Cinquantenne investito sulla statale 96, è caccia al pirata della strada

I carabinieri sulle tracce del conducente di un'Alfa Romeo 159

venerdì 17 aprile 2015 17.03
Il pirata della strada che mercoledì scorso ha travolto e ucciso un tunisino sulla statale 96 presto avrà un volto.

Ne sono convinti i carabinieri della compagnia di Altamura che hanno avviato le indagini dopo il terribile impatto avvenuto a pochi passi dall'ospedale della Murgia da dove il tunisino, in evidente stato di ebrezza, si era allontanato dopo essere stato soccorso dal mezzi del 118. Pochi passi fuori l'ospedale, l'uomo è stato falciato da un'auto pirata che ha proseguito la sua corsa senza prestare soccorso.
Nelle ore successive all'episodio, i carabinieri della stazione di Altamura, hanno raccolto e incrociato testimonianze grazie alle quali si stanno mettendo assieme celermente i diversi tasselli. Sul caso procede anche il pm Barbanente della Procura di Bari e sembrerebbe che le indagini abbiano imboccato la strada che conduce alla svolta.

Il cerchio attorno all'uomo che guidava l'auto, dunque, pare destinato a stringersi e chi indaga conta di dare presto un volto e un nome al responsabile del triste episodio. Per il momento sarebbe stata individuata l'autovettura: un'Alfa Romeo 159 di colore scuro con parabrezza visibilmente lesionato. La caccia all'investitore pirata è aperta. Se si costituisse, semplificherebbe il suo iter penale.

Ancora non è stato disposto l'esame autoptico della vittima. Un uomo "invisibile", che viveva di poco e che dormiva in un casolare abbandonato nelle periferie altamurane. Probabilmente affogava il suo disagio nell'alcol. E infatti, proprio in preda all'etilismo, era stato visitato in pronto soccorso presso l'Ospedale della Murgia, poco prima di essere investito. Ma, allontanatosi, l'uomo avrebbe deciso di rientrare in paese a piedi lungo la strada statale 96, dove è stato falciato da un'auto in corsa. All'indomani della sua morte, il tunisino sarebbe dovuto rientrare nel suo paese grazie agli aiuti economici di alcuni suoi connazionali.