“Comitato pro Murgetta”, basta fare un salto sul luogo dell’incidente per capirne i motivi.
Si può andare avanti così?. Provinciale per Corato in strada maledetta
martedì 22 febbraio 2011
Fra i tanti messaggi arrivati a Gravinalife sul tragico incidente che domenica mattina ha privato per sempre la città della presenza di una bella ragazza di 16 anni, Rossana Loviglio, c'è chi, coraggiosamente, parla di morta annunciata. Perché fra le tante cause alla base dell'incidente, c'è la pericolosità della strada. Dice, per esempio Mariella Battista, mamma di 4 figli, animatrice del "Comitato pro Murgetta", e spesso ospite di questo sito, basta fare un salto sul luogo dell'incidente per capirne i motivi. E prosegue: "i cumuli di ghiaia accumulatisi durante il temporale di venerdì scorso hanno certamente fatto sbandare l'autovettura" trasformando la provinciale per Corato in strada maledetta. Ma chi ha fatto diventare questa strada, quotidianamente percorsa da centinaia di automezzi, maledetta? Certamente chi non si preoccupa della manutenzione; chi fa finta di niente sulla sua subito dopo la pioggia.
E, ci si chiede, si deve consumare una tragedia per portare all'attenzione dell'opinione pubblica tutte le situazioni di pericolo che ci sono in questa città? Ma ci vuole anche chi ha il coraggio di esporsi per fare conoscere all'opinione pubblica i problemi che vanno risolti, e con urgenza. E' il caso della signora Battista che confida: "noi della Murgetta, ogni volta che ci mettiamo in macchina, specialmente dopo che ha piovuto, chiediamo a Dio di proteggerci". Perché il tratto di asfalto dove domenica mattina è sbandata l'auto condotta da Michele Volse, dopo la pioggia viene invaso da terriccio e fango che scivola giù da una strada adiacente resa dissestata e polverosa dal passaggio di camion: oltretutto a ridosso della strada è in funzione una cava. C'è di più: lì vicino c'è un muro di tufi che potrebbe crollare da un momento all'altro, mettendo a serio rischio l'incolumità dei passanti. Lo sanno tutti, dice la signora Battista che, aggiunge: "io non so chi ha il dovere di pulire la strada o costruire un'opera di contenimento al muro che sta per cadere, ma resto del parere che non si può pensare di aver risolto il problema apponendo un cartello che indica caduta massi e poi chi si è visto".
Fra le cause della tragedia di domenica mattina ci sarà sicuramente la velocità sostenuta dell'auto. Però, se la strada fosse stata pulita dopo la pioggia di venerdì, probabilmente il bilancio dell'incidente non sarebbe stato tragico. Stando poi alle dichiarazioni di uno dei ragazzi feriti, Francesco Lombardi, il conducente del suv avrebbe perso il controllo del mezzo per evitare un cane che gli aveva tagliato la strada. A questo punto entra in ballo un'altra piaga di questa città: il randagismo canile. La zona è piena di cani (in questo caso è un randagio?), lo sanno tutti. C'è qualcuno di questi animali che si avventa alle autovetture che percorrono quella strada. E ci sono ciclisti e motociclisti che evitano quel percorso proprio per la presenza di cani.
Nessuno protesta. Si può andare avanti così?
E, ci si chiede, si deve consumare una tragedia per portare all'attenzione dell'opinione pubblica tutte le situazioni di pericolo che ci sono in questa città? Ma ci vuole anche chi ha il coraggio di esporsi per fare conoscere all'opinione pubblica i problemi che vanno risolti, e con urgenza. E' il caso della signora Battista che confida: "noi della Murgetta, ogni volta che ci mettiamo in macchina, specialmente dopo che ha piovuto, chiediamo a Dio di proteggerci". Perché il tratto di asfalto dove domenica mattina è sbandata l'auto condotta da Michele Volse, dopo la pioggia viene invaso da terriccio e fango che scivola giù da una strada adiacente resa dissestata e polverosa dal passaggio di camion: oltretutto a ridosso della strada è in funzione una cava. C'è di più: lì vicino c'è un muro di tufi che potrebbe crollare da un momento all'altro, mettendo a serio rischio l'incolumità dei passanti. Lo sanno tutti, dice la signora Battista che, aggiunge: "io non so chi ha il dovere di pulire la strada o costruire un'opera di contenimento al muro che sta per cadere, ma resto del parere che non si può pensare di aver risolto il problema apponendo un cartello che indica caduta massi e poi chi si è visto".
Fra le cause della tragedia di domenica mattina ci sarà sicuramente la velocità sostenuta dell'auto. Però, se la strada fosse stata pulita dopo la pioggia di venerdì, probabilmente il bilancio dell'incidente non sarebbe stato tragico. Stando poi alle dichiarazioni di uno dei ragazzi feriti, Francesco Lombardi, il conducente del suv avrebbe perso il controllo del mezzo per evitare un cane che gli aveva tagliato la strada. A questo punto entra in ballo un'altra piaga di questa città: il randagismo canile. La zona è piena di cani (in questo caso è un randagio?), lo sanno tutti. C'è qualcuno di questi animali che si avventa alle autovetture che percorrono quella strada. E ci sono ciclisti e motociclisti che evitano quel percorso proprio per la presenza di cani.
Nessuno protesta. Si può andare avanti così?