Conservava un fucile sotto il letto pronto a far fuoco
Ai domiciliari incensurato gravinese
mercoledì 14 ottobre 2015
8.56
E' finito agli arresti domiciliari un uomo di 63 anni nella cui abitazione i Carabinieri della Stazione di Gravina hanno ritrovato un 'arma posseduta illegalmente.
Secondo quanto riferito dalla sala stampa dell'Arma, il ritrovamento è avvenuto alla fine di un'attività investigativa che ha portato i militari a perquisire l'abitazione dell'uomo, ubicata all'interno di una masseria sita in contrada Capra Rizzo, al termine della quale l'uomo è stato tratto in arresto con l'accusa di detenzione illegale di armi comuni da sparo e ricettazione.
L'operazione ha permesso di rinvenire, sotto il materasso del letto, un fucile calibro 12, pronto a far fuoco poiché carico con quattro cartucce, modificato con l'apposizione di fasce metalliche di rinforzo sul castello/impugnatura dell'arma, onde poter utilizzare cartucce più potenti, nonché ulteriori 42 cartucce di vario calibro, caricate a pallettoni e a palla unica, il tutto posto sotto sequestro.
Ulteriori accertamenti hanno permesso di stabilire che il fucile era il provento di un furto commesso nel 2006 a Poggio Imperiale e che il 63enne, tra l'altro, era gravato da un provvedimento di divieto di detenere armi e munizioni.
Secondo quanto riferito dalla sala stampa dell'Arma, il ritrovamento è avvenuto alla fine di un'attività investigativa che ha portato i militari a perquisire l'abitazione dell'uomo, ubicata all'interno di una masseria sita in contrada Capra Rizzo, al termine della quale l'uomo è stato tratto in arresto con l'accusa di detenzione illegale di armi comuni da sparo e ricettazione.
L'operazione ha permesso di rinvenire, sotto il materasso del letto, un fucile calibro 12, pronto a far fuoco poiché carico con quattro cartucce, modificato con l'apposizione di fasce metalliche di rinforzo sul castello/impugnatura dell'arma, onde poter utilizzare cartucce più potenti, nonché ulteriori 42 cartucce di vario calibro, caricate a pallettoni e a palla unica, il tutto posto sotto sequestro.
Ulteriori accertamenti hanno permesso di stabilire che il fucile era il provento di un furto commesso nel 2006 a Poggio Imperiale e che il 63enne, tra l'altro, era gravato da un provvedimento di divieto di detenere armi e munizioni.