Contrabbando di gasolio, 19 arresti in Italia e Polonia.

Danno erariale per 11,5 milioni di euro

lunedì 2 maggio 2016 13.20
L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione al pagamento delle accise sui prodotti energetici, la truffa ai danni dello stato, la frode in commercio e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, il tutto con l'aggravante della transnazionalità della condotta criminale.

Rischiano sino a 14 anni di reclusione le 27 persone facenti parte di un'associazione transnazionale dedita al contrabbando di gasolio arrestate oggi dalla Guardia di Finanza di Trani sulla base di un provvedimento adottato, su richiesta del Procuratore Carlo Maria Capristo e del Sostituto Alessandro Donato Pesce, dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trani Maria Grazia Caserta.
Tra le persone arrestate ci sono tre pugliesi e quattro campani che, a vario titolo, tra settembre 2014 e novembre 2015, hanno introdotto sul territorio nazionale italiano circa 13 milioni di litri di "olio lubrificante" in assoluta evasione d'accisa.
Il prodotto proveniente dalla Polonia veniva commercializzato come "gasolio per autotrazione" a compiacenti distributori stradali ovvero a ditte di autotrasporto italiane, che riuscivano così ad abbattere illecitamente i propri costi. Le indagini della Compagnia delle Fiamme Gialle di Trani sono state avviate dopo il sequestro, nel novembre 2014 a Corato, di oltre 80.000 litri di "olio lubrificante" venduto come gasolio per autotrazione, a ditte coratine e baresi.
I finanzieri quindi ricostruivano l'intera filiera criminale individuando una vera e propria "azienda commerciale" che si avvaleva di un'area produttiva (tra la Polonia e la Germania), con una specie di "ufficio export" (in Polonia) che piazzava il prodotto in tutto il territorio nazionale avvalendosi di veri e propri "procacciatori d'affari" italiani.
La frode, scoperta dai finanzieri, era alquanto articolata: per il tramite di fabbriche di prodotti energetici in Polonia l'associazione criminale era riuscita a predisporre una miscela energetica che fiscalmente, e quindi documentalmente, era assimilabile all'olio lubrificante (prodotto non sottoposto ad accisa) ma tuttavia, avendone le stesse caratteristiche energetiche (e visive), poteva ben essere commercializzato nei distributori stradali.

Per il tramite di compiacenti ditte tedesche, il prodotto veniva introdotto in Italia ove alcune ditte di autotrasporto lo utilizzavano sui propri mezzi pesanti per abbattere i costi relativi all'accisa, mentre altre società create ad hoc ovvero distributori stradali lo immettevano in consumo quale gasolio per autotrazione.
L'utilizzo di falsa documentazione fiscale e commerciale accompagnava ovviamente la commercializzazione del prodotto, e tutto questo permetteva ai singoli soggetti economici interessati alla truffa di frodare il fisco italiano nonché gli ignari automobilisti che, a fronte del prezzo pagato per acquistare gasolio, effettuavano un rifornimento di olio lubrificante.
Il complessivo giro d'affari veniva quantificato dai finanzieri in circa 11,5 milioni di euro come imposte complessivamente evase, cui vanno sommati circa 2,5 milioni di ricavi illeciti derivanti dall'attività di contrabbando.

Proprio per questo, il provvedimento disposto dal GIP prevede anche il sequestro di beni e altre attività, nonché il sequestro preventivo di numerose società coinvolte nell'illecita commercializzazione.
Contestualmente alle operazioni in Italia, in esecuzione di mandato d'arresto europeo emesso dal G.I.P., la polizia polacca ha proceduto nei confronti di 5 membri dell'associazione a delinquere attualmente residenti in territorio polacco.
Complessivamente quindi nel corso dell'operazione denominata Varsavia, 350 finanzieri, impiegati su tutto il territorio nazionale, davano esecuzione a 7 misure di traduzione in carcere (per quattro campani e tre pugliesi), a 7 misure di arresti domiciliari (tre campani e quattro pugliesi) con la notifica di 8 provvedimenti di obbligo di dimora (sei italiani e due polacchi). Sottoposti a sequestro 16 società, 53 autoveicoli, motoveicoli e trattori, 17 tra immobili e terreni, nonché numerosi conti correnti.

Ai membri dell'organizzazione criminale è stato contestato il reato Gli indagati italiani attinti da custodia cautelare in carcere sono stati tutti condotti presso la Casa Circondariale di Trani, in attesa degli interrogatori di garanzia.