Cozzoli chiede il commissariamento del PD di Gravina
“Valente non è il mio segretario, né può tornare ad esserlo”.
lunedì 12 dicembre 2011
12.05
"Come mai non si è continuato il dialogo con SEL? Come mai non si è continuato il dialogo con il PRI? Come mai non si è nemmeno iniziato il confronto con la lista Vendola? Come mai non si è nemmeno aperta una discussione con tutte le forze dell'opposizione a Gravina? Come mai non si è aperta una discussione con i movimenti civici cittadini?" - queste le tante domande poste dal Coordinatore della Segreteria del PD di Gravina in Puglia, Antonio Cozzoli al segretario Alesio Valente.
"Che cos'è la stabilità, a che serve essere fermi, durevoli, costanti se non si ha un'idea positiva della città, un progetto di rinascita dell'intera comunità, un sogno da realizzare, una meta da raggiungere?" – aggiunge.
"Faccio parte della minoranza interna del PD, e da quanto apprendo, ne faccio parte da sempre" –incalza risentito dall'atteggiamento di quello che egli non riconosce più come suo segretario di partito.
"Non mi sembra che ci sia stata alcuna discussione interna al PD relativa a chi debba ritenersi un alleato tradizionale, non mi sembra che ci sia stata alcuna discussione interna al PD (in un coordinamento cittadino e/o in una segreteria) relativa alla composizione della delegazione trattante del PD – prosegue - Se davvero costui ritiene di essere stato legittimato dal congresso del 2010 a far qualsiasi cosa… siamo in presenza di un "plenipotenziario della politica cittadina", accanto ai tanti altri".
Il coordinatore non ricorda incontri di partito e si chiede se è stata chiesto parere in merito ai dirigenti sovraordinati.
"Possibile che la perpetrata esclusione delle forze di sinistra dal tavolo della coalizione debba considerarsi un risultato acquisito di cui bisogna soltanto prendere atto?"
Cozzoli conclude le sue riflessioni con un invito al commissariamento della sezione di Gravina in Puglia fino a quando non si risolvono i dissidi interni al PD gravinese e non si decida di seguire una linea coerente.
"Che cos'è la stabilità, a che serve essere fermi, durevoli, costanti se non si ha un'idea positiva della città, un progetto di rinascita dell'intera comunità, un sogno da realizzare, una meta da raggiungere?" – aggiunge.
"Faccio parte della minoranza interna del PD, e da quanto apprendo, ne faccio parte da sempre" –incalza risentito dall'atteggiamento di quello che egli non riconosce più come suo segretario di partito.
"Non mi sembra che ci sia stata alcuna discussione interna al PD relativa a chi debba ritenersi un alleato tradizionale, non mi sembra che ci sia stata alcuna discussione interna al PD (in un coordinamento cittadino e/o in una segreteria) relativa alla composizione della delegazione trattante del PD – prosegue - Se davvero costui ritiene di essere stato legittimato dal congresso del 2010 a far qualsiasi cosa… siamo in presenza di un "plenipotenziario della politica cittadina", accanto ai tanti altri".
Il coordinatore non ricorda incontri di partito e si chiede se è stata chiesto parere in merito ai dirigenti sovraordinati.
"Possibile che la perpetrata esclusione delle forze di sinistra dal tavolo della coalizione debba considerarsi un risultato acquisito di cui bisogna soltanto prendere atto?"
Cozzoli conclude le sue riflessioni con un invito al commissariamento della sezione di Gravina in Puglia fino a quando non si risolvono i dissidi interni al PD gravinese e non si decida di seguire una linea coerente.