Disoccupati, la protesta cresce

"Vogliamo parlare con Valente, ci sentiamo presi in giro".

Attimi di tensione e parole grosse nell'aula consiliare, ieri pomeriggio, tra una parte dei disoccupati raccolti in protesta e il consigliere Vincenzo Varrese, chiamato al difficile ruolo di mediatore in un momento di disagio sociale e comprensibili tensioni.

Placati gli animi e abbassati i toni, anche grazie alla mediazione delle forze dell'ordine e della parte più dialogante dei manifestanti, Varrese con il vicesindaco Lorusso, dopo aver assicurato la presenza del sindaco, inizialmente non prevista, prova a fornire delle risposte, sia pure parziali. "Il 6 maggio – annuncia il sindacalista ed esponente di Sel - ci sarà il consiglio monotematico, e intanto la commissione speciale sta lavorando al problema. Dalle piantine della pista ciclabile di Difesa Grande, ai lavori di manutenzione stradale, a quelli per la pineta, l'amministrazione sta mantenendo gli impegni presi per darvi la possibilità di ottenere delle giornate lavorative. Ogni assessorato fornirà una cifra per un capitolo destinato appositamente a questa finalità". Per i progetti di largo respiro, fanno però capire i due esponenti istituzionali, occorre tempo, e soprattutto volontà politica.

Nel frattempo arriva il sindaco e due portavoce del gruppo, protagonisti di un presidio notturno sotto Palazzo di Città, espongono in tono accorato la loro indignazione, soprattutto evidenziando quelli che a loro parere sono gli sprechi di risorse comunali che potrebbero essere destinati ad alleviare la situazione delle fasce sociali più deboli, come i fitti degli enti pubblici e i costi della prossima fiera. "Alesio, abbiamo creduto in te e nel cambiamento – urlano – non vogliamo elemosine, ma soluzioni".

Valente ascolta pazientemente e replica con schietto realismo: "La crisi dilaga ovunque e la spending review ci impone dei vincoli. Il Comune per legge e in assenza di fondi non può assumere direttamente. Nel prossimo bilancio possiamo inserire delle somme in più per tamponare il disagio, ma deve essere chiaro che solo gli investimenti possono dare respiro all'economia. Sarò sempre disponibile al dialogo, ma non accetto il qualunquismo e il populismo". Il primo cittadino replica anche sulla questione sprechi: "Quest'anno la fiera, per la prima volta, non andrà in perdita. Consideriamo anche le ricadute positive per il territorio".

Alla fine i disoccupati accettano di aggiornarsi alla prossima riunione, senza ulteriori proteste: almeno san Giorgio, per il momento, ha fatto il miracolo.