Come poter affrontare il tumore in fase avanzata?
Una possibile risposta è l’ANT. In città manca il servizio
giovedì 15 dicembre 2011
9.32
Il tumore è uno dei mali del nostro tempo. Purtroppo è un male ancora incurabile nonostante il progresso della medicina nel campo scientifico. Quando l'équipe medica che segue il paziente capisce che non c'è più alcuna possibilità per curare il tumore, che gli esami e la terapia non sono più necessari e quindi vengono interrotti, come si può dare al malato una buona qualità di vita fino all'ultimo respiro?
Certamente è importante il sostegno dei familiari e degli amici, tuttavia una diagnosi di cancro spesso coglie tutti di sorpresa e modifica i ruoli che si è abituati ad interpretare.
Coloro che non hanno personalmente lottato contro il cancro, anche se ben intenzionati, non sono in grado di capire completamente ciò che l'amato sta attraversando emotivamente e fisicamente; dunque come è possibile aiutare la persona amata ad affrontare il viaggio solitario che conduce alla morte?
Fino ad un paio di anni fa a Gravina esisteva ed operava al meglio l'ANT, l'Associazione nazionale per lo studio e la cura dei tumori nata in città nel 2003. Oggi, sebbene esiste il centro di accettazione sito presso una farmacia gravinese non vi è personale disponibile che copra il territorio di Gravina ed Altamura. Dunque, il servizio non è disponibile.
"Correva l'anno 2003 quando sono stata contattata dalla sezione Ant di Acquaviva e circondandomi di volontari con la mia stessa sensibilità ho deciso di intraprendere questo percorso per offrire un servizio di alto valore umano e sociale e soprattutto verificabile sul territorio" – racconta la dott.ssa Dibattista Giovanna, delegata Ant di Gravina.
"Da due anni, purtroppo, non vi è personale per difficoltà di reperimento di medici con particolare formazione e forma mentis. – aggiunge la dottoressa – Il medico è portato a guarire piuttosto che ad accompagnare il paziente alla morte per questo anche chi si avvicina a tale pratica, non resite molto a lungo."
"A Gravina nel corso degli anni si sono succedute la dott.ssa Vitucci, la dott.ssa Zaccheo e la dott.ssa Mongelli, il cui servizio è stato interrotto perché chiamate a lavorare negli hospice. ll direttore sanitario, la dott.ssa Claudia Laterza è molto ottimista e mi ha confermato che prospetta di riattivare il servizio a gennaio 2012"- conclude.
Certamente è importante il sostegno dei familiari e degli amici, tuttavia una diagnosi di cancro spesso coglie tutti di sorpresa e modifica i ruoli che si è abituati ad interpretare.
Coloro che non hanno personalmente lottato contro il cancro, anche se ben intenzionati, non sono in grado di capire completamente ciò che l'amato sta attraversando emotivamente e fisicamente; dunque come è possibile aiutare la persona amata ad affrontare il viaggio solitario che conduce alla morte?
Fino ad un paio di anni fa a Gravina esisteva ed operava al meglio l'ANT, l'Associazione nazionale per lo studio e la cura dei tumori nata in città nel 2003. Oggi, sebbene esiste il centro di accettazione sito presso una farmacia gravinese non vi è personale disponibile che copra il territorio di Gravina ed Altamura. Dunque, il servizio non è disponibile.
"Correva l'anno 2003 quando sono stata contattata dalla sezione Ant di Acquaviva e circondandomi di volontari con la mia stessa sensibilità ho deciso di intraprendere questo percorso per offrire un servizio di alto valore umano e sociale e soprattutto verificabile sul territorio" – racconta la dott.ssa Dibattista Giovanna, delegata Ant di Gravina.
"Da due anni, purtroppo, non vi è personale per difficoltà di reperimento di medici con particolare formazione e forma mentis. – aggiunge la dottoressa – Il medico è portato a guarire piuttosto che ad accompagnare il paziente alla morte per questo anche chi si avvicina a tale pratica, non resite molto a lungo."
"A Gravina nel corso degli anni si sono succedute la dott.ssa Vitucci, la dott.ssa Zaccheo e la dott.ssa Mongelli, il cui servizio è stato interrotto perché chiamate a lavorare negli hospice. ll direttore sanitario, la dott.ssa Claudia Laterza è molto ottimista e mi ha confermato che prospetta di riattivare il servizio a gennaio 2012"- conclude.