Cinema Sidion, si apre uno spiraglio?

Lettera della famiglia Mastrogiacomo per cercare collaborazioni nella gestione

martedì 4 giugno 2024 10.12
Hanno deciso di affidare il loro accorato appello ai social per un ultimo tentativo di riportare in vita il cinema Sidion di Gravina, a più di un anno dalla sua chiusura. A scrivere una lettera aperta alla comunità è stata la famiglia di Michele Mastrogiacomo, uno dei comproprietari della struttura che ha ospitato l'ultimo cinema gravinese, e gestore dello stesso, che ha voluto rivolgersi ai cittadini gravinesi per trovare un ente pubblico o privato interessato ad acquisire la gestione del Sidion.

Un luogo - si legge nella missiva - che "è un pezzo di storia, un angolo di ricordi condivisi, è un simbolo della nostra identità culturale". "Da generazioni il cinema Sidion è stato un punto di riferimento culturale e di intrattenimento per Gravina - continua la lettera, ricordando come purtroppo alcune vicissitudini familiari hanno portato alla chiusura del cinema, che adesso però potrebbe avere una ulteriore chance. "Ci troviamo di fronte a una sfida che richiede il sostegno e l'impegno di tutta la comunità per garantire che il nostro cinema continui ad essere un luogo di incontro e di cultura– dicono i Mastrogiacomo.

Di qui la proposta rivolta ad istituzioni ed enti pubblici o privati affinché prendano in carico la gestione dell'importante contenitore culturale cittadino, in modo da "portare avanti la missione del cinema con passione e dedizione, preservando il suo spirito originario e allo stesso tempo introducendo innovazioni che possano rispondere alle esigenze del pubblico moderno".

In conclusione, l'invito della famiglia di Michele Mastrogiacomo è rivolto a chiunque sia disposto a compiere questo passo, avendo a cuore le sorti del cinema gravinese, dicendosi aperti ad ascoltare e a discutere le "potenziali modalità di collaborazione e le proposte che possano assicurare un futuro prospero e sostenibile per il cinema Sidion".

La palla passa adesso alla comunità gravinese e a chi sarà in grado di rispondere a questo appello per far sì che Gravina non perda definitivamente questo importante contenitore culturale.