Cartelle consorzio Bonifica, si torna a discutere
Sentenza da ragione a cittadino. Il Comune chiamato a pagare?
martedì 27 giugno 2023
Tiene ancora banco la questione legata al pagamento delle cartelle inviate ai cittadini dal Consorzio di Bonifica. Una vicenda tornata alla ribalta anche nello scorso consiglio comunale, allorquando il consigliere di minoranza Michele Naglieri ha sollecitato l'assessore Vincenzo Varrese a dare risposta, anche alla luce di una sentenza del tribunale che, in sintesi, chiede il comune di contribuire.
Il giudice in merito al ricorso di un cittadino gravinese cosi si esprime: "la norma prevede espressamente che nel caso in cui i corsi d'acqua naturali o artificiali, affidati in gestione ai consorzi di bonifica vengono utilizzati come recapito di acque reflue urbane come nel caso di specie, sussiste l'obbligo per i gestori della pubblica fognatura, ed in questo caso del comune di Gravina, di contribuire ai sensi dell'art.166 del decreto legislativo 152/2006 alle spese consortile per la loro manutenzione ed il loro esercizio".
"Cosa sta facendo il Comune? - chiede Naglieri, che aggiunge: "credo che con una convenzione con il consorzio di bonifica il Comune, possa superare il problema elargendo una somma forfettaria".
L'assessore chiamato in causa ha ammesso che i cittadini continuino a rivolgersi al comune e ha sottolineato come quando è nato il problema, l'amministrazione comunale sia stata ricevuti dal commissario del consorzio. "Insieme ad altri comuni abbiamo inviato comunicazione al consorzio nel quale chiediamo di non rientrare più nel perimetro urbano" - ha affermato Varrese, che non ritiene necessaria nessuna convenzione, così come proposta da Naglieri. "L'unica strada percorribile è quella di far escludere il perimetro urbano dalla prossima pianificazione" -ha concluso l'assessore, ricordando che uno sportello è stato aperto presso il consorzio di bonifica e il Comune ha fatto tutto ciò che è nelle sue facoltà.
Il giudice in merito al ricorso di un cittadino gravinese cosi si esprime: "la norma prevede espressamente che nel caso in cui i corsi d'acqua naturali o artificiali, affidati in gestione ai consorzi di bonifica vengono utilizzati come recapito di acque reflue urbane come nel caso di specie, sussiste l'obbligo per i gestori della pubblica fognatura, ed in questo caso del comune di Gravina, di contribuire ai sensi dell'art.166 del decreto legislativo 152/2006 alle spese consortile per la loro manutenzione ed il loro esercizio".
"Cosa sta facendo il Comune? - chiede Naglieri, che aggiunge: "credo che con una convenzione con il consorzio di bonifica il Comune, possa superare il problema elargendo una somma forfettaria".
L'assessore chiamato in causa ha ammesso che i cittadini continuino a rivolgersi al comune e ha sottolineato come quando è nato il problema, l'amministrazione comunale sia stata ricevuti dal commissario del consorzio. "Insieme ad altri comuni abbiamo inviato comunicazione al consorzio nel quale chiediamo di non rientrare più nel perimetro urbano" - ha affermato Varrese, che non ritiene necessaria nessuna convenzione, così come proposta da Naglieri. "L'unica strada percorribile è quella di far escludere il perimetro urbano dalla prossima pianificazione" -ha concluso l'assessore, ricordando che uno sportello è stato aperto presso il consorzio di bonifica e il Comune ha fatto tutto ciò che è nelle sue facoltà.