Continuava a perseguitare la ex: stalker dai domiciliari al carcere
Arrestato dai poliziotti per maltrattamenti
giovedì 23 aprile 2015
Non è bastata una condanna a due anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia al cinquantenne tunisino trasferito in carcere dagli agenti del commissariato di Gravina dopo aver subito un secondo processo.
L'uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per scontare una condanna inflittagli nel 2007 per atti persecutori nei confronti dell'ex moglie, è stato recentemente processato e nuovamente condannato a un anno e due mesi di reclusione per lesioni personali. Nonostante le restrizioni impostegli dal giudice il cinquantenne ha continuato a maltrattare l' ex moglie e i familiari della donna.
Episodi regolarmente denunciati dinanzi agli agenti del commissariato di Gravina sin dal 2003. Denunce che raccontano di un uomo sempre aggressivo nei confronti della compagna e dei figli, e che alle minacce e alle ingiurie verbali quasi sempre faceva seguire botte e percosse anche contro la sorella della moglie e altri familiari della donna.
Allontanato dalla casa coniugale e costretto agli arresti domiciliari in un'altra abitazione ha continuato a infastidire la famiglia e ora con la seconda sentenza con cui ha superato i tre anni di condanna, così come prevede la legge, è stato trasferito nel carcere di Bari.
L'ordinanza emessa dal Tribunale di Bari e eseguita dai poliziotti del Commissariato gravinese arriva al termine di una lunga fase di indagini condotta dagli agenti che, in questo, come in tanti altri casi, stanno cercando di aiutare molte persone, soprattutto donne, a ribellarsi alla violenza e ai soprusi domestici convincendole a denunciare.
"Non è vero che la giustizia non funziona e non è vero che chi maltratta gli altri resta impunito – assicurano dal Commissariato – basta avere la forza di denunciare".
L'uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari per scontare una condanna inflittagli nel 2007 per atti persecutori nei confronti dell'ex moglie, è stato recentemente processato e nuovamente condannato a un anno e due mesi di reclusione per lesioni personali. Nonostante le restrizioni impostegli dal giudice il cinquantenne ha continuato a maltrattare l' ex moglie e i familiari della donna.
Episodi regolarmente denunciati dinanzi agli agenti del commissariato di Gravina sin dal 2003. Denunce che raccontano di un uomo sempre aggressivo nei confronti della compagna e dei figli, e che alle minacce e alle ingiurie verbali quasi sempre faceva seguire botte e percosse anche contro la sorella della moglie e altri familiari della donna.
Allontanato dalla casa coniugale e costretto agli arresti domiciliari in un'altra abitazione ha continuato a infastidire la famiglia e ora con la seconda sentenza con cui ha superato i tre anni di condanna, così come prevede la legge, è stato trasferito nel carcere di Bari.
L'ordinanza emessa dal Tribunale di Bari e eseguita dai poliziotti del Commissariato gravinese arriva al termine di una lunga fase di indagini condotta dagli agenti che, in questo, come in tanti altri casi, stanno cercando di aiutare molte persone, soprattutto donne, a ribellarsi alla violenza e ai soprusi domestici convincendole a denunciare.
"Non è vero che la giustizia non funziona e non è vero che chi maltratta gli altri resta impunito – assicurano dal Commissariato – basta avere la forza di denunciare".