Ma l'etilometro non era obbligatorio?
Pochi i locali a Gravina ad essersene dotati. Ma nullo l'utilizzo da parte dei giovani
lunedì 28 novembre 2011
13.24
Tanti auguri all'etilometro obbligatorio! Ha già compiuto il primo anno di vita, ma in pochi pare se ne siano accorti.
Scattava dalla mezzanotte del 13 novembre 2010, infatti, l'obbligo per i titolari di esercizi pubblici e locali di intrattenimento di tutta Italia che restano aperti oltre la mezzanotte, di mettere a disposizione dei clienti il kit "fai-da-te"; un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico per i clienti che volessero conoscere il proprio stato di idoneità alla guida, uno strumento da installare in modo che sia facilmente visibile al cliente, onde permettere a ciascuno di prendere consapevolezza dell'esistenza dello stesso all'interno del locale e decidere arbitrariamente se sottoporsi al test o meno.
Ma l'arbitrarietà a Gravina va in unica direzione: utilizzo praticamente nullo!
Grazie all'aiuto della Confesercenti gravinese, nella persona del responsabile cittadino Oronzo Rifino, è stato semplice delineare un quadro dei locali che hanno acquistato l'etilometro in convenzione con la Confesercenti. L'elenco non è lungo. Ad essere dotati del c.d. precursore: il Gallery Pub, Caffè Di Vittorio, Club 26, Fahrenheit caffè, caffetteria Carpe Diem, Pierre Cafè.
Immediata arriva la precisazione del dott. Rifino, poiché "c'è la probabilità che anche altri locali a Gravina si siano dotati dello stesso apparecchio autonomamente, acquistandolo dalle farmacie per esempio, o altrove".
A parte fare una considerazione sulla multa salata che rischiano i titolari dei locali che ancora non hanno provveduto a munirsi dello stesso, sanzione che va da 300 a 1200 euro; oltre a precisare che i controlli circa il possesso o meno del mini-etilometro spettano a qualsiasi forza dell'ordine, dalla Polizia Municipale ai Carabinieri, dai Nas alla Guardia di Finanza, (ad oggi pare che a Gravina i controlli non siano pervenuti), la domanda è una sola: ma i giovani si sottopongono all'alcool test nei locali che dispongono dell'apparecchio?
Contattati i titolari dei locali che hanno avuto modo di sperimentare l'utilizzo del rilevatore, i numeri sono davvero bassi e il successo dell'"esperimento" finalizzato ad inibire dalla guida chiunque avesse conferma di aver alzato il gomito, si è rivelato un vero fallimento. "I ragazzi non sono interessati", dice qualcuno. "Nessuno ne ha mai fatto esplicita richiesta. Addirittura l'utilizzo si concretizza in 1-2 volte in un anno", ha ribadito qualcun altro.
Neppure la curiosità, la novità di una "macchinetta" gratuita da utilizzare, ha indotto i più giovani a sperimentare l'aggeggio.
È questa l'amara realtà con cui fare i conti! Quella del precursore, sembrava una soluzione agli incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza, ma in realtà non ha assolto ad alcuna funzione, almeno nel nostro territorio...e i giovani continuano a bere inconsapevoli di essere un pericolo per sè e per gli altri!
Scattava dalla mezzanotte del 13 novembre 2010, infatti, l'obbligo per i titolari di esercizi pubblici e locali di intrattenimento di tutta Italia che restano aperti oltre la mezzanotte, di mettere a disposizione dei clienti il kit "fai-da-te"; un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico per i clienti che volessero conoscere il proprio stato di idoneità alla guida, uno strumento da installare in modo che sia facilmente visibile al cliente, onde permettere a ciascuno di prendere consapevolezza dell'esistenza dello stesso all'interno del locale e decidere arbitrariamente se sottoporsi al test o meno.
Ma l'arbitrarietà a Gravina va in unica direzione: utilizzo praticamente nullo!
Grazie all'aiuto della Confesercenti gravinese, nella persona del responsabile cittadino Oronzo Rifino, è stato semplice delineare un quadro dei locali che hanno acquistato l'etilometro in convenzione con la Confesercenti. L'elenco non è lungo. Ad essere dotati del c.d. precursore: il Gallery Pub, Caffè Di Vittorio, Club 26, Fahrenheit caffè, caffetteria Carpe Diem, Pierre Cafè.
Immediata arriva la precisazione del dott. Rifino, poiché "c'è la probabilità che anche altri locali a Gravina si siano dotati dello stesso apparecchio autonomamente, acquistandolo dalle farmacie per esempio, o altrove".
A parte fare una considerazione sulla multa salata che rischiano i titolari dei locali che ancora non hanno provveduto a munirsi dello stesso, sanzione che va da 300 a 1200 euro; oltre a precisare che i controlli circa il possesso o meno del mini-etilometro spettano a qualsiasi forza dell'ordine, dalla Polizia Municipale ai Carabinieri, dai Nas alla Guardia di Finanza, (ad oggi pare che a Gravina i controlli non siano pervenuti), la domanda è una sola: ma i giovani si sottopongono all'alcool test nei locali che dispongono dell'apparecchio?
Contattati i titolari dei locali che hanno avuto modo di sperimentare l'utilizzo del rilevatore, i numeri sono davvero bassi e il successo dell'"esperimento" finalizzato ad inibire dalla guida chiunque avesse conferma di aver alzato il gomito, si è rivelato un vero fallimento. "I ragazzi non sono interessati", dice qualcuno. "Nessuno ne ha mai fatto esplicita richiesta. Addirittura l'utilizzo si concretizza in 1-2 volte in un anno", ha ribadito qualcun altro.
Neppure la curiosità, la novità di una "macchinetta" gratuita da utilizzare, ha indotto i più giovani a sperimentare l'aggeggio.
È questa l'amara realtà con cui fare i conti! Quella del precursore, sembrava una soluzione agli incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza, ma in realtà non ha assolto ad alcuna funzione, almeno nel nostro territorio...e i giovani continuano a bere inconsapevoli di essere un pericolo per sè e per gli altri!