Diventa legge la trasparenza reddituale per gli eletti

Arriva l'obbligo di mettere online i redditi di amministratori e parenti. E Gravina? Valente: "Ci stiamo adeguando".

domenica 14 aprile 2013 09.20
A cura di Antonella Testini
E' diventato legge, e con la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale è scattata la caccia ai trasgressori.

Il governo Monti, dopo gli scandali degli scorsi mesi sui rimborsi elettorali, ha varato il decreto legislativo con cui impone a tutti i politici e dirigenti pubblici alla guida di tutte le istituzioni l'obbligo di rendere noto per filo e per segno come vengano spesi i soldi pubblici. Tutto dovrà essere pubblicato online: conti, entrate, uscite e persino la situazione patrimoniale di chi ricopre incarichi politici o dirigenziali a livello statale, regionale e locale. E non solo: la norma prevede l'obbligo di rendere pubblici i redditi anche dei parenti dei politici entro il secondo grado. L'obiettivo è quello di porre fine alla corruzione nella pubblica amministrazione attraverso il controllo continuo sui redditi degli amministratori e dei loro familiari, in nome del diritto dei cittadini di controllare le spese della macchina amministrativa e i suoi relativi curatori. Tutti i dati, infatti, devono essere pubblicati sui siti web istituzionali dove troveranno spazio anche gli incarichi dirigenziali e di collaborazione o consulenza. In caso di inadempienza, inoltre, all'amministrazione indisciplinata sarà applicata una sanzione pari alla somma corrisposta al consulente di turno. Pubblici anche i rendiconti dei gruppi consiliari e regionali: in questo caso, la mancata pubblicazione comporta il taglio del 50% dei trasferimenti annuali.

Inutile, peraltro, appellarsi al diritto di privacy: il suo garante, congiuntamente ai rappresentanti della Conferenza Stato Regioni, ha già dato il via libera al decreto dopo aver apportato piccole modifiche che, però, sostanzialmente non cambiano il contenuto della legge.

È dunque tempo di adeguarsi anche per le nostre istituzioni, del resto già nei mesi scorsi tanto la Regione Puglia quanto la Provincia hanno provveduto ad attivare una sezione "trasparenza" sui loro siti, sebbene in essa sia finito un po' di tutto: dagli incarichi esterni al piano triennale delle opere pubbliche insieme ai curricula dei dirigenti pubblici. A casa nostra, invece, il sindaco Alesio Valente dopo aver ricordato che "sul nostro albo è già possibile consultare quanto costa la macchina amministrativa", assicura che "gli uffici stanno studiando il nuovo dispositivo di legge: entro i prossimi mesi ci adegueremo anche noi".

Preparate le calcolatrici.