Costruire un'alternativa alla politica targata Valente

Leo Vicino risponde alla chiamata di Petrara

mercoledì 16 marzo 2016 12.04
Dopo la lettera inviata dal consigliere del gruppo Per Gravina, Angelo Petrara a proposito della necessità di costruire una nuova squadra di governo capace di dare rispote alla cittadinanza e con cui invitava, "lontano da partiti e ideologie" tutti i cittadini a costruire un soggetto nuovo per il futuro del paese, oggi è arrivata la prima risposta rivolta al consigliere e firmata da Leo Vicino, ex consigliere comunale e volto storico del centro destra gravinese.
Una missiva che è fondamentalmente una risposta positiva alle questioni poste dal consigliere comunale. La riproponiamo di seguito:

"La lettera pubblica del consigliere comunale Petrara apre finalmente una fase di riflessione in una città dove la politica è latitante, il dibattito culturale è assente e una sana e vera opposizione è inesistente. Nessuno deve sentirsi escluso.
Della missiva condivido l'analisi di fondo, laddove fa riferimento a un trasformismo ormai patologico, alla sciatteria nell'amministrare la cosa pubblica, che - è bene ricordarlo - è di tutti e non di qualcuno, quando evidenzia la mancanza di una visione di città e l'assenza di una programmazione.
Tante, tantissime sono le lacune, le inadempienze, i ritardi ed i danni che questo sindaco e i consiglieri che lo sostengono stanno causando ai danni della città.
Ho parlato di consiglieri e non di maggioranza politica, perché una maggioranza presuppone la condivisione di un progetto, di una comune visione, di un afflato ideale che tenga legati prima i principi ispiratori dell'agire politico e poi la tecnica per attuarli.
Invece tutto ciò non esiste: esiste solo la capacità di un consigliere comunale di chiedere un prezzo per il proprio sostegno e di un sindaco capace di pagarlo, con il solo scopo di restare in sella.

La lista delle cose mancate e non fatte è troppo lunga per essere elencata, ma certi atti sciagurati vanno ricordati per non scadere nel qualunquismo.
Mi riferisco al blocco dei lavori della PISCINA comunale, ripeto comunale, un progetto iniziato dal sindaco Vendola e concluso, con la relativa aggiudicazione dell'appalto, dalla amministrazione Divella, in perfetta linea con quella prosecuzione amministrativa che sempre deve esserci quando un'opera è utile e necessaria alla comunità.
Stesso discorso dicasi per il parco eolico, che oggi troneggia sulla collina più alta del nostro territorio, con pale visibili da ogni angolazione e che grazie a questo sindaco e ai consiglieri comunali che ancora lo sostengono non ha portato quel giusto ristoro economico che la città meritava.
Infatti, mentre le amministrazioni Vendola prima e Divella dopo avevano approvato in consiglio comunale delle convenzioni che prevedevano un ristoro economico pari a circa 2.000.000 di euro annue, con questa amministrazione è stata approvata un nuova convenzione che sta portando nelle casse comunali la misera cifra di circa 200.000 euro, con uno sconto per la società proprietaria del parco di circa il 90%: si racconta che il murgiano medio si stia ancora chiedendo dove sarà finito questo super sconto…
Il consigliere Petrara fa bene a ricordare che il PD, insieme agli altri partiti di centrosinistra presenti in consiglio, votò contro il progetto di rigenerazione urbana, oggi diventato il fiore all'occhiello di questo sindaco, evidenziando come l'opera abbia deturpato, e io oserei dire profanato, le piazze del centro storico, ma omette di dire che il progetto approvato dalla amministrazione Divella e meritevolmente finanziato dalla Regione Puglia era completamente diverso da quello realizzato.
Chi governerà domani Gravina troverà una macchina amministrativa in carenza verticale di personale, dove ai pensionamenti di questi anni non è seguito un piano delle assunzioni, lasciando cosi gli uffici vuoti con conseguente rallentamento delle procedure a scapito dello sviluppo economico, del cittadino/utente e anche del dipendente che diventa il terminale del malessere collettivo.

Credo anch'io che sia giunto il momento di abbandonare i personalismi, le dispute ideologiche e le distinzioni di bandiera, di guardare ad un orizzonte più ampio, che veda insieme tutti coloro che condividono l'idea di riscatto della nostra città e vogliono mettere il proprio impegno civile a disposizione di un progetto che guardi alle generazioni future, che ricostruisca le condizioni per uno sviluppo economico, culturale e sociale capace di risvegliare l'orgoglio di dirsi e sentirsi gravinesi".

Leo Vicino