Cavallo di ritorno, in manette un sorvegliato speciale di Gravina
Rubava auto e chiedeva soldi per non distruggerle
sabato 3 dicembre 2016
9.26
Dovrà rispondere di estorsione M.G. il pluripregiudicato arrestato dai carabinieri della Stazione di Gravina su disposizione del Gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi a seguito della richiesta avanzata dal Pm Fabio Buchicchio.
L'uomo un cinquantanovenne gravinese noto alle Forze dell'Ordine e sorvegliato speciale è stato arrestato al termine di una indagine condotta dai carabinieri di Gravina dopo la denuncia presentata da un pensionato gravinese a cui era stata prima rubata la macchina e poi era stato vittima di un tentativo di estorsione da parte dello stesso ladro. I fatti risalgono a pochi mesi fa quando una mattina, di ritorno da una passeggiata in campagna, l'anziano si era visto sfilare dinanzi agli suoi occhi la sua utilitaria guidata dal malvivente.
Un caso non isolato.
Il modus operandi era sempre lo stesso: rubata l'autovettura, di solito un'utilitaria di vecchia fabbricazione e con scarso valore commerciale, ma al tempo stesso preziosa per il proprietario per una questione affettiva o semplicemente perché unico mezzo di locomozione, la vittima veniva avvicinata per "pattuire" la restituzione del mezzo previo pagamento di una cospicua somma di denaro.
Questa volta, però, qualcosa è andato storto per il malvivente.
Perché la sua vittima ha deciso di non sottostare ai ricatti e di collaborare con i Carabinieri di Gravina sacrificando la sua macchina che è stata ritrovata nelle scorse settimane completamente distrutta dalle fiamme nel territorio di Andria.
Grazie alla testimonianza dell'uomo e dopo aver comparato numerosi indizi scoperti dai Militari dell'Arma, il pregiudicato è stato arrestato. L'ulteriore attività investigativa, inoltre, ha permesso di accertare le responsabilità dell'uomo almeno in un altro caso di furto di macchina sempre ai danni di un pensionato gravinese a cui era stata derubata una Fiat Punto.
Portata a termine l'operazione, da parte dei Carabinieri arriva l'ennesimo appello rivolto alla cittadinanza a collaborare con le Forze dell'Ordine senza scendere a patti con i malviventi, gli unici che traggono vantaggio e profitto dinanzi ai comportamenti omertosi dei cittadini che decidono di non denunciare rendendosi altro modo complici.
L'uomo un cinquantanovenne gravinese noto alle Forze dell'Ordine e sorvegliato speciale è stato arrestato al termine di una indagine condotta dai carabinieri di Gravina dopo la denuncia presentata da un pensionato gravinese a cui era stata prima rubata la macchina e poi era stato vittima di un tentativo di estorsione da parte dello stesso ladro. I fatti risalgono a pochi mesi fa quando una mattina, di ritorno da una passeggiata in campagna, l'anziano si era visto sfilare dinanzi agli suoi occhi la sua utilitaria guidata dal malvivente.
Un caso non isolato.
Il modus operandi era sempre lo stesso: rubata l'autovettura, di solito un'utilitaria di vecchia fabbricazione e con scarso valore commerciale, ma al tempo stesso preziosa per il proprietario per una questione affettiva o semplicemente perché unico mezzo di locomozione, la vittima veniva avvicinata per "pattuire" la restituzione del mezzo previo pagamento di una cospicua somma di denaro.
Questa volta, però, qualcosa è andato storto per il malvivente.
Perché la sua vittima ha deciso di non sottostare ai ricatti e di collaborare con i Carabinieri di Gravina sacrificando la sua macchina che è stata ritrovata nelle scorse settimane completamente distrutta dalle fiamme nel territorio di Andria.
Grazie alla testimonianza dell'uomo e dopo aver comparato numerosi indizi scoperti dai Militari dell'Arma, il pregiudicato è stato arrestato. L'ulteriore attività investigativa, inoltre, ha permesso di accertare le responsabilità dell'uomo almeno in un altro caso di furto di macchina sempre ai danni di un pensionato gravinese a cui era stata derubata una Fiat Punto.
Portata a termine l'operazione, da parte dei Carabinieri arriva l'ennesimo appello rivolto alla cittadinanza a collaborare con le Forze dell'Ordine senza scendere a patti con i malviventi, gli unici che traggono vantaggio e profitto dinanzi ai comportamenti omertosi dei cittadini che decidono di non denunciare rendendosi altro modo complici.