Dibattista: "La Nuova Dc non presenterà la sua lista"

E il commissario cittadino Cappiello si dimette. Fallite le trattative con le coalizioni in campo

giovedì 29 marzo 2012 15.00
A cura di Gianpaolo Iacobini
"Ringraziandovi per la disponibilità dimostratami in questi mesi di collaborazione e per le esperienze che ho potuto maturare, vi comunico che rassegno le mie dimissioni da commissario cittadino della Democrazia Cristiana con effetto immediato".

Altro, a parte i saluti formalmente cordiali, Pietro Cappiello non aggiunge. E non dice. Se non che alla base del gesto, si limita a spiegare telefonicamente, vi sarebbero "divergenze di carattere politico". Poche parole, che non aiutano a meglio decifrare la lettera con cui, nel corso della mattinata, l'ex consigliere comunale rimette nelle mani della federazione provinciale della Nuova Dc l'incarico di commissario cittadino, ricevuto nei mesi passati direttamente dal commissario provinciale del partito, l'ex assessore gravinese Aldo Dibattista. Ed è proprio Dibattista a fornire una possibile chiave di lettura del passo indietro di Cappiello: "Mi ha chiamato e mi ha anticipato le sue intenzioni", afferma il leader provinciale della Nuova Dc. "Nelle prossime ore cercheremo di chiarire le motivazioni di questa scelta, che non credo nasconda alcun problema di carattere personale".

Ci sarebbe, invece, come del resto confermato dallo stesso Cappiello, un problema politico. Grosso quanto una casa: "La Nuova Dc ha deciso di non presentare alcuna lista in vista delle prossime amministrative", rivela candido Dibattista. "Abbiamo avuto dei contatti con Vendola come con Valente e col Pdl, ma non si sono realizzate le condizioni per una nostra discesa in campo in prima persona. Lasceremo liberi gli elettori di decidere, in piena autonomia di coscienza e di giudizio, nell'interesse esclusivo di Gravina". E Cappiello? "Forse non si sarà ritrovato in questa decisione", chiosa Dibattista. "Magari, da ex consigliere comunale, si aspettava di trovare porte e finestre spalancate, e non pensava si potesse giungere anche ad una soluzione del genere. Ma questa è una mia sensazione. Le ripeto: ci vedremo, ne parleremo e sono sicuro che chiariremo".

Nell'attesa, in cronaca finisce la notizia clamorosa quanto inattesa: il simbolo della Nuova Dc non sarà sulla scheda elettorale alle elezioni di primavera.