Consegna delle chiavi della città al santo patrono
Cerimonia densa di significato che nel tempo non ha perso il suo fascino
domenica 1 ottobre 2023
Un momento suggestivo e un rituale che, anno dopo anno, si ripete accolto da un segno di commossa devozione. La consegna delle chiavi al santo patrono della città San Michele da parte del sindaco, tramite l'intercessione del vescovo, non è un gesto ordinario, ma un rituale pregno di significato. Un atto che intende mettere la città nelle mani del santo patrono e chiedere per Gravina la sua protezione.
Un cerimoniale che –afferma il sindaco Fedele Lagreca- mi emoziona quest'anno più dello scorso anno, quando proponevo i programmi di questa amministrazione, affidandoli alla benedizione del santo. Propositi che ad un anno di distanza – a detta del sindaco- sono stati esauditi, vista la cantierizzazione di opere e la realizzazione di progetti per la crescita della città. Una città che Lagreca ha voluto ringraziare per il sostegno, la vicinanza e l'incoraggiamento dimostrato, ponendo questa amministrazione non come spettatore degli eventi, ma da protagonista.
E i giorni di festa dedicati al santo patrono per il primo cittadino gravinese rappresentano un momento di concordia civile e di solidarietà, perché la festa patronale è una festa dell'identità di una popolazione e ne simboleggia l'anima.
Una comunità che va oltre i confini cittadini, vista la presenza di alcuni membri delle istituzioni e di numerosi sindaci delle città viciniore e finanche del sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro, che ha portato il saluto dei 41 comuni che compongono l'area metropolitana barese. "Una comunità più ampia" - ha detto Decaro. Un momento di festa che serve "a recuperare la tradizione di una collettività che riportano alla memoria i valori identitari della nostra popolazione" -ha continuato il primo cittadino di Bari, ricordando come San Michele rappresenti la Forza di Dio, l'autorità che non assume il significato di potere, ma quello di consentire la crescita di una comunità: compito affidato alle varie amministrazioni che governano il territorio.
Una crescita che nel 2024 vedrà protagonista Gravina, anche attraverso due importanti eventi ricordati dall'Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti. Infatti, il prossimo anno ci sarà l'anniversario dei trecento anni della salita al soglio pontificio del papa gravinese Benedetto XIII e il centenario della nascita degli scout a Gravina.
Insomma, la consegna delle chiavi della città di Gravina a San Michele Arcangelo si conferma anello di congiunzione tra le due anime della Festa: una cerimonia religiosa che assume un carattere sociale e che, nel tempo, non ha perso il suo fascino.
Un cerimoniale che –afferma il sindaco Fedele Lagreca- mi emoziona quest'anno più dello scorso anno, quando proponevo i programmi di questa amministrazione, affidandoli alla benedizione del santo. Propositi che ad un anno di distanza – a detta del sindaco- sono stati esauditi, vista la cantierizzazione di opere e la realizzazione di progetti per la crescita della città. Una città che Lagreca ha voluto ringraziare per il sostegno, la vicinanza e l'incoraggiamento dimostrato, ponendo questa amministrazione non come spettatore degli eventi, ma da protagonista.
E i giorni di festa dedicati al santo patrono per il primo cittadino gravinese rappresentano un momento di concordia civile e di solidarietà, perché la festa patronale è una festa dell'identità di una popolazione e ne simboleggia l'anima.
Una comunità che va oltre i confini cittadini, vista la presenza di alcuni membri delle istituzioni e di numerosi sindaci delle città viciniore e finanche del sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro, che ha portato il saluto dei 41 comuni che compongono l'area metropolitana barese. "Una comunità più ampia" - ha detto Decaro. Un momento di festa che serve "a recuperare la tradizione di una collettività che riportano alla memoria i valori identitari della nostra popolazione" -ha continuato il primo cittadino di Bari, ricordando come San Michele rappresenti la Forza di Dio, l'autorità che non assume il significato di potere, ma quello di consentire la crescita di una comunità: compito affidato alle varie amministrazioni che governano il territorio.
Una crescita che nel 2024 vedrà protagonista Gravina, anche attraverso due importanti eventi ricordati dall'Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti. Infatti, il prossimo anno ci sarà l'anniversario dei trecento anni della salita al soglio pontificio del papa gravinese Benedetto XIII e il centenario della nascita degli scout a Gravina.
Insomma, la consegna delle chiavi della città di Gravina a San Michele Arcangelo si conferma anello di congiunzione tra le due anime della Festa: una cerimonia religiosa che assume un carattere sociale e che, nel tempo, non ha perso il suo fascino.