Diritti e discriminazioni, Zan a Gravina per incontrare cittadini e sindaci
Una manifestazione sul ddl in discussione in Parlamento
martedì 20 luglio 2021
16.20
Sul ddl Zan la Murgia risponde presente. L' occasione? Una manifestazione con l'onorevole Alessandro Zan (Pd), promotore del disegno di legge contro i crimini d'odio, che si è svolta a Gravina, nella cornice della Piazzetta di Via Borgo e che ha visto la partecipazione di tanti cittadini, giovani e meno giovani, ma anche dei rappresentanti delle istituzioni come i sindaci di Gravina, Altamura, Santeramo e Modugno, oltre ai consiglieri comunali e ai parlamentari pugliesi, Ubaldo Pagano e Marco Lacarra, che stanno accompagnando Alessandro Zan nel suo tour pugliese. In molti, quindi, presenti per testimoniare la sensibilità della comunità verso i problemi che il disegno di legge ha sollevato.
Da qui la necessità di un confronto, di un dibattito per informare e fare chiarezza su una proposta della quale hanno parlato, criticandola, in molti, senza conoscerne i fondamenti. Una operazione chiarezza iniziata già con l'intervento di Carlo Loiudice, presidente dell'associazione Punto GG, tra le associazioni promotrici dell'iniziativa, che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto il sodalizio a decidere di organizzare questo incontro con l'On. Zan. "Si sono dette una serie di inesattezze, figlie della mancata conoscenza della proposta di legge" -ha detto Loiudice, che ha fatto una disanima puntuale del ddl, invitando tutti (citando lo scrittore Camilleri), a "far cessare il vento dell'odio", perché è arrivato il momento "di rendere effettivamente il nostro Paese più tollerante". Per questa ragione su questo tema "la Murgia non farà un passo indietro".
La Murgia, e soprattutto Gravina, c'è su questo tema. "Una città che si è sempre schierata a favore dei diritti dei più deboli- ha sottolineato il sindaco Valente, a cui ha fatto eco la sindaca di Altamura Rosa Melodia. "Dobbiamo essere compatti nel sostenere questa battaglia di civiltà" –ha affermato Melodia, alla quale si è aggiunto il primo cittadino di Santeramo Fabrizio Baldassarre, che ha ricordato il ruolo del sindaco quale patrocinatore di giustizia e come questa sia l'occasione giusta per far fede al proprio mandato, con l'obbligo per la comunità di superare la retorica della sessualità; e far valere il rispetto e la responsabilità.
Anche il sindaco di Modugno Nicola Bonasia ha voluto portare il proprio contributo poiché- ha detto- ci sono battaglie che i sindaci devono sposare perché conoscono le storie di vita dei propri cittadini. "Questa è una battaglia di civiltà che significa riconoscere a chi è diverso da sé, ciò che si rivendica per sé stessi" - ha concluso Bonasia.
E sulle battaglie di civiltà la Puglia ha fatto tanta strada- ha evidenziato l'On. Ubaldo Pagano. Una regione aperta e inclusiva, che appoggia un disegno di legge che non è rivoluzionario, ma estende le tutele già esistenti. C'è chi osteggia in maniera pretestuosa questo ddl, come Renzi e Salvini, con il pericolo che bloccando adesso questa legge, si corre il rischio che non venga più approvata. Soprattutto Renzi -ha spiegato Pagano, sollecitato a dire la sua sulla posizione del leader di Italia Viva- sta prendendo tempo per giocarsi le sue carte su altri palcoscenici, mettendo in conto che la vittima sacrificale sarà il disegno di legge di Alessandro Zan. "Non permetteremmo di far saltare il banco sul ddl Zan senza lottare" -ha concluso il parlamentare Dem.
E la posizione del Vaticano può rappresentare una battuta d'arresto per il ddl? "Sono un cattolico credente, ma ricordo che sono state approvate leggi in Italia che hanno abbattuto dei Tabu" -ha risposto Marco Lacarra, riferendosi alle leggi su aborto e divorzio. Anche se, in quelle circostanze, ha ammesso Lacarra, la chiesa non si è esposta così direttamente. Il problema dipende sostanzialmente dalla deriva interpretativa che si è dato alla proposta normativa. "Questa legge intende solo tutelare persone che al momento la legge non tutela" - ha sostenuto il parlamentare del Pd, affermando che non tutta la chiesa è schierata contro il ddl e assicurando che sul tema "noi andremo fino in fondo".
Una legge necessaria- ha ribadito Mimmo Cardascia, che ha rimarcato come "le cronache sono piene di aggressioni, di discriminazione, di atti di violenza: non basta più la solidarietà, la vicinanza, ma la legge serve per prevenire forme di arroganza che colpiscono chi vuole soltanto amare. "Nessun passo indietro: dalla Murgia giunge il sostegno per questa battaglia di civiltà che coinvolge tutta la Nazione"- ha sostenuto Cardascia, passando la parola ad Alessandro Zan, che ha rimarcato l'importanza che i giovani stanno avendo come veicolo di corretta informazione e sostegno della legge, contrapposta alla serie di Fake News che stanno accompagnando questo ddl, sul quale è necessario fare chiarezza.
"Non è una legge che tutela le minoranze, ma una legge contro i crimini d'odio" - ha spiegato Zan, sottolineando come questi reati colpiscano le persone non per ciò che fanno, ma per come sono. La legge parla, infatti, di discriminazioni non solo di natura sessuale, ma anche contro i disabili. "Viviamo in una società che fa sì che l'odio diventi discriminazione e violenza" - dice Zan, ricordando le parole del presidente della Repubblica, il quale ha affermato che quando un individuo viene colpito per la sua condizione personale, viene violato il principio di uguaglianza. Ed è compito dello Stato rimuovere gli impedimenti che non consentono a tutti i cittadini di essere trattati in ugual modo.
"La legge che propongo non è altro che la Repubblica che rimuove gli ostacoli". Questa situazione di precarietà emotiva, porta le persone oggetto di discriminazione a sentirsi minacciate, infatti, i crimini d'odio rendono la società più insicura e più retrograda. Solo una società dove i diritti civili sono accompagnati ai diritti sociali è una società evoluta. "Non vorrei che l'Italia diventasse come l'Ungheria o la Polonia" - ha detto, poi, Alessandro Zan, affermando che questa legge serve anche a decidere da che parte sta l'Italia. Un passaggio poi lo ha dedicato alla polemica sulla scuola, portata avanti da Salvini. "Questa legge vuole insegnare il rispetto per tutte le differenze e porsi a protezione contro le discriminazioni" - ha concluso il parlamentare veneto, sostenendo come il disegno che porta il suo nome sia frutto di compromessi, ma non si può chiedere di togliere tutto: "fate le mediazioni, ma non giocate sulla testa delle persone" - ha chiosato tra gli applausi il promotore della norma contro i crimini d'odio.
Applausi e partecipazione che hanno fatto dire al consigliere Cardascia, chiudendo la manifesta, che "il Comune di Gravina da oggi si colora di arcobaleno".
Da qui la necessità di un confronto, di un dibattito per informare e fare chiarezza su una proposta della quale hanno parlato, criticandola, in molti, senza conoscerne i fondamenti. Una operazione chiarezza iniziata già con l'intervento di Carlo Loiudice, presidente dell'associazione Punto GG, tra le associazioni promotrici dell'iniziativa, che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto il sodalizio a decidere di organizzare questo incontro con l'On. Zan. "Si sono dette una serie di inesattezze, figlie della mancata conoscenza della proposta di legge" -ha detto Loiudice, che ha fatto una disanima puntuale del ddl, invitando tutti (citando lo scrittore Camilleri), a "far cessare il vento dell'odio", perché è arrivato il momento "di rendere effettivamente il nostro Paese più tollerante". Per questa ragione su questo tema "la Murgia non farà un passo indietro".
La Murgia, e soprattutto Gravina, c'è su questo tema. "Una città che si è sempre schierata a favore dei diritti dei più deboli- ha sottolineato il sindaco Valente, a cui ha fatto eco la sindaca di Altamura Rosa Melodia. "Dobbiamo essere compatti nel sostenere questa battaglia di civiltà" –ha affermato Melodia, alla quale si è aggiunto il primo cittadino di Santeramo Fabrizio Baldassarre, che ha ricordato il ruolo del sindaco quale patrocinatore di giustizia e come questa sia l'occasione giusta per far fede al proprio mandato, con l'obbligo per la comunità di superare la retorica della sessualità; e far valere il rispetto e la responsabilità.
Anche il sindaco di Modugno Nicola Bonasia ha voluto portare il proprio contributo poiché- ha detto- ci sono battaglie che i sindaci devono sposare perché conoscono le storie di vita dei propri cittadini. "Questa è una battaglia di civiltà che significa riconoscere a chi è diverso da sé, ciò che si rivendica per sé stessi" - ha concluso Bonasia.
E sulle battaglie di civiltà la Puglia ha fatto tanta strada- ha evidenziato l'On. Ubaldo Pagano. Una regione aperta e inclusiva, che appoggia un disegno di legge che non è rivoluzionario, ma estende le tutele già esistenti. C'è chi osteggia in maniera pretestuosa questo ddl, come Renzi e Salvini, con il pericolo che bloccando adesso questa legge, si corre il rischio che non venga più approvata. Soprattutto Renzi -ha spiegato Pagano, sollecitato a dire la sua sulla posizione del leader di Italia Viva- sta prendendo tempo per giocarsi le sue carte su altri palcoscenici, mettendo in conto che la vittima sacrificale sarà il disegno di legge di Alessandro Zan. "Non permetteremmo di far saltare il banco sul ddl Zan senza lottare" -ha concluso il parlamentare Dem.
E la posizione del Vaticano può rappresentare una battuta d'arresto per il ddl? "Sono un cattolico credente, ma ricordo che sono state approvate leggi in Italia che hanno abbattuto dei Tabu" -ha risposto Marco Lacarra, riferendosi alle leggi su aborto e divorzio. Anche se, in quelle circostanze, ha ammesso Lacarra, la chiesa non si è esposta così direttamente. Il problema dipende sostanzialmente dalla deriva interpretativa che si è dato alla proposta normativa. "Questa legge intende solo tutelare persone che al momento la legge non tutela" - ha sostenuto il parlamentare del Pd, affermando che non tutta la chiesa è schierata contro il ddl e assicurando che sul tema "noi andremo fino in fondo".
Una legge necessaria- ha ribadito Mimmo Cardascia, che ha rimarcato come "le cronache sono piene di aggressioni, di discriminazione, di atti di violenza: non basta più la solidarietà, la vicinanza, ma la legge serve per prevenire forme di arroganza che colpiscono chi vuole soltanto amare. "Nessun passo indietro: dalla Murgia giunge il sostegno per questa battaglia di civiltà che coinvolge tutta la Nazione"- ha sostenuto Cardascia, passando la parola ad Alessandro Zan, che ha rimarcato l'importanza che i giovani stanno avendo come veicolo di corretta informazione e sostegno della legge, contrapposta alla serie di Fake News che stanno accompagnando questo ddl, sul quale è necessario fare chiarezza.
"Non è una legge che tutela le minoranze, ma una legge contro i crimini d'odio" - ha spiegato Zan, sottolineando come questi reati colpiscano le persone non per ciò che fanno, ma per come sono. La legge parla, infatti, di discriminazioni non solo di natura sessuale, ma anche contro i disabili. "Viviamo in una società che fa sì che l'odio diventi discriminazione e violenza" - dice Zan, ricordando le parole del presidente della Repubblica, il quale ha affermato che quando un individuo viene colpito per la sua condizione personale, viene violato il principio di uguaglianza. Ed è compito dello Stato rimuovere gli impedimenti che non consentono a tutti i cittadini di essere trattati in ugual modo.
"La legge che propongo non è altro che la Repubblica che rimuove gli ostacoli". Questa situazione di precarietà emotiva, porta le persone oggetto di discriminazione a sentirsi minacciate, infatti, i crimini d'odio rendono la società più insicura e più retrograda. Solo una società dove i diritti civili sono accompagnati ai diritti sociali è una società evoluta. "Non vorrei che l'Italia diventasse come l'Ungheria o la Polonia" - ha detto, poi, Alessandro Zan, affermando che questa legge serve anche a decidere da che parte sta l'Italia. Un passaggio poi lo ha dedicato alla polemica sulla scuola, portata avanti da Salvini. "Questa legge vuole insegnare il rispetto per tutte le differenze e porsi a protezione contro le discriminazioni" - ha concluso il parlamentare veneto, sostenendo come il disegno che porta il suo nome sia frutto di compromessi, ma non si può chiedere di togliere tutto: "fate le mediazioni, ma non giocate sulla testa delle persone" - ha chiosato tra gli applausi il promotore della norma contro i crimini d'odio.
Applausi e partecipazione che hanno fatto dire al consigliere Cardascia, chiudendo la manifesta, che "il Comune di Gravina da oggi si colora di arcobaleno".