Discute con il suo creditore e lo accoltella

In manette quarantenne incensurato e tre denunce per rissa

venerdì 3 luglio 2015 14.03
L'esasperazione che diventa violenza. E' di un arresto e di tre persone denunciate il bilancio di un pomeriggio di lucida follia che avrebbe avuto conseguenze ben più gravi se gli agenti del commissariato di Gravina non fossero intervenuti a sedare gli animi.

Questi i fatti: nel tardo pomeriggio di martedì un giovane di 35 anni con una ferita da arma da taglio al torace e diverse ecchimosi sul viso, si è presentato in commissariato denunciando di essere stato aggredito da un suo coetaneo. A sostenere la sua tesi i due fratelli poco più giovani di lui. Immediato l'intervento del 118 per soccorrere il giovane mentre gli agenti del commissariato, verbalizzata la denuncia, rintracciavano l'aggressore.
A monte una vecchia questione di soldi.

L'aggressore, un incensurato quarantenne, ancora visibilmente scosso per l'accaduto, non ha esitato a fornire la sua versione dei fatti: dopo aver lavorato per conto di una azienda edile gestita dalla sua vittima, ha atteso per mesi che quest'ultimo saldasse il suo debito. Incalzato più volte, il datore di lavoro si sarebbe rifiutato di pagare la prestazione di lavoro per alcune centinaia di euro, adducendo di non avere abbastanza soldi nelle sue disponibilità. Una storia che si è ripetuta più e più volte sino a martedì scorso quando l'aggressore ha visto la sua vittima intrattenersi dinanzi ad una slot machine in un club privato.

Inevitabile la discussione. E dalle parole alle mani, il passo è stato breve.
Nel corso della colluttazione il quarantenne ha tirato fuori dalla tasca un coltello a serramanico e ha colpito il suo ex datore di lavoro al torace. Per pochi centimetri il colpo non ha raggiunto organi vitali.
Sconvolto per l'accaduto, ha tentato di fuggire ma è stato raggiunto dai fratelli della sua vittima che a loro volta lo hanno picchiato e malmenato procurandogli alcune escoriazioni al volto.

Interrogato dagli agenti, il quarantenne ha confessato di aver temuto il peggio e di aver tentato di liberarsi dell'arma utilizzata durante l'aggressione, consegnandola ad un suo amico, quest'ultimo ignaro dell'intera vicenda.
In commissariato ha vuotato il sacco ed esternato tutta la sua disperazione confessato di aver agito in preda all'esasperazione.
Giustificazioni che non gli hanno evitato l'arresto e una denuncia per lesioni colpose, porto abusivo di arma da taglio e esercizio abusivo delle proprie ragioni. Sottoposto agli arresti domiciliari, in giornata sarà giudicato durante il rito per direttissima.

Denunciati anche i tre fratelli, pregiudicati e già noti alle forze dell'ordine per furto e reati contro il patrimonio, hanno rimediato una denuncia per rissa e lesioni.