Confiscatii beni per 500.000 euro ad un pregiudicato gravinese
Bloccati conti correnti, auto e immobili
giovedì 15 ottobre 2015
18.04
La Direzione Investigativa Antimafia di Bari ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni per un valore di 500.000 euro riconducibili ad A. D. pregiudicato gravinese di 46 anni, con precedenti per contrabbando di sigarette (per cui ha riportato più condanne dal 1998 al 2003), estorsione ed usura per cui nel 2011 è stato arrestato nonché detenzione di stupefacenti, truffa, detenzione e porto d'arma.
Il decreto di confisca ha riguardato due appartamenti, uno a Gravina e l'altro a Rimini, due attività commerciali operanti nella gestione di internet point, sale da gioco e scommesse, una a Gravina e l'altra a Irsina, autovetture di grosse cilindrata (BMW X6 e Audi A3) e numerosi conti correnti.
Il provvedimento è stato disposto nell'ambito di una misura di prevenzione personale e patrimoniale del Tribunale di Bari - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della DIA, Nunzio Antonio Ferla. Le indagini sul patrimonio dell'intero nucleo familiare del pregiudicato hanno permesso di verificare la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita della famiglia. È stata anche applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni, con contestuale versamento di 5.000 euro presso la Cassa delle ammende a titolo di cauzione.
Il decreto di confisca ha riguardato due appartamenti, uno a Gravina e l'altro a Rimini, due attività commerciali operanti nella gestione di internet point, sale da gioco e scommesse, una a Gravina e l'altra a Irsina, autovetture di grosse cilindrata (BMW X6 e Audi A3) e numerosi conti correnti.
Il provvedimento è stato disposto nell'ambito di una misura di prevenzione personale e patrimoniale del Tribunale di Bari - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della DIA, Nunzio Antonio Ferla. Le indagini sul patrimonio dell'intero nucleo familiare del pregiudicato hanno permesso di verificare la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita della famiglia. È stata anche applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni, con contestuale versamento di 5.000 euro presso la Cassa delle ammende a titolo di cauzione.