Critiche rispedite al mittente dalla pentastellata Lorusso
La consigliera si difende dalle accuse di essere stampella della maggioranza
martedì 16 aprile 2019
Vuole rassicurare i suoi elettori ed i sostenitori del Movimento cinque stelle che non c'è nessuna anomalia e che non c'è rottura con il gruppo consiliare. La consigliera comunale del movimento Ketti Lorusso, accusata nei giorni scorsi di essere la stampella della maggioranza, avendo assicurato il numero legale durante la seduta dell'ultimo consiglio comunale, intende chiarire a tutti come stanno le cose.
Soprattutto ad alcuni attivisti del suo partito che hanno insinuato dubbi sulla condotta morale della stessa Lorusso. "con forza e determinazione rimando al mittente tutte le accuse che colpiscono la mia integrità morale- afferma Lorusso che poi continua "Voglio chiarire, una volta per tutte, che sono rimasta in aula perché, in quel frangente molto concitato, non avevo compreso che si stesse procedendo all'appello per la verifica del numero legale e, quando le mie colleghe erano già fuori dall'aula, da un rapido conteggio dei presenti, mi sono resa conto che la mia presenza fosse irrilevante perché il numero di 13 consiglieri era stato già raggiunto"- dichiara Lorusso amareggiata, soprattutto perché l'attacco non è arrivato dai banchi di avversari politici, ma da "un gruppo di facinorosi che ha deciso di alterare e strumentalizzare gli accadimenti per avere un misero momento di gloria".
L'esponente pentastellato tiene a chiarire un aspetto tecnico del regolamento consiliare che renderebbe ancor più chiara l'ininfluenza della sua presenza in aula, visto che le regole del consiglio impongono lo scioglimento della seduta consiliare, qualora non ci fosse il numero legale in seconda chiamata di appello: "Nel nostro caso eravamo al primo appello"- sottolinea Lorusso, che poi non manca di piccare i suoi accusatori.
"Consiglio a questi signori di rassegnarsi all'idea che, per quanto ci possano provare, non riusciranno ad infangare la mia reputazione e quella delle mie colleghe", dice Ketti Lorusso rilanciando l'impegno che le tre rappresentanti del movimento in consiglio comunale stanno profondendo per onorare il mandato dato loro dagli elettori.
Soprattutto ad alcuni attivisti del suo partito che hanno insinuato dubbi sulla condotta morale della stessa Lorusso. "con forza e determinazione rimando al mittente tutte le accuse che colpiscono la mia integrità morale- afferma Lorusso che poi continua "Voglio chiarire, una volta per tutte, che sono rimasta in aula perché, in quel frangente molto concitato, non avevo compreso che si stesse procedendo all'appello per la verifica del numero legale e, quando le mie colleghe erano già fuori dall'aula, da un rapido conteggio dei presenti, mi sono resa conto che la mia presenza fosse irrilevante perché il numero di 13 consiglieri era stato già raggiunto"- dichiara Lorusso amareggiata, soprattutto perché l'attacco non è arrivato dai banchi di avversari politici, ma da "un gruppo di facinorosi che ha deciso di alterare e strumentalizzare gli accadimenti per avere un misero momento di gloria".
L'esponente pentastellato tiene a chiarire un aspetto tecnico del regolamento consiliare che renderebbe ancor più chiara l'ininfluenza della sua presenza in aula, visto che le regole del consiglio impongono lo scioglimento della seduta consiliare, qualora non ci fosse il numero legale in seconda chiamata di appello: "Nel nostro caso eravamo al primo appello"- sottolinea Lorusso, che poi non manca di piccare i suoi accusatori.
"Consiglio a questi signori di rassegnarsi all'idea che, per quanto ci possano provare, non riusciranno ad infangare la mia reputazione e quella delle mie colleghe", dice Ketti Lorusso rilanciando l'impegno che le tre rappresentanti del movimento in consiglio comunale stanno profondendo per onorare il mandato dato loro dagli elettori.