Covid, assistenza domiciliare: Valente scrive a Emiliano

Il sindaco chiede maggiore supporto infermieristico per positivi con altre patologie

venerdì 4 dicembre 2020 08.30
Dopo lo sfogo tramite i social, adesso Valente intende andare in fondo alla questione dell'assistenza domiciliare integrata. Per questo il sindaco ha inviato una missiva al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, affinchè possa risolvere il problema che affligge molti cittadini gravinesi.

Si tratta di persone che sono risultati positivi al Covid, ma che necessitano anche di assistenza e terapie per patologie pregresse. "A destare nuove preoccupazioni è il vuoto lasciato nelle prestazioni assistenziali sanitarie di carattere quotidiano, dedicate ai pazienti risultati positivi al virus Sars CoV - 2, bisognosi di cure e terapie necessarie a trattare patologie pregresse che la positività al virus rende ancor più vulnerabili" – ha detto Valente nella sua lettera rivolta al Governatore della Puglia, ma diramata anche all'assessore alla sanità pugliese Pier Luigi Lopalco, al direttore dell'Asl Bari, Antonio Sanguedolce, e anche al direttore del Dipartimento regionale per la promozione della salute, Vito Montanaro.

L'appello del primo cittadino di Gravina è chiaro: Valente chiede che vengano assegnate nuove unità infermieristiche qualificate, in modo da supportare il personale in servizio "fiaccato" dalla pandemia, così da intervenire nelle situazioni di degenza domiciliare che necessitano di supporto sanitario quotidiano.

Una richiesta spinta dalle istanze dei cittadini- specifica Valente- con domande di aiuto "intensificatesi sensibilmente soprattutto nelle ultime settimane, che non trovano accoglimento per scarsità o mancanza totale di personale disponibile ad effettuare trasfusioni, prelievi, sostituzione e gestione di cateteri vescicali e sacche di drenaggio. Operazioni che se non effettuate nei tempi previsti possono ingenerare altre tipologie di criticità e complicanze che abbiamo il dovere di scongiurare, anche per evitare ulteriori pressioni sulle strutture sanitarie già al collasso".

Insomma, una situazione problematica che sta diventando insostenibile, alla quale le istituzioni competenti devono dare risposta quanto prima.