Debenedictis monopolizza l’agenda politica
In consiglio comunale un solo punto all’ordine del giorno e la maggioranza vacilla
mercoledì 15 gennaio 2014
9.38
Primo consiglio comunale dell'anno quello convocato per venerdì 17 gennaio alle 17 in prima convocazione (con la seconda convocazione fissata per il 20 gennaio alla stessa ora). Un consiglio extra light quello convocato dal presidente, Giacinto Lupoli, che nell'ordine del giorno ha inserito un solo punto: "Procedimento di contestazione causa di incompatibilità del consigliere comunale Salvatore Debenedictis. Esame osservazioni. Determinazioni definitive".
In pratica, scaduti i termini fissati per legge, il consiglio comunale si riunirà per prender atto delle decisioni prese dallo stesso Debenedictis chiamato a rimuovere la causa di incompatibilità sussistente tra il suo ruolo di amministratore e la sua carica di amministratore unico della Caporale srl, l'azienda edile che ha impugnato dinanzi al Tar i procedimenti dell'ufficio tecnico comunale.
Un unico punto all'ordine del giorno che secondo alcuni sarebbe la prova delle difficoltà che insistono all'interno della maggioranza targata Valente, nonostante i tanti tentativi da parte dello stesso sindaco di mettere a zittire le voci che vedrebbero l'amministrazione in equilibrio precario.
Difficoltà e lacerazioni che hanno prima compromesso i rapporti tra i diversi partiti della coalizione e che ora, visto il passare del tempo, stanno lacerando anche i rapporti interni agli stessi partiti. L'esempio più eclatante è rappresentato dall'Udc, il partito del vicesindaco che con tre consiglieri era deputato a garantire la stabilità di governo. E invece qualcosa non ha funzionato e i centristi prima hanno chiesto una verifica politica e programmatica, poi si sono congelati in attesa di determinazioni e ora, visto il passare invano delle settimane, rischiano di sciogliersi come neve al sole.
Secondo i soliti ben informati la pausa natalizia avrebbe sancito la fine della tregua tra Gino Lorusso, il vice sindaco congelato ma sempre presente alle manifestazioni ufficiali, e lo zoccolo duro del partito rappresentato da Michele Lamuraglia e Vito Mazzarella, fedeli alle determinazioni del partito. Di mezzo, il capogruppo, Giovanni Carbone, chiamato a fare da ago della bilancia e a ricucire i precari rapporti tra le due anime dell'Udc. Intanto Lorusso è tornato a pieno titolo a rivestire il suo ruolo istituzionale, partecipando al consiglio comunale e anche alle giunte convocate nelle ultime settimane.
E sempre dal centro della coalizione arrivano altri malcontenti. In casa Api sebbene prosegue senza crisi l'idillio politico tra l'assessore Sergio Varvara e il consigliere Raffaele Lorusso, è anche vero che i due da qualche settimana sarebbero in conflitto con il primo cittadino, tanto che le assenze di Varvara alle riunioni di giunta, sarebbero la testimonianza del malcontento che serpeggia intorno al primo cittadino.
Ma la situazione più complessa con cui Valente deve fare conti è quella che si registra proprio all'interno del suo stesso partito. La prova di forza delle primarie dello scorso dicembre, dove Gravina ha fatto registrare un risultato contrario al resto d'Italia con il plebiscito a favore di Gianni Cuperlo, se da una parte ha riconfermato la leadership di Valente e del gruppo dirigente a lui legato, dall'altra ha definitivamente sancito la fine dei rapporti con i renziani guidati, manco a dirlo, dall'assessore al bilancio Nicola Lagreca.
Che tra i due amministratori i rapporti non siano mai stati sereni, è cosa nota ma adesso, dopo gli ultimi sviluppi politici e amministrativi, pare che tra i due, oramai, sia calato il gelo polare.
Sulla sua pagina facebook il sindaco si affanna a inviare messaggi. Prima se la prende con le "maschere della politica", poi critica gli ipocriti e poi invoca unità e fiducia.
Intanto il consiglio comunale incombe e le riunioni di maggioranza si moltiplicano.
Venerdì, le prime risposte arriveranno proprio in consiglio comunale quando inesorabilmente il presidente del consiglio dovrà procedere all'appello per verificare chi ha ancora voglia di essere "presente".
Rinviati a data da destinarsi i punti importanti per la città, un'intera comunità aspetta. Chissà per quanto tempo ancora.
In pratica, scaduti i termini fissati per legge, il consiglio comunale si riunirà per prender atto delle decisioni prese dallo stesso Debenedictis chiamato a rimuovere la causa di incompatibilità sussistente tra il suo ruolo di amministratore e la sua carica di amministratore unico della Caporale srl, l'azienda edile che ha impugnato dinanzi al Tar i procedimenti dell'ufficio tecnico comunale.
Un unico punto all'ordine del giorno che secondo alcuni sarebbe la prova delle difficoltà che insistono all'interno della maggioranza targata Valente, nonostante i tanti tentativi da parte dello stesso sindaco di mettere a zittire le voci che vedrebbero l'amministrazione in equilibrio precario.
Difficoltà e lacerazioni che hanno prima compromesso i rapporti tra i diversi partiti della coalizione e che ora, visto il passare del tempo, stanno lacerando anche i rapporti interni agli stessi partiti. L'esempio più eclatante è rappresentato dall'Udc, il partito del vicesindaco che con tre consiglieri era deputato a garantire la stabilità di governo. E invece qualcosa non ha funzionato e i centristi prima hanno chiesto una verifica politica e programmatica, poi si sono congelati in attesa di determinazioni e ora, visto il passare invano delle settimane, rischiano di sciogliersi come neve al sole.
Secondo i soliti ben informati la pausa natalizia avrebbe sancito la fine della tregua tra Gino Lorusso, il vice sindaco congelato ma sempre presente alle manifestazioni ufficiali, e lo zoccolo duro del partito rappresentato da Michele Lamuraglia e Vito Mazzarella, fedeli alle determinazioni del partito. Di mezzo, il capogruppo, Giovanni Carbone, chiamato a fare da ago della bilancia e a ricucire i precari rapporti tra le due anime dell'Udc. Intanto Lorusso è tornato a pieno titolo a rivestire il suo ruolo istituzionale, partecipando al consiglio comunale e anche alle giunte convocate nelle ultime settimane.
E sempre dal centro della coalizione arrivano altri malcontenti. In casa Api sebbene prosegue senza crisi l'idillio politico tra l'assessore Sergio Varvara e il consigliere Raffaele Lorusso, è anche vero che i due da qualche settimana sarebbero in conflitto con il primo cittadino, tanto che le assenze di Varvara alle riunioni di giunta, sarebbero la testimonianza del malcontento che serpeggia intorno al primo cittadino.
Ma la situazione più complessa con cui Valente deve fare conti è quella che si registra proprio all'interno del suo stesso partito. La prova di forza delle primarie dello scorso dicembre, dove Gravina ha fatto registrare un risultato contrario al resto d'Italia con il plebiscito a favore di Gianni Cuperlo, se da una parte ha riconfermato la leadership di Valente e del gruppo dirigente a lui legato, dall'altra ha definitivamente sancito la fine dei rapporti con i renziani guidati, manco a dirlo, dall'assessore al bilancio Nicola Lagreca.
Che tra i due amministratori i rapporti non siano mai stati sereni, è cosa nota ma adesso, dopo gli ultimi sviluppi politici e amministrativi, pare che tra i due, oramai, sia calato il gelo polare.
Sulla sua pagina facebook il sindaco si affanna a inviare messaggi. Prima se la prende con le "maschere della politica", poi critica gli ipocriti e poi invoca unità e fiducia.
Intanto il consiglio comunale incombe e le riunioni di maggioranza si moltiplicano.
Venerdì, le prime risposte arriveranno proprio in consiglio comunale quando inesorabilmente il presidente del consiglio dovrà procedere all'appello per verificare chi ha ancora voglia di essere "presente".
Rinviati a data da destinarsi i punti importanti per la città, un'intera comunità aspetta. Chissà per quanto tempo ancora.