei limiti minimi previsti per la Raccolta Differenziata- denunciano gli attivisti – ha causato un danno erariale quantificabile nella differenza tra gli introiti ottenibili dalla vendita dei rifiuti differenziati e quelli effettivamente incamerati".
Per questo, nella denuncia indirizzata ai giudici contabili si chiede di accertare "se, a seguito dei fatti di cui sopra, sia o meno prefigurabile, a carico degli amministratori del Comune di Gravina in Puglia, qualsivoglia responsabilità per danno erariale, avendo mancato il raggiungimento della soglia minima di raccolta differenziata negli anni dal 1997 ad oggi".
Nei giorni scorsi, i militari si sarebbero recati a palazzo di città, dove avrebbero acquisito della documentazione utile ai loro accertamenti.
Gli attivisti del movimento 5 stelle, dopo aver acquisito gli atti riguardanti l'appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani, a settembre hanno presentato formale denuncia indirizzata alla Corte dei Conti di Bari.
"Sin dal 1997 – si legge nel documento - il Decreto Ronchi, ha previsto l'obbligo di differenziare i rifiuti solidi urbani per tipologia di materiale da parte dei Comuni e sancito i seguenti obiettivi di raccolta differenziata: 15% entro due anni dall'entrata in vigore; 25% entro quattro anni dall'entrata in vigore; 35% a partire dal sesto anno successivo dall'entrata in vigore del decreto legislativo". Obiettivi, poi, modificati nel 2007 dalla legge finanziaria che ha innalzato le percentuali al 60% entro il 31 dicembre 2011 e al 65% entro il 31 dicembre 2012.
Traguardi che il Comune di Gravina non ha mai raggiunto, avendo ancora oggi una percentuale di raccolta differenziata ferma al 7% rispetto alla raccolta di R.S.U.
"Il mancato rispetto dei limiti minimi previsti per la Raccolta Differenziata- denunciano gli attivisti – ha causato un danno erariale quantificabile nella differenza tra gli introiti ottenibili dalla vendita dei rifiuti differenziati e quelli effettivamente incamerati".
Per questo, nella denuncia indirizzata ai giudici contabili si chiede di accertare "se, a seguito dei fatti di cui sopra, sia o meno prefigurabile, a carico degli amministratori del Comune di Gravina in Puglia, qualsivoglia responsabilità per danno erariale, avendo mancato il raggiungimento della soglia minima di raccolta differenziata negli anni dal 1997 ad oggi".