Discariche in Puglia: dalla Giunta regionale 75 milioni di euro
Per interventi di dismissione e riqualificazione a tutela dell’ambiente e della salute
martedì 17 settembre 2024
13.19
Via libera della Giunta regionale alla dotazione finanziaria di 75 milioni di euro per il finanziamento degli interventi volti alla dismissione degli impianti di discarica inseriti nella classificazione di siti a rischio per la salute umane e l'ambiente.
È quanto contenuto nella delibera approvata ieri dall'esecutivo regionale con la quale sono state destinate risorse, a valere sull' l'Azione 2.14 del Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027, per l'attuazione di misure di prevenzione o messe in sicurezza di siti di discariche esistenti, volte ad impedire contaminazioni e danni ambientali, come sancito dal Testo Unico Ambientale (Titolo V, parte IV "bonifica di siti contaminati").
"Con questo provvedimento – dichiara l'assessora all'Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani - affrontiamo in maniera risolutiva e prioritaria l'annosa questione degli impianti di discarica di rifiuti, presenti sul nostro territorio, non ancora definitivamente dismessi perché considerati inadeguati secondo la normativa e che rappresentano un rischio concreto per l'ambiente, la salute umana, il paesaggio e il territorio. Le discariche sono luoghi necessari all'attuazione del ciclo di sostenibilità ma siamo consapevoli possano rappresentare per il territorio delle ferite e per i cittadini che lo vivono un vero e proprio disagio. La riqualificazione di questi luoghi non più sostenibili rientra tra le azioni prioritarie nell'ambito delle politiche di sostenibilità ambientale perseguite dalla Regione, all'interno del più ampio processo di sviluppo e rigenerazione socio-economica ed ambientale che riguarda l'intero contesto regionale. L'obiettivo è realizzare un miglioramento dell'ambiente fisico, mediante operazioni di recupero, decontaminazione, riqualificazione e rinaturalizzazione, preservando la natura e la salute pubblica, in coerenza con i criteri di efficienza previsti dalla normativa europea".
"A seguito di una ricognizione effettuata dalla nostra Sezione Ciclo Rifiuti e bonifiche dell'Assessorato all'Ambiente – prosegue l'assessora Triggiani - , anche con il supporto di ARPA, della Città metropolitana e delle Province, sono stati censiti i siti di discarica su cui intervenire, cui è stato associato anche un ordine e grado di priorità degli interventi da attuare, in ragione di requisiti tecnici, valutati a seguito di istruttoria da apposita Commissione tecnica. I risultati ottenuti hanno prodotto una graduatoria. Ma continueremo, come Regione, anche in un' ottica plurifondo, ad intervenire, comunque e nel breve periodo, su tutti i siti individuati, per sanarli e riqualificare i nostri territori".
Gli interventi promossi, in regime di sovvenzioni sul FESR, saranno eseguiti, nel rispetto del principio di "chi inquina paga" (contenuto nella direttiva europea sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale), in sostituzione e in danno al soggetto obbligato (gestore) inadempiente alla realizzazione della chiusura definitiva della discarica, come definita dall'art.12 del D. Lgs. 36/2003, nonché nell'attuazione della gestione post operativa e dopo la chiusura della discarica.
È quanto contenuto nella delibera approvata ieri dall'esecutivo regionale con la quale sono state destinate risorse, a valere sull' l'Azione 2.14 del Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027, per l'attuazione di misure di prevenzione o messe in sicurezza di siti di discariche esistenti, volte ad impedire contaminazioni e danni ambientali, come sancito dal Testo Unico Ambientale (Titolo V, parte IV "bonifica di siti contaminati").
"Con questo provvedimento – dichiara l'assessora all'Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani - affrontiamo in maniera risolutiva e prioritaria l'annosa questione degli impianti di discarica di rifiuti, presenti sul nostro territorio, non ancora definitivamente dismessi perché considerati inadeguati secondo la normativa e che rappresentano un rischio concreto per l'ambiente, la salute umana, il paesaggio e il territorio. Le discariche sono luoghi necessari all'attuazione del ciclo di sostenibilità ma siamo consapevoli possano rappresentare per il territorio delle ferite e per i cittadini che lo vivono un vero e proprio disagio. La riqualificazione di questi luoghi non più sostenibili rientra tra le azioni prioritarie nell'ambito delle politiche di sostenibilità ambientale perseguite dalla Regione, all'interno del più ampio processo di sviluppo e rigenerazione socio-economica ed ambientale che riguarda l'intero contesto regionale. L'obiettivo è realizzare un miglioramento dell'ambiente fisico, mediante operazioni di recupero, decontaminazione, riqualificazione e rinaturalizzazione, preservando la natura e la salute pubblica, in coerenza con i criteri di efficienza previsti dalla normativa europea".
"A seguito di una ricognizione effettuata dalla nostra Sezione Ciclo Rifiuti e bonifiche dell'Assessorato all'Ambiente – prosegue l'assessora Triggiani - , anche con il supporto di ARPA, della Città metropolitana e delle Province, sono stati censiti i siti di discarica su cui intervenire, cui è stato associato anche un ordine e grado di priorità degli interventi da attuare, in ragione di requisiti tecnici, valutati a seguito di istruttoria da apposita Commissione tecnica. I risultati ottenuti hanno prodotto una graduatoria. Ma continueremo, come Regione, anche in un' ottica plurifondo, ad intervenire, comunque e nel breve periodo, su tutti i siti individuati, per sanarli e riqualificare i nostri territori".
Gli interventi promossi, in regime di sovvenzioni sul FESR, saranno eseguiti, nel rispetto del principio di "chi inquina paga" (contenuto nella direttiva europea sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale), in sostituzione e in danno al soggetto obbligato (gestore) inadempiente alla realizzazione della chiusura definitiva della discarica, come definita dall'art.12 del D. Lgs. 36/2003, nonché nell'attuazione della gestione post operativa e dopo la chiusura della discarica.