Crisi in Comune: stasera si ritorna in consiglio

Tra schermaglie procedurali e trattative politiche, nuova seduta. Aggiornamenti in tempo reale su Gravinalife a partire dalle 19.

venerdì 8 febbraio 2013 14.50
A cura di Gianpaolo Iacobini
Stasera si torna in consiglio, per riprendere il discorso da dove lo stesso era stato interrotto: l'approvazione del regolamento sui controlli interni. Che se non dovesse arrivare entro la fine di marzo, comporterebbe lo scioglimento anticipato dell'assemblea e l'indizione di elezioni anticipate.

La soluzione della crisi di maggioranza, ufficializzata dal sindaco Alesio Valente nel corso della seduta di ieri sera, si intreccia con questioni procedurali e politiche. Le prime hanno tenuto banco per tutta la giornata, in ordine alla possibilità (o meno) di tornare in consiglio dopo l'epilogo della riunione di giovedì. Dubbio sciolto sfogliando il regolamento, secondo il quale "è di seconda convocazione la seduta che fa seguito a seduta di prima convocazione andata deserta sin dall'inizio per mancanza del numero legale oppure interrotta nel suo corso per essere venuto meno il numero minimo di consiglieri prescritto, limitatamente agli argomenti non trattati nella prima riunione". Resta solo da capire se l'avviso ai consiglieri ieri assenti sia avvenuto nel rispetto dei termini regolamentari, ma anche in proposito ogni perplessità sarebbe stata considerata infondata.

Così, si torna in consiglio. Stavolta, per raggiungere il numero legale, basterà la presenza in aula di 9 consiglieri. L'unico nodo riguarda il numero di voti necessario a consentire l'approvazione del regolamento: al riguardo, lo Statuto prescrive il voto favorevole della maggioranza dei componenti dell'assemblea. Un dato che, inteso letteralmente, sembrerebbe richiamare la necessità di incassare almeno 13 sì, mentre c'è già chi diversamente opina che il criterio sarebbe da ancorarsi al numero dei consiglieri comunque presenti in aula al momento del voto, e dunque ad una soglia più bassa.

Disquisizioni sul filo del rasoio giurisprudenziale e regolamentare che sono offuscate dalle questioni politiche: Valente e la maggioranza uscita dalle urne di maggio (o quel che ne resta, dopo lo strappo del "Centro Democratico") potrebbero provare ad andare avanti da sè. Oppure scegliere la strada del rinvio del punto, contando sulla possibilità di avere ancora qualche settimana per procedere all'approvazione del regolamento. Oppure ancora, nel tentativo di annodare i fili del dialogo con l'opposizione, il sindaco potrebbe accettare l'invito alle dimissioni avanzatogli dalle minoranze ed incassare il via libera al regolamento, pagando però il prezzo dell'apertura di una fase di contatti e trattative che snaturerebbe il progetto politico premiato dalle urne e che dovrebbe comunque ultimarsi nell'arco dei 20 giorni utili alla conferma o al ritiro delle dimissioni.

Tre ipotesi alle quali altre potrebbero presto aggiungersi: in politica la fantasia supera spesso la realtà.

Cosa accadrà? Occorrerà attendere i lavori consiliari. Dalle 19, su Gravinalife, aggiornamenti in tempo reale.