Denunciato il Commissario Straordinario
Contestati al Prefetto i reati di rifiuto e omissione di atti d’ufficio. Il seguito dell'incatenamento del D'Ecclesiis
sabato 14 aprile 2012
13.24
Il Commissario Straordinario, il dott. Ciro Trotta, è stato denunciato. Autore dell'atto il sig. D'Ecclesiis.
Il Prefetto, quell'uomo che in più di un'occasione ha ricevuto pubblicamente il consenso dei cittadini, avrebbe commesso i reati di rifiuto e omissione di atti d'ufficio.
La denuncia è la seconda puntata della protesta messa in moto dal sig. D'Ecclesiis, uno dei proprietari dei suoli attigui alle c.d. "case bianche", che alcuni giorni fa si è incatenato al radiatore della stanza del Commissario.
Le catene ruotavano attorno ad una "planimetria falsa stilata dall'ufficio tecnico del Comune di Gravina nel 2010", a dire del legale del sig. D'Ecclesiis, l'avv. Sergio Casareale.
All'interno della planimetria si prevedeva, quale soluzione bonaria alla spinosa questione "case bianche", la realizzazione di tre sub comparti, rispettivamente C3-A C3-B e C3-C, per una superficie di 6 ettari circa, sfruttando, però, nel conteggio, spazi già occupati rispettivamente dalla Chiesa Spirito Santo e dal sottopasso di via Giudici Falcone e Borsellino. In più, nella medesima planimetria veniva esclusa la presenza del Tratturo Melfi-Castellaneta pur insistente sulla stessa zona, ha spiegato l'avv. Casareale.
In altri termini, come si legge negli atti della denuncia sottoscritti dal sig. D'Ecclesiis, "L'Ufficio Tecnico del Comune di Gravina in Puglia ha voluto falsamente far credere che si dispongano in quell'area di superfici e volumetrie da utilizzare in fase edificatoria, quando invece le stesse risultano all'evidenza sfruttate con la realizzazione delle predette opere…".
Per tali ragioni il D'Ecclesiis, in data 14 novembre 2011 ha inviato al Commissario una nota scritta, con la richiesta di annullare, utilizzando i poteri di autotutela di cui gode l'ente, la deliberazione del Consiglio Comunale n. 33 del 5.10.2010, avente ad oggetto proprio la nuova perimetrazione della zona C3, insomma la planimetria in questione.
Nel silenzio dell'amministrazione, il proprietario, lo scorso 12 aprile è tornato al Palazzo di Città per avere delle risposte. Ma evidentemente le stesse non sono state soddisfacenti.
In quella mattinata, dopo la plateale protesta del D'Ecclesiis, il Commissario è stato denunciato, reo, insomma, di non aver ottemperato ai propri doveri d'ufficio, non rispondendo nei termini di legge alla nota presentata nel novembre scorso; e anche perchè intenzionato a non prendere alcun provvedimento prima del 7 giugno prossimo, giorno della pronuncia del Tar.
Il Commissario avrebbe, in qualità di pubblico ufficiale, omesso di riferire all'Autorità Giudiziaria sia in ordine al "falso in atto pubblico commesso dall'ufficio tecnico", sia in ordine alla "frode processuale certamente realizzatasi volendo, attraverso la produzione di quelle planimetrie false, trarre anche in errore il Giudice Amministrativo", come si legge nella denuncia formalizzata presso il Commissato di P.S.
Per queste ragioni è stato contestato dal querelante al Prefetto il reato di rifiuto di atti d'ufficio.
Il Prefetto, quell'uomo che in più di un'occasione ha ricevuto pubblicamente il consenso dei cittadini, avrebbe commesso i reati di rifiuto e omissione di atti d'ufficio.
La denuncia è la seconda puntata della protesta messa in moto dal sig. D'Ecclesiis, uno dei proprietari dei suoli attigui alle c.d. "case bianche", che alcuni giorni fa si è incatenato al radiatore della stanza del Commissario.
Le catene ruotavano attorno ad una "planimetria falsa stilata dall'ufficio tecnico del Comune di Gravina nel 2010", a dire del legale del sig. D'Ecclesiis, l'avv. Sergio Casareale.
All'interno della planimetria si prevedeva, quale soluzione bonaria alla spinosa questione "case bianche", la realizzazione di tre sub comparti, rispettivamente C3-A C3-B e C3-C, per una superficie di 6 ettari circa, sfruttando, però, nel conteggio, spazi già occupati rispettivamente dalla Chiesa Spirito Santo e dal sottopasso di via Giudici Falcone e Borsellino. In più, nella medesima planimetria veniva esclusa la presenza del Tratturo Melfi-Castellaneta pur insistente sulla stessa zona, ha spiegato l'avv. Casareale.
In altri termini, come si legge negli atti della denuncia sottoscritti dal sig. D'Ecclesiis, "L'Ufficio Tecnico del Comune di Gravina in Puglia ha voluto falsamente far credere che si dispongano in quell'area di superfici e volumetrie da utilizzare in fase edificatoria, quando invece le stesse risultano all'evidenza sfruttate con la realizzazione delle predette opere…".
Per tali ragioni il D'Ecclesiis, in data 14 novembre 2011 ha inviato al Commissario una nota scritta, con la richiesta di annullare, utilizzando i poteri di autotutela di cui gode l'ente, la deliberazione del Consiglio Comunale n. 33 del 5.10.2010, avente ad oggetto proprio la nuova perimetrazione della zona C3, insomma la planimetria in questione.
Nel silenzio dell'amministrazione, il proprietario, lo scorso 12 aprile è tornato al Palazzo di Città per avere delle risposte. Ma evidentemente le stesse non sono state soddisfacenti.
In quella mattinata, dopo la plateale protesta del D'Ecclesiis, il Commissario è stato denunciato, reo, insomma, di non aver ottemperato ai propri doveri d'ufficio, non rispondendo nei termini di legge alla nota presentata nel novembre scorso; e anche perchè intenzionato a non prendere alcun provvedimento prima del 7 giugno prossimo, giorno della pronuncia del Tar.
Il Commissario avrebbe, in qualità di pubblico ufficiale, omesso di riferire all'Autorità Giudiziaria sia in ordine al "falso in atto pubblico commesso dall'ufficio tecnico", sia in ordine alla "frode processuale certamente realizzatasi volendo, attraverso la produzione di quelle planimetrie false, trarre anche in errore il Giudice Amministrativo", come si legge nella denuncia formalizzata presso il Commissato di P.S.
Per queste ragioni è stato contestato dal querelante al Prefetto il reato di rifiuto di atti d'ufficio.