Concorsi al Comune: non sono ancora iniziati ed è già polemica
Art. Uno: "leggiamo cognomi illustri". La replica immediata: "becero moralismo"
martedì 27 aprile 2021
15.35
I concorsi al Comune di Gravina non sono ancora iniziati ed è già polemica. Articolo Uno, in una nota a cura della sezione locale, esprime dei dubbi auspicandosi che tutto si svolga nella piena regolarità. La risposta dell'amministrazione comunale, da parte dell'assessore Paolo Calculli, è molto dura verso Articolo Uno. Al momento non c'è stata ancora alcuna valutazione bensì solo le ammissioni delle istanze presentate. A maggio sono previste le prove pre-selettive.
Una discussione a colpi di comunicati.
Articolo Uno
Il mese prossimo si svolgeranno le prove per due concorsi indetti dal Comune di Gravina. Nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa, poiché almeno in questo ultimo scorcio di amministrazione si è deciso di mantenere un impegno preso con i cittadini, ci auguriamo che alle selezioni del prossimo mese di maggio vinca la meritocrazia. Un augurio non banale ma conseguenza dal sospetto che a prevalere sia "il cognome importante", l'amicizia, le "questioni di opportunità". Una preoccupazione nata dalla presa visione degli elenchi pubblicati dal Comune dove si leggono nomi e cognomi illustri e direttamente riconducibili ad amministratori in carica e collaboratori stretti della giunta comunale. Oltre ad un codazzo preoccupante di amici e amici di... Probabilmente ci risponderanno che "la legge lo consente" e che la selezione sarà all'insegna della legalità.
E il pudore? Noi di Articolo Uno Gravina non siamo così convinti che sia stata una scelta saggia e corretta la partecipazione al concorso da parte di amministratori o collaboratori del "cerchio magico" che da un decennio governano questo paese. Gente che ha contribuito a scrivere il Regolamento per le assunzioni e i bandi stessi, per opportunità, non dovrebbe partecipare! Con l'augurio che le varie commissioni non siano troppo amiche degli amici, in questo momento ci piacerebbe sapere quale sia l'opinione degli altri componenti della Giunta comunale. Se ritengono che questa "pratica politica" che si basa sempre con maggiore frequenza sui "rapporti di conoscenza" sia una pratica corretta. La speranza è che qualche amministratore pronunci una parola di buon senso invitando, magari, qualcuno a fare un passo indietro. In caso contrario saremo noi a sperare che questa strana "pratica" sbarri la strada ai vostri figli e a quanti hanno consentito questo scempio. Il nostro appello è rivolto soprattutto ai tanti cittadini onesti che tra un anno saranno chiamati a votare per una nuova amministrazione, auspicandoci che prevalga un'alternativa politica e si imponga una "questione morale". Bisogna cambiare questo "modus operandi" e magari liberarci da coloro i quali hanno inteso la politica come un mestiere traendo solo vantaggi sociali ed economici.
Replica dell'amministrazione comunale
«La questione morale viene trasformata in becero moralismo, con la pretesa di distribuire patenti di legalità e persino di arrogarsi il diritto di dire chi possa partecipare ad un concorso e chi no: roba da Unione Sovietica».
Così l'Assessore al Personale del Comune di Gravina in Puglia, Paolo Calculli, commenta la presa di posizione di Articolo Uno sulla questione dei concorsi banditi dall'amministrazione comunale. «Con il comunicato del giorno, in barba alle leggi ed alle più elementari norme democratiche – dice l'Assessore – Articolo Uno rivendica a sé finanche la facoltà di decidere chi possa partecipare ad una selezione concorsuale pubblica e chi no, in base anche alle semplici, presunte simpatie politiche. Qualcosa di così assurdo che fa comprendere il perché quelle note siano sempre prive di firma: evidentemente ci si vergogna di quel che si afferma e si ha timore che i cittadini capiscano che critiche oggettivamente fuori dal mondo arrivano da chi per anni ha sostenuto e fatto parte della maggioranza che guida il Comune, salvo uscirne una volta perdute posizioni di visibilità e rappresentanza».
Aggiunge Calculli: «C'è da chiedersi se sia normale che una forza che si dice progressista, con la quale intratteniamo solidi e proficui rapporti di collaborazione a livello provinciale, regionale e nazionale, a Gravina possa arrivare a smarrirsi per lo spirito di rivalsa e di protagonismo nutrito da alcuni. Andremo avanti con i concorsi, necessari per potenziare gli organici municipali, consapevoli che il lavoro delle commissioni esaminatrici si svolgerà in maniera imparziale e nel pieno rispetto della legge. Se Articolo Uno ha notizie di turbative o violazioni, non ha che una strada da seguire: denunciare tutto alle autorità competenti. È il discrimine che separa chi fa politica da chi si esercita nell'arte del qualunquismo speculativo».
Una discussione a colpi di comunicati.
Articolo Uno
Il mese prossimo si svolgeranno le prove per due concorsi indetti dal Comune di Gravina. Nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa, poiché almeno in questo ultimo scorcio di amministrazione si è deciso di mantenere un impegno preso con i cittadini, ci auguriamo che alle selezioni del prossimo mese di maggio vinca la meritocrazia. Un augurio non banale ma conseguenza dal sospetto che a prevalere sia "il cognome importante", l'amicizia, le "questioni di opportunità". Una preoccupazione nata dalla presa visione degli elenchi pubblicati dal Comune dove si leggono nomi e cognomi illustri e direttamente riconducibili ad amministratori in carica e collaboratori stretti della giunta comunale. Oltre ad un codazzo preoccupante di amici e amici di... Probabilmente ci risponderanno che "la legge lo consente" e che la selezione sarà all'insegna della legalità.
E il pudore? Noi di Articolo Uno Gravina non siamo così convinti che sia stata una scelta saggia e corretta la partecipazione al concorso da parte di amministratori o collaboratori del "cerchio magico" che da un decennio governano questo paese. Gente che ha contribuito a scrivere il Regolamento per le assunzioni e i bandi stessi, per opportunità, non dovrebbe partecipare! Con l'augurio che le varie commissioni non siano troppo amiche degli amici, in questo momento ci piacerebbe sapere quale sia l'opinione degli altri componenti della Giunta comunale. Se ritengono che questa "pratica politica" che si basa sempre con maggiore frequenza sui "rapporti di conoscenza" sia una pratica corretta. La speranza è che qualche amministratore pronunci una parola di buon senso invitando, magari, qualcuno a fare un passo indietro. In caso contrario saremo noi a sperare che questa strana "pratica" sbarri la strada ai vostri figli e a quanti hanno consentito questo scempio. Il nostro appello è rivolto soprattutto ai tanti cittadini onesti che tra un anno saranno chiamati a votare per una nuova amministrazione, auspicandoci che prevalga un'alternativa politica e si imponga una "questione morale". Bisogna cambiare questo "modus operandi" e magari liberarci da coloro i quali hanno inteso la politica come un mestiere traendo solo vantaggi sociali ed economici.
Replica dell'amministrazione comunale
«La questione morale viene trasformata in becero moralismo, con la pretesa di distribuire patenti di legalità e persino di arrogarsi il diritto di dire chi possa partecipare ad un concorso e chi no: roba da Unione Sovietica».
Così l'Assessore al Personale del Comune di Gravina in Puglia, Paolo Calculli, commenta la presa di posizione di Articolo Uno sulla questione dei concorsi banditi dall'amministrazione comunale. «Con il comunicato del giorno, in barba alle leggi ed alle più elementari norme democratiche – dice l'Assessore – Articolo Uno rivendica a sé finanche la facoltà di decidere chi possa partecipare ad una selezione concorsuale pubblica e chi no, in base anche alle semplici, presunte simpatie politiche. Qualcosa di così assurdo che fa comprendere il perché quelle note siano sempre prive di firma: evidentemente ci si vergogna di quel che si afferma e si ha timore che i cittadini capiscano che critiche oggettivamente fuori dal mondo arrivano da chi per anni ha sostenuto e fatto parte della maggioranza che guida il Comune, salvo uscirne una volta perdute posizioni di visibilità e rappresentanza».
Aggiunge Calculli: «C'è da chiedersi se sia normale che una forza che si dice progressista, con la quale intratteniamo solidi e proficui rapporti di collaborazione a livello provinciale, regionale e nazionale, a Gravina possa arrivare a smarrirsi per lo spirito di rivalsa e di protagonismo nutrito da alcuni. Andremo avanti con i concorsi, necessari per potenziare gli organici municipali, consapevoli che il lavoro delle commissioni esaminatrici si svolgerà in maniera imparziale e nel pieno rispetto della legge. Se Articolo Uno ha notizie di turbative o violazioni, non ha che una strada da seguire: denunciare tutto alle autorità competenti. È il discrimine che separa chi fa politica da chi si esercita nell'arte del qualunquismo speculativo».