Caso Epitaffio: arriva la proposta del Comune

Mezzo milione d'euro l'anno per tre anni per saldare il debito e scongiurare il dissesto. I proprietari dei suoli prendono tempo.

mercoledì 21 novembre 2012 8.09
A cura di Antonella Testini
Mezzo milione d'euro l'anno, per tre anni.

Questa la soluzione formulata per rateizzare il debito che il Comune di Gravina ha maturato nei confronti dei proprietari dei suoli su cui, in zona Epitaffio, sorge la scuola "Michele Soranno". Ad avanzarla, gli avvocati del Comune di Gravina. Il tutto nel corso dell'incontro coi legali chiamati a difendere gli interessi della famiglia Preite, proprietaria di gran parte dei suoli interessati dal contenzioso milionario, e di altre famiglie. Una proposta che permetterebbe, sempre previa approvazione del consiglio comunale, di salvare dal dissesto le casse di via Vittorio Veneto, condannate a sborsare, dopo 20 anni dall'inizio del procedimento, circa 3 milioni di euro, oltre interessi, per appropriazione illegittima di suolo privato.

La scorsa estate, l'amministrazione comunale aveva presentato appello contro la sentenza di primo grado, chiedendo contemporaneamente la sospensiva della sentenza, ma la Corte d'Appello di Bari ha accolto solo parzialmente la sospensiva richiesta dal Municipio, obbligando il Comune a versare subito il 50% delle somme stabilite dalla sentenza. I termini per saldare il debito sono scaduti i primi del mese, ma solo lo scorso 15 novembre i legali dei Preite sono stati convocati a Palazzo di città. Un temporeggiamento che ha evidentemente indisposto le parti che ad alcuni giorni dall'incontro non avrebbero ancora sciolto le riserve in ordine all'eventuale accettazione della proposta municipale, volta a tamponare una falla che tecnicamente dovrebbe essere qualificata come debito fuori bilancio e che apre una serie di interrogativi, su tutti quelli in ordine all'individuazione dei responsabili e delle risorse alle quali attingere per rinvenire le somme necessarie.

Dall'ufficio legale comunale, intanto, si fa sapere essere in corso l'ufficializzazione di quanto scaturito dall'incontro. Tutt'attorno è già attesa. Non per una nuova riunione, ma per la definizione dell'intesa o, in caso di mancato d'accordo sul pagamento rateale proposto, per l'avvio delle azioni esecutive nei riguardi dell'ente. Affinchè il Comune paghi tutto e subito.