Deposito scorie, M5S voce fuori dal coro
“Valente semina panico ingiustificato e scenari apocalittici infondati per Gravina”
domenica 10 gennaio 2021
17.05
Sulla questione dell'ubicazione del deposito nazionale di scorie radioattive che sta animando il dibattito nella nostra città, prendono la parola i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle di Gravina che manifestano una posizione differente rispetto a tutti gli altri gruppi politici, ai sindacati e alle associazioni, stigmatizzando i comportamenti del sindaco di Gravina Valente.
Di seguito la nota dei Pentastellati gravinesi.
"A proposito del deposito nazionale di rifiuti radioattivi, facciamo chiarezza!
Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle di Gravina intervengono sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi che da diversi giorni ha suscitato una forte discussione.
" Quella del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una questione importantissima che merita di essere analizzata perché tocca ciascuno di noi – dichiarano i pentastellati – ed è per questo che ci sentiamo in dovere di stigmatizzare e prendere le distanze dall'atteggiamento assunto dal Primo Cittadino, all'indomani della pubblicazione della mappa delle potenziali aree idonee ad ospitare il deposito.
Riteniamo che sia un dovere civile e morale di un sindaco, in un momento storico in cui la sua comunità è già spaventata dalla grave pandemia che sta attraversando e che mette a rischio la salute di tutti – continuano gli esponenti M5S – non aggiungere ulteriori preoccupazioni seminando panico ingiustificato e prospettando scenari apocalittici infondati per la nostra città, per tutti noi e per i nostri figli. Quello che ha omesso di fare il Primo Cittadino vogliamo farlo noi. Vogliamo fare chiarezza, riportando e diffondendo le dichiarazione dello stesso Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, affinchè i gravinesi abbiano piena consapevolezza di ciò che sta realmente accadendo.
Diciamo subito che non è iniziata nessuna costruzione, proprio perché prima verranno ascoltati i territori. Il 5 gennaio è stato tolto il segreto alla Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi ed è iniziata la più grande consultazione pubblica degli ultimi anni. Un processo che durerà almeno 44 mesi, circa tre anni e mezzo e che con estrema trasparenza coinvolgerà amministratori, università, associazioni di categoria e tutti i cittadini.
Questo governo ha deciso di desecretare la Cnapi, mettendoci la faccia su una scelta impopolare, per un unico motivo: andava fatto. Da troppi anni i rifiuti radioattivi sono stoccati in luoghi provvisori e pertanto poco sicuri. È un'opera necessaria e bisogna realizzarla con la massima partecipazione e trasparenza. Nel resto d'Europa esistono altri dieci depositi simili, in esercizio. Anche l'Italia deve averne uno per stoccare i propri rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Cosa sono? Si tratta soprattutto di rifiuti provenienti da attività mediche (terapie antitumorali, radioterapie, ricerca scientifica e medica) o da quelle industriali (come, per esempio, quelle legate alla verifica dello spessore della struttura dei manufatti, come gli aerei).
La Carta è frutto di anni di lavoro da parte di enti di ricerca, Ispra, Isin, l'ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, e la Sogin, che hanno utilizzato mappe sismiche e geologiche, mappe idriche, criteri di esclusione e di approfondimento e hanno individuato la lista di 67 possibili aree.
Tra i criteri di esclusione vi erano siti Unesco e zone particolarmente protette come i Parchi Nazionali: nessun sito si trova in queste aree. Si tratta di criteri tecnici, nessuna scelta politica!. Ora è il momento del dibattito. Amministratori, comitati, associazioni di categoria, possono accedere al sito depositonazionale.it e presentare osservazioni, rilievi e tutto quanto possa essere utile. Inutile nascondersi dietro un dito, per anni i governi precedenti avevano eluso il problema, rinviando la soluzione, che evidentemente non porta voti né consensi.
Ma questa è la maturità di questo governo. Nessuno ha deciso nulla e non ci sarà alcuna decisione imposta dall'alto. Al nostro sindaco – concludono gli esponenti M5S – che dalla vigilia dell'Epifania ha scoperto la sua vocazione green, nonostante in 8 anni di mandato non sia riuscito nemmeno a bonificare Contrada Cozzarolo, una delle tante discariche abusive a cielo aperto del nostro territorio, e che si sbraccia tutte le sere nei suoi video su facebook, parlando di cabine di regia con i sindaci dei paesi limitrofi, ricadenti nella mappa CNAPI, gli consigliamo di dismettere i panni dell'uomo solo al comando e gli ricordiamo, prima di qualsiasi cosa, di coinvolgere la sua comunità, gli esperti, le associazioni ambientaliste e tutto il Consiglio comunale per rappresentare una sintesi efficace ed esaustiva delle ragioni del nostro No al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi".
Di seguito la nota dei Pentastellati gravinesi.
"A proposito del deposito nazionale di rifiuti radioattivi, facciamo chiarezza!
Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle di Gravina intervengono sul tema del deposito nazionale di rifiuti radioattivi che da diversi giorni ha suscitato una forte discussione.
" Quella del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una questione importantissima che merita di essere analizzata perché tocca ciascuno di noi – dichiarano i pentastellati – ed è per questo che ci sentiamo in dovere di stigmatizzare e prendere le distanze dall'atteggiamento assunto dal Primo Cittadino, all'indomani della pubblicazione della mappa delle potenziali aree idonee ad ospitare il deposito.
Riteniamo che sia un dovere civile e morale di un sindaco, in un momento storico in cui la sua comunità è già spaventata dalla grave pandemia che sta attraversando e che mette a rischio la salute di tutti – continuano gli esponenti M5S – non aggiungere ulteriori preoccupazioni seminando panico ingiustificato e prospettando scenari apocalittici infondati per la nostra città, per tutti noi e per i nostri figli. Quello che ha omesso di fare il Primo Cittadino vogliamo farlo noi. Vogliamo fare chiarezza, riportando e diffondendo le dichiarazione dello stesso Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, affinchè i gravinesi abbiano piena consapevolezza di ciò che sta realmente accadendo.
Diciamo subito che non è iniziata nessuna costruzione, proprio perché prima verranno ascoltati i territori. Il 5 gennaio è stato tolto il segreto alla Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi ed è iniziata la più grande consultazione pubblica degli ultimi anni. Un processo che durerà almeno 44 mesi, circa tre anni e mezzo e che con estrema trasparenza coinvolgerà amministratori, università, associazioni di categoria e tutti i cittadini.
Questo governo ha deciso di desecretare la Cnapi, mettendoci la faccia su una scelta impopolare, per un unico motivo: andava fatto. Da troppi anni i rifiuti radioattivi sono stoccati in luoghi provvisori e pertanto poco sicuri. È un'opera necessaria e bisogna realizzarla con la massima partecipazione e trasparenza. Nel resto d'Europa esistono altri dieci depositi simili, in esercizio. Anche l'Italia deve averne uno per stoccare i propri rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Cosa sono? Si tratta soprattutto di rifiuti provenienti da attività mediche (terapie antitumorali, radioterapie, ricerca scientifica e medica) o da quelle industriali (come, per esempio, quelle legate alla verifica dello spessore della struttura dei manufatti, come gli aerei).
La Carta è frutto di anni di lavoro da parte di enti di ricerca, Ispra, Isin, l'ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, e la Sogin, che hanno utilizzato mappe sismiche e geologiche, mappe idriche, criteri di esclusione e di approfondimento e hanno individuato la lista di 67 possibili aree.
Tra i criteri di esclusione vi erano siti Unesco e zone particolarmente protette come i Parchi Nazionali: nessun sito si trova in queste aree. Si tratta di criteri tecnici, nessuna scelta politica!. Ora è il momento del dibattito. Amministratori, comitati, associazioni di categoria, possono accedere al sito depositonazionale.it e presentare osservazioni, rilievi e tutto quanto possa essere utile. Inutile nascondersi dietro un dito, per anni i governi precedenti avevano eluso il problema, rinviando la soluzione, che evidentemente non porta voti né consensi.
Ma questa è la maturità di questo governo. Nessuno ha deciso nulla e non ci sarà alcuna decisione imposta dall'alto. Al nostro sindaco – concludono gli esponenti M5S – che dalla vigilia dell'Epifania ha scoperto la sua vocazione green, nonostante in 8 anni di mandato non sia riuscito nemmeno a bonificare Contrada Cozzarolo, una delle tante discariche abusive a cielo aperto del nostro territorio, e che si sbraccia tutte le sere nei suoi video su facebook, parlando di cabine di regia con i sindaci dei paesi limitrofi, ricadenti nella mappa CNAPI, gli consigliamo di dismettere i panni dell'uomo solo al comando e gli ricordiamo, prima di qualsiasi cosa, di coinvolgere la sua comunità, gli esperti, le associazioni ambientaliste e tutto il Consiglio comunale per rappresentare una sintesi efficace ed esaustiva delle ragioni del nostro No al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi".