Contorni di una realtà nuovo nell’arte di Pino Santulli
Alla Benedetto XIII l’incontro “Segni in superficie” in ricordo dell’artista gravinese
lunedì 5 giugno 2023
Invitare gli spettatori a ricordare la ricerca artistica di Giuseppe Santulli, attraverso l'esperienza della percezione del pittore e scultore gravinese.
Con questo intento si è voluto omaggiare la memoria dell'indimenticato artista gravinese scomparso sei anni orsono attraverso l'iniziativa "Segni in superficie".
Nato a Gravina in Puglia nel 1959, Santulli si diploma presso l'accademia di Belle Arti di Bari nel 1982 con il massimo dei voti in pittura, storia dell'arte, anatomia artistica e tecniche d'incisione.
Il pittore muove i suoi passi nel mondo dell'arte conducendo la propria ricerca artistica scrutando le particolarità del suo territorio natio, rappresentando le testimonianze storiche dell'area archeologica di Botromagno, diverse aree dell'Alta Murgia e colline che si rivolgono verso la Basilicata, spingendosi fino alle nebbie e alle montagne della Svizzera (dove tenne un'esposizione presso la frazione di Estavayer-le-Lac, nel cantone svizzero di Friburgo).
All'incontro dedicato all'arte di Pino Santulli ha preso parte la moglie del pittore e scultore gravinese Laura Scavo, che ha spiegato le ragioni della donazione di un dipinto dell'artista ("Grande composizione con strumenti e marionette") all'I.C. "S.G.Bosco - Benedetto XIII - Poggiorsini".
Una decisione che nasce dalla considerazione che la scuola, luogo reputato alla cultura, possa sensibilizzare circa "l'importanza degli stimoli offerti dal nostro territorio ed alla sua singolarità sull'intera nazione applicata alla storia e all'esperienza di artisti che ne apprezzano e rappresentano la bellezza".
Santulli, soprattutto nei suoi ultimi anni di lavoro, aveva espresso la volontà di tornare ad insegnare nell'Istituto "Benedetto XIII", per questa ragione la donazione del dipinto intende realizzare il suo desiderio, riportando così la sua arte nei luoghi che hanno segnato il suo vissuto.
L'iniziativa è stata anche l'occasione per immergersi nel mondo artistico di Pino Santulli, riscoprendo i luoghi vissuti e abitati dallo sguardo dall'artista gravinese (dal porto di Trani alle aree del Parco Nazionale dell'Alta Murgia) anche attraverso il contributo audiovisivo di Antonio Santulli, figlio del pittore.
Il suo ricordo ha assunto un altro spessore, invitando il pubblico a partecipare delle sensazioni provate nel momento della pittura (il canto degli uccelli, l'infrangersi delle onde del mare sugli scogli, il galleggiare delle barche nel porto di Trani, il vento tra le spighe di grano, il suono delle campane delle chiese gravinesi), lasciando così un segno indelebile nel mondo dell'arte, attraverso i contorni di una nuova realtà, raccontata da Santulli nelle sue opere.
Con questo intento si è voluto omaggiare la memoria dell'indimenticato artista gravinese scomparso sei anni orsono attraverso l'iniziativa "Segni in superficie".
Nato a Gravina in Puglia nel 1959, Santulli si diploma presso l'accademia di Belle Arti di Bari nel 1982 con il massimo dei voti in pittura, storia dell'arte, anatomia artistica e tecniche d'incisione.
Il pittore muove i suoi passi nel mondo dell'arte conducendo la propria ricerca artistica scrutando le particolarità del suo territorio natio, rappresentando le testimonianze storiche dell'area archeologica di Botromagno, diverse aree dell'Alta Murgia e colline che si rivolgono verso la Basilicata, spingendosi fino alle nebbie e alle montagne della Svizzera (dove tenne un'esposizione presso la frazione di Estavayer-le-Lac, nel cantone svizzero di Friburgo).
All'incontro dedicato all'arte di Pino Santulli ha preso parte la moglie del pittore e scultore gravinese Laura Scavo, che ha spiegato le ragioni della donazione di un dipinto dell'artista ("Grande composizione con strumenti e marionette") all'I.C. "S.G.Bosco - Benedetto XIII - Poggiorsini".
Una decisione che nasce dalla considerazione che la scuola, luogo reputato alla cultura, possa sensibilizzare circa "l'importanza degli stimoli offerti dal nostro territorio ed alla sua singolarità sull'intera nazione applicata alla storia e all'esperienza di artisti che ne apprezzano e rappresentano la bellezza".
Santulli, soprattutto nei suoi ultimi anni di lavoro, aveva espresso la volontà di tornare ad insegnare nell'Istituto "Benedetto XIII", per questa ragione la donazione del dipinto intende realizzare il suo desiderio, riportando così la sua arte nei luoghi che hanno segnato il suo vissuto.
L'iniziativa è stata anche l'occasione per immergersi nel mondo artistico di Pino Santulli, riscoprendo i luoghi vissuti e abitati dallo sguardo dall'artista gravinese (dal porto di Trani alle aree del Parco Nazionale dell'Alta Murgia) anche attraverso il contributo audiovisivo di Antonio Santulli, figlio del pittore.
Il suo ricordo ha assunto un altro spessore, invitando il pubblico a partecipare delle sensazioni provate nel momento della pittura (il canto degli uccelli, l'infrangersi delle onde del mare sugli scogli, il galleggiare delle barche nel porto di Trani, il vento tra le spighe di grano, il suono delle campane delle chiese gravinesi), lasciando così un segno indelebile nel mondo dell'arte, attraverso i contorni di una nuova realtà, raccontata da Santulli nelle sue opere.