Dichiarato lo stato di calamità per l'agricoltura pugliese
E da Coldiretti chiedono subito nuovi provvedimenti
venerdì 13 gennaio 2017
La Giunta regionale ha approvato in via definitiva la dichiarazione dello stato di crisi in Agricoltura per tutto il territorio regionale a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche del 5, 6 e 7 gennaio. Il documento regionale chiede al Ministero delle Politiche agricole la declaratoria dello stato di calamità naturale in considerazione dei gravi danni causati al patrimonio agricolo e zootecnico pugliese.
Intanto da Coldiretti Puglia chiedono nuovi interventi a tutela dell'agricoltura.
"Prima che il maltempo ricominci ad imperversare sulla Puglia secondo le previsioni meteorologiche allevatori e agricoltori vanno messi nell'immediato in condizione di uscire dallo stato di emergenza. Stalle e aziende agricole continuano a non avere acqua a causa di tubature ghiacciate e contatori degli impianti saltati. Per questo con il Commissario straordinario per la bonifica Borzillo faremo lunedì la mappa degli interventi urgenti da attuare, perché soprattutto gli animali stanno morendo perché non possono essere regolarmente abbeverati".
Serve un provvedimento "azzeraburocrazia" che autorizzi allevatori e agricoltori a comprare direttamente tutto ciò che serve a garantire la continuità produttiva delle proprie aziende, gravemente danneggiate dalla straordinaria ondata di maltempo che ha trovato impreparata la Puglia, a fronte di un rimborso pubblico che va garantito attraverso strumenti che non possono essere il solo Fondo di solidarietà nazionale attivato con lo stato di calamità, dato che una prima timida stima del danno accertato nelle campagne dove è stato possibile entrare è superiore al momento ai 110 milioni di euro e il bilancio è tristemente destinato a salire.
"Le opportunità create a beneficio delle aziende duramente ferite dal terremoto vanno prese ad esempio – sostiene il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per profilare un provvedimento ad hoc che possa consentire ad agricoltori e allevatori di investire per la ristrutturazione delle strutture ed il ripristino del patrimonio produttivo, con l'assoluta garanzia che saranno ristorati. Non si può perdere tempo perché le aziende stanno vivendo la calamità con grande senso di responsabilità, ma anche con evidenti ingestibili difficoltà. Non solo non vanno abbandonati, ma soprattutto non vanno illusi con annunci e percorsi che sappiamo già essere farraginosi e vuoti sul piano delle risorse finanziarie".
Intanto da Coldiretti Puglia chiedono nuovi interventi a tutela dell'agricoltura.
"Prima che il maltempo ricominci ad imperversare sulla Puglia secondo le previsioni meteorologiche allevatori e agricoltori vanno messi nell'immediato in condizione di uscire dallo stato di emergenza. Stalle e aziende agricole continuano a non avere acqua a causa di tubature ghiacciate e contatori degli impianti saltati. Per questo con il Commissario straordinario per la bonifica Borzillo faremo lunedì la mappa degli interventi urgenti da attuare, perché soprattutto gli animali stanno morendo perché non possono essere regolarmente abbeverati".
Serve un provvedimento "azzeraburocrazia" che autorizzi allevatori e agricoltori a comprare direttamente tutto ciò che serve a garantire la continuità produttiva delle proprie aziende, gravemente danneggiate dalla straordinaria ondata di maltempo che ha trovato impreparata la Puglia, a fronte di un rimborso pubblico che va garantito attraverso strumenti che non possono essere il solo Fondo di solidarietà nazionale attivato con lo stato di calamità, dato che una prima timida stima del danno accertato nelle campagne dove è stato possibile entrare è superiore al momento ai 110 milioni di euro e il bilancio è tristemente destinato a salire.
"Le opportunità create a beneficio delle aziende duramente ferite dal terremoto vanno prese ad esempio – sostiene il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per profilare un provvedimento ad hoc che possa consentire ad agricoltori e allevatori di investire per la ristrutturazione delle strutture ed il ripristino del patrimonio produttivo, con l'assoluta garanzia che saranno ristorati. Non si può perdere tempo perché le aziende stanno vivendo la calamità con grande senso di responsabilità, ma anche con evidenti ingestibili difficoltà. Non solo non vanno abbandonati, ma soprattutto non vanno illusi con annunci e percorsi che sappiamo già essere farraginosi e vuoti sul piano delle risorse finanziarie".