Corso Di Vittorio: stop alla Caporale
Il Comune blocca l'impresa del consigliere Debenedictis. Difformità edilizie: ordinata la demolizione del piano sottotetto.
venerdì 12 luglio 2013
14.50
"Le strutture in corso di esecuzione, limitatamente a quelle allocate al piano sottotetto dell'edificio, devono essere abbattute".
Lo ha deciso il dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi, che questa mattina ha firmato l'ordinanza di demolizione nei confronti dell'impresa "Caporale", in relazione all'immobile in fase di ultimazione su corso Di Vittorio, sollevando altri dubbi sulla regolarità dei lavori dell'impresa. E la notizia non avrebbe trovato spazio in cronaca non fosse che il destinatario dell'ordinanza è un consigliere comunale (d'opposizione), Salvatore Debenedictis, rappresentante legale della "Caporale", al quale il provvedimento è stato notificato in mattinata.
L'atto a firma Stasi, a quel che s'apprende, sarebbe solo l'ultimo di una lunga corrispondenza intercorsa appunto tra l'ufficio comunale e l'impresa. Infatti risale al 26 marzo la prima ordinanza di sospensione dei lavori in corso Di Vittorio a cui, un mese dopo, sono seguite le controdeduzione dell'impresa che infine, il 13 maggio, ha comunicato la ripresa dei lavori "poiché non sono stati adottati provvedimenti definitivi". Un modus operandi a cui lo stesso Stasi si oppone sostenendo che "il servizio Urbanistica ed Edilizia Privata, in riscontro alla nota presentata dalla impresa, ha comunicato di non poter esaminare, solo sulla base di corrispondenza epistolare, le controdeduzioni prodotte in relazione alle difformità edilizie rilevate e riportate in ordinanza precisando, altresì, che ai fini delle verifiche nulla era stato prodotto e che l'invio di controdeduzioni, in risposta ad una ordinanza di sospensione, non è inquadrabile in alcun procedimento previsto dall'articolato del regolamento sulla vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia". Infine, conclude il dirigente, "valutato che tutti i rilievi, le osservazioni e le anomalie riscontrati nella fase istruttoria non sono stati superati poiché alcun apporto tecnico è stato fornito a chiarimento, rettifica e modifica della nota di trasmissione con allegati perizia giurata ed elaborato grafico", si ordina la demolizione delle opere.
Ma non è tutto. Risale infatti a pochi giorni fa un altro provvedimento sottoscritto da Stasi e riguardante la medesima costruzione di corso Di Vittorio: "Avvio procedimento di annullamento in autotutela del procedimento di silenzio assenso formatosi sulla richiesta di permesso di costruire presentata in data 15 luglio 2011". In pratica entro 45 giorni, così come stabilito dalla legge, potrebbero essere annullati sia il permesso di costruire del luglio 2011 sia tutte le successive modifiche apportate al progetto e comunicate regolarmente dalla impresa al Comune, compresa la comunicazione di avvio dei lavori in variante del 4 marzo scorso. Un provvedimento che troverebbe fondamento in alcune denunce per presunti abusi edilizi presentate agli uffici competenti. Denunce che avrebbero costretto i responsabili dell'ufficio di vigilanza edilizia, unitamente al personale della Polizia Municipale, ad effettuare un sopralluogo per riscontrare la veridicità di quanto lamentato. E proprio le verifiche avrebbero convinto il dirigente dell'ufficio tecnico ad emettere ordinanza di sospensione dei lavori, il 26 marzo.
Il resto è storia conosciuta. Intanto mentre dalla "Caporale" si dicono "costernati e pronti a rivolgersi ad un legale", l'imprenditore e consigliere comunale Salvatore Debenedictis parte al contrattacco. E confida in un'intervista a Gravinalife (nelle prossime ore online) il suo punto di vista sull'intera vicenda.
Lo ha deciso il dirigente dell'ufficio tecnico, Michele Stasi, che questa mattina ha firmato l'ordinanza di demolizione nei confronti dell'impresa "Caporale", in relazione all'immobile in fase di ultimazione su corso Di Vittorio, sollevando altri dubbi sulla regolarità dei lavori dell'impresa. E la notizia non avrebbe trovato spazio in cronaca non fosse che il destinatario dell'ordinanza è un consigliere comunale (d'opposizione), Salvatore Debenedictis, rappresentante legale della "Caporale", al quale il provvedimento è stato notificato in mattinata.
L'atto a firma Stasi, a quel che s'apprende, sarebbe solo l'ultimo di una lunga corrispondenza intercorsa appunto tra l'ufficio comunale e l'impresa. Infatti risale al 26 marzo la prima ordinanza di sospensione dei lavori in corso Di Vittorio a cui, un mese dopo, sono seguite le controdeduzione dell'impresa che infine, il 13 maggio, ha comunicato la ripresa dei lavori "poiché non sono stati adottati provvedimenti definitivi". Un modus operandi a cui lo stesso Stasi si oppone sostenendo che "il servizio Urbanistica ed Edilizia Privata, in riscontro alla nota presentata dalla impresa, ha comunicato di non poter esaminare, solo sulla base di corrispondenza epistolare, le controdeduzioni prodotte in relazione alle difformità edilizie rilevate e riportate in ordinanza precisando, altresì, che ai fini delle verifiche nulla era stato prodotto e che l'invio di controdeduzioni, in risposta ad una ordinanza di sospensione, non è inquadrabile in alcun procedimento previsto dall'articolato del regolamento sulla vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia". Infine, conclude il dirigente, "valutato che tutti i rilievi, le osservazioni e le anomalie riscontrati nella fase istruttoria non sono stati superati poiché alcun apporto tecnico è stato fornito a chiarimento, rettifica e modifica della nota di trasmissione con allegati perizia giurata ed elaborato grafico", si ordina la demolizione delle opere.
Ma non è tutto. Risale infatti a pochi giorni fa un altro provvedimento sottoscritto da Stasi e riguardante la medesima costruzione di corso Di Vittorio: "Avvio procedimento di annullamento in autotutela del procedimento di silenzio assenso formatosi sulla richiesta di permesso di costruire presentata in data 15 luglio 2011". In pratica entro 45 giorni, così come stabilito dalla legge, potrebbero essere annullati sia il permesso di costruire del luglio 2011 sia tutte le successive modifiche apportate al progetto e comunicate regolarmente dalla impresa al Comune, compresa la comunicazione di avvio dei lavori in variante del 4 marzo scorso. Un provvedimento che troverebbe fondamento in alcune denunce per presunti abusi edilizi presentate agli uffici competenti. Denunce che avrebbero costretto i responsabili dell'ufficio di vigilanza edilizia, unitamente al personale della Polizia Municipale, ad effettuare un sopralluogo per riscontrare la veridicità di quanto lamentato. E proprio le verifiche avrebbero convinto il dirigente dell'ufficio tecnico ad emettere ordinanza di sospensione dei lavori, il 26 marzo.
Il resto è storia conosciuta. Intanto mentre dalla "Caporale" si dicono "costernati e pronti a rivolgersi ad un legale", l'imprenditore e consigliere comunale Salvatore Debenedictis parte al contrattacco. E confida in un'intervista a Gravinalife (nelle prossime ore online) il suo punto di vista sull'intera vicenda.