Deposito nucleare, Comuni e Regione si organizzano
Incontri per fare fronte comune con il Parco e con la Basilicata
sabato 9 gennaio 2021
15.40
Superato il momento dell'indignazione, adesso è necessario organizzare le contromisure per scongiurare la iattura della collocazione del deposito nazionale di scorie nucleari sui siti individuati sulla Cnapi in Puglia e Basilicata.
Per questa ragione i sindaci dei comuni di Gravina, Altamura e Laterza, unitamente alla Regione Puglia (rappresentata dall'assessore all'ambiente Anna Grazia Maraschio) hanno istituito una cabina di regia per coordinare le operazioni che portino alla stesura delle osservazioni tecnico-scientifiche che possano far riconsiderare i territorio individuati sulla mappa, non idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. Un incontro preliminare, primo step per arrivare a far confluire in un unico tavolo operativo tutti i comuni lucani e pugliesi interessati e i governi regionali di Puglia e Basilicata.
Oggi, inoltre, si sono riuniti online i tredici sindaci dei Comuni del Parco convocati dal presidente Francesco Tarantini, incontro cui hanno partecipato anche l'assessore regionale Maraschio, Francesco Paolicelli, presidente della Commissione consiliare regionale all'Agricoltura, Sviluppo Economico e Turismo, Franco Frigiola, sindaco di Laterza, Antonio Stragapede in rappresentanza dell'area metropolitana di Bari e Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari.
«Il Parco darà il suo contributo con la costituzione di un pool di esperti formato da naturalisti e geologi dell'Università di Bari, già all'opera nello studio delle componenti ambientali e geologiche del territorio nell'ambito della candidatura a Geoparco Unesco – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – Fondamentale in questa prima riunione è stato definire una roadmap per l'elaborazione delle osservazioni da fornire a Regione e Comuni interessati, per motivare tecnicamente e scientificamente le ragioni del no al deposito di rifiuti».
Un ulteriore freno al deposito potrebbe essere il regolamento delle aree contigue previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette, strumento che permetterebbe di tutelare e valorizzare nel concreto i territori limitrofi del Parco. A tal fine nuove riunioni sono previste nei prossimi giorni tra Ente Parco e Regione per definire quanto prima la sua approvazione.
"In questo contesto un ruolo di primaria importanza lo avrà la Regione Puglia" -ha commentato il sindaco Valente, sottolineando come all'ente regionale i sindaci dei tre comuni chiedono di mettere a disposizione le migliori menti per organizzare le osservazioni utili a rispondere alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico. "In questa prima fase dobbiamo stare all'interno della procedura democratica e dobbiamo dare priorità alla fase tecnico-scientifica per bloccare questa decisione e poter fare puntualmente le osservazioni che ci vengono richieste"- ha detto il primo cittadino, chiarendo che questo non significa rinunciare alla mobilitazione e alla protesta, nel caso in cui le osservazioni non vengano accolte. "Dobbiamo tenere unita la comunità"- ha concluso Valente, preannunciando una convocazione della conferenza dei capigruppo comunali per tenere unite tutte le forze politiche della città e il tessuto sociale.
Per questa ragione i sindaci dei comuni di Gravina, Altamura e Laterza, unitamente alla Regione Puglia (rappresentata dall'assessore all'ambiente Anna Grazia Maraschio) hanno istituito una cabina di regia per coordinare le operazioni che portino alla stesura delle osservazioni tecnico-scientifiche che possano far riconsiderare i territorio individuati sulla mappa, non idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. Un incontro preliminare, primo step per arrivare a far confluire in un unico tavolo operativo tutti i comuni lucani e pugliesi interessati e i governi regionali di Puglia e Basilicata.
Oggi, inoltre, si sono riuniti online i tredici sindaci dei Comuni del Parco convocati dal presidente Francesco Tarantini, incontro cui hanno partecipato anche l'assessore regionale Maraschio, Francesco Paolicelli, presidente della Commissione consiliare regionale all'Agricoltura, Sviluppo Economico e Turismo, Franco Frigiola, sindaco di Laterza, Antonio Stragapede in rappresentanza dell'area metropolitana di Bari e Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari.
«Il Parco darà il suo contributo con la costituzione di un pool di esperti formato da naturalisti e geologi dell'Università di Bari, già all'opera nello studio delle componenti ambientali e geologiche del territorio nell'ambito della candidatura a Geoparco Unesco – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – Fondamentale in questa prima riunione è stato definire una roadmap per l'elaborazione delle osservazioni da fornire a Regione e Comuni interessati, per motivare tecnicamente e scientificamente le ragioni del no al deposito di rifiuti».
Un ulteriore freno al deposito potrebbe essere il regolamento delle aree contigue previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette, strumento che permetterebbe di tutelare e valorizzare nel concreto i territori limitrofi del Parco. A tal fine nuove riunioni sono previste nei prossimi giorni tra Ente Parco e Regione per definire quanto prima la sua approvazione.
"In questo contesto un ruolo di primaria importanza lo avrà la Regione Puglia" -ha commentato il sindaco Valente, sottolineando come all'ente regionale i sindaci dei tre comuni chiedono di mettere a disposizione le migliori menti per organizzare le osservazioni utili a rispondere alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico. "In questa prima fase dobbiamo stare all'interno della procedura democratica e dobbiamo dare priorità alla fase tecnico-scientifica per bloccare questa decisione e poter fare puntualmente le osservazioni che ci vengono richieste"- ha detto il primo cittadino, chiarendo che questo non significa rinunciare alla mobilitazione e alla protesta, nel caso in cui le osservazioni non vengano accolte. "Dobbiamo tenere unita la comunità"- ha concluso Valente, preannunciando una convocazione della conferenza dei capigruppo comunali per tenere unite tutte le forze politiche della città e il tessuto sociale.