"Chocolat", il gusto di andare a Teatro
Al Vida uno spettacolo per buongustai
martedì 6 dicembre 2016
10.28
Uno spettacolo che ti prende "per la gola" è stato presentato dalla Compagnia teatrale "Costellazione" lo scorso weekend sul palcoscenico del Teatro Vida di Gravina: "Chocolat".
Protagonista della vicenda è Vivienne, una forestiera che approda in un piccolo villaggio per aprire una cioccolateria in tempi di Quaresima. Il cioccolato è sinonimo di piacere e desiderio, e questo è intollerabile agli occhi della Contessa, sindaco del villaggio.
"Straniera", "strega", "atea", tanti sono i giudizi con cui gli abitanti del paese etichettano la donna appena arrivata.
Vivienne, tuttavia, è più determinata che mai a restare nel villaggio e a poco a poco comincia a conoscere i cittadini, offre loro del buonissimo cioccolato a seconda dei gusti personali riuscendo con il tempo a stemperare l'astio dei suoi concittadini finendo per travolgere anche la severa Contessa che fino all'ultimo aveva lottato per far chiudere bottega a Vivienne.
D'altronde perché vivere una vita che non ha sapore, non ha profumo e che non trova il piacere dei sensi?
Una commedia che mostra il volto della società moderna che non solo vede lo straniero come un intruso. una società che troppo stesso si lascia trascinare dai pregiudizi, rifiuta e rinnega i piaceri, soffocandoli nell'austerità della religione cattolica. Una storia raccontata da grandi professionisti, che con pochissimi oggetti scenici - delle sedie e un telo di seta di colore rosso - sono riusciti a stimolare la fantasia degli spettatori, dando l'impressione di trovarsi dinanzi l'uscio della cioccolateria e di riuscire quasi a sentire il profumo del cioccolato appena preparato.
Protagonista della vicenda è Vivienne, una forestiera che approda in un piccolo villaggio per aprire una cioccolateria in tempi di Quaresima. Il cioccolato è sinonimo di piacere e desiderio, e questo è intollerabile agli occhi della Contessa, sindaco del villaggio.
"Straniera", "strega", "atea", tanti sono i giudizi con cui gli abitanti del paese etichettano la donna appena arrivata.
Vivienne, tuttavia, è più determinata che mai a restare nel villaggio e a poco a poco comincia a conoscere i cittadini, offre loro del buonissimo cioccolato a seconda dei gusti personali riuscendo con il tempo a stemperare l'astio dei suoi concittadini finendo per travolgere anche la severa Contessa che fino all'ultimo aveva lottato per far chiudere bottega a Vivienne.
D'altronde perché vivere una vita che non ha sapore, non ha profumo e che non trova il piacere dei sensi?
Una commedia che mostra il volto della società moderna che non solo vede lo straniero come un intruso. una società che troppo stesso si lascia trascinare dai pregiudizi, rifiuta e rinnega i piaceri, soffocandoli nell'austerità della religione cattolica. Una storia raccontata da grandi professionisti, che con pochissimi oggetti scenici - delle sedie e un telo di seta di colore rosso - sono riusciti a stimolare la fantasia degli spettatori, dando l'impressione di trovarsi dinanzi l'uscio della cioccolateria e di riuscire quasi a sentire il profumo del cioccolato appena preparato.