Centro servizi: opera inutile o inutilizzata?
A due anni dalla fine dei lavori è ancora chiuso e senza agibilità. A giugno scadono i termini per il collaudo amministrativo
venerdì 20 maggio 2011
12.04
Doveva essere il fiore all'occhiello dell'amministrazione Vendola e invece è diventato la zavorra dell'amministrazione Divella. Il centro servizi della zona Pip, un'opera da 5 milioni di euro realizzata in projet financing dall'Ati Ru.Ca che fa capo a Nicola Canonico, con il contributo del 50% a fondo perduto della Regione Puglia, a due anni dal completamento dei lavori è ancora chiuso.
Nel 2006, per realizzare l'opera il Comune ha stipulato una convenzione con l'azienda che, in cambio dei suoli su cui realizzare l'immobile, ha ceduto alcuni locali dove trasferire gli uffici per le attività produttive. I lavori sono iniziati nel 2006 e sono stati completati nel 2009 quasi in concomitanza con l'insediamento della giunta Divella.
E proprio nel giugno 2009, la commissione collaudatrice della Regione Puglia, in fase di collaudo dell'opera ha verificato un ammanco nei materiali, pari a 296.687 euro, stabilendo nella stessa relazione, che dagli importi totali "dovrà essere effettuata la detrazione della partita scavi individuata coma Sbancamento Lotto".
E non finisce qui.
Infatti, alla documentazione della Regione, si aggiunge anche la segnalazione fatta dal signor Domenico Matera, collaboratore della ditta Ru.Ca. che già nel gennaio scorso, scriveva al sindaco: " Durante la mia presenza in cantiere da ottobre 2006 a marzo 2007, ho constatato innanzitutto l'anomalia tra il 1 Stato di avanzamento lavori, dove sono annotate le effettive lavorazioni riscontrate con il Giornale dei Lavori e il 2 Stato di avanzamento lavori fatto a corpo, non corrispondente al giornale dei Lavori"
Inoltre nella stessa segnalazione, Matera evidenzia la mancanza dei vespai " regolarmente pagati all'impresa e mai realizzati" e sarebbe per questo che oggi l'opera presenta notevoli macchie di umidità.
Una segnalazione cui è seguita un'altra nel mese di marzo quando Matera ha voluto ricordare al sindaco e agli assessori preposti, che stanno per scadere i termini per effettuare il collaudo amministrativo: "Come previsto dalle vigenti leggi in materia di lavori pubblici, l'ente comunale- si legge nella comunicazione- può collaudare l'opera nell'arco di due anni a distanza del collaudo fatto dalla Regione" . Dunque, o entro giugno 2011 gli uffici comunali provvedono a realizzare una nuova relazione di collaudo e a rilasciare le dovute agibilità o l'amministrazione comunale si prepara ad affrontare un contenzioso con l'impresa Ru. Ca che, scaduti i termini avrà tutte le ragioni per chiedere un risarcimento danni all'amministrazione.
Una vicenda contorta e difficile da ricostruire soprattutto se i protagonisti si rimpallano le rispettive responsabilità.
Ciò che è certo è che gli investimenti del 2006 avrebbero dovuto dotare il Comune di un centro d'eccellenza per le attività produttive con tanto di sala convegni e centro di rappresentanza per il Comune. Ad oggi sappiamo che gli spazi destinati agli uffici pubblici sono chiusi e intrisi di umidità mentre, i locali destinati alle attività private sono quasi tutti occupati da aziende gravinesi che in attesa di ottenere tutte le certificazioni vivono in una situazione di calma apparente.
In tutto questo marasma i politici, di maggioranza ma anche d'opposizione, ossia coloro che dovrebbero suggerire le linee guida di sviluppo di questo paese restano in silenzio. Un silenzio assordante che comincia a fare paura.
Nel 2006, per realizzare l'opera il Comune ha stipulato una convenzione con l'azienda che, in cambio dei suoli su cui realizzare l'immobile, ha ceduto alcuni locali dove trasferire gli uffici per le attività produttive. I lavori sono iniziati nel 2006 e sono stati completati nel 2009 quasi in concomitanza con l'insediamento della giunta Divella.
E proprio nel giugno 2009, la commissione collaudatrice della Regione Puglia, in fase di collaudo dell'opera ha verificato un ammanco nei materiali, pari a 296.687 euro, stabilendo nella stessa relazione, che dagli importi totali "dovrà essere effettuata la detrazione della partita scavi individuata coma Sbancamento Lotto".
E non finisce qui.
Infatti, alla documentazione della Regione, si aggiunge anche la segnalazione fatta dal signor Domenico Matera, collaboratore della ditta Ru.Ca. che già nel gennaio scorso, scriveva al sindaco: " Durante la mia presenza in cantiere da ottobre 2006 a marzo 2007, ho constatato innanzitutto l'anomalia tra il 1 Stato di avanzamento lavori, dove sono annotate le effettive lavorazioni riscontrate con il Giornale dei Lavori e il 2 Stato di avanzamento lavori fatto a corpo, non corrispondente al giornale dei Lavori"
Inoltre nella stessa segnalazione, Matera evidenzia la mancanza dei vespai " regolarmente pagati all'impresa e mai realizzati" e sarebbe per questo che oggi l'opera presenta notevoli macchie di umidità.
Una segnalazione cui è seguita un'altra nel mese di marzo quando Matera ha voluto ricordare al sindaco e agli assessori preposti, che stanno per scadere i termini per effettuare il collaudo amministrativo: "Come previsto dalle vigenti leggi in materia di lavori pubblici, l'ente comunale- si legge nella comunicazione- può collaudare l'opera nell'arco di due anni a distanza del collaudo fatto dalla Regione" . Dunque, o entro giugno 2011 gli uffici comunali provvedono a realizzare una nuova relazione di collaudo e a rilasciare le dovute agibilità o l'amministrazione comunale si prepara ad affrontare un contenzioso con l'impresa Ru. Ca che, scaduti i termini avrà tutte le ragioni per chiedere un risarcimento danni all'amministrazione.
Una vicenda contorta e difficile da ricostruire soprattutto se i protagonisti si rimpallano le rispettive responsabilità.
Ciò che è certo è che gli investimenti del 2006 avrebbero dovuto dotare il Comune di un centro d'eccellenza per le attività produttive con tanto di sala convegni e centro di rappresentanza per il Comune. Ad oggi sappiamo che gli spazi destinati agli uffici pubblici sono chiusi e intrisi di umidità mentre, i locali destinati alle attività private sono quasi tutti occupati da aziende gravinesi che in attesa di ottenere tutte le certificazioni vivono in una situazione di calma apparente.
In tutto questo marasma i politici, di maggioranza ma anche d'opposizione, ossia coloro che dovrebbero suggerire le linee guida di sviluppo di questo paese restano in silenzio. Un silenzio assordante che comincia a fare paura.