Dopo il restauro riapre Palazzo Popolizio
Un autentico gioiello restituito alla sua antica bellezza
lunedì 20 giugno 2016
16.00
Restituito al suo antico splendore è stato consegnato alla famiglia l'antico Palazzo Popolizio, una delle opere architettoniche più belle del cuore antico di Gravina e uno dei pochi testimoni degli antichi sfarzi gravinesi rimasti per fortuna intatti.
Inaugurato nella giornata di domenica alla presenza del vescovo Monsignor Giovanni Ricchiuti e del sindaco di Gravina, Alesio Valente oltre a tantissimi esponenti della cultura locale, palazzo Popolizio è tornato a risplendere grazie al volere della famiglia Piarulli ereditiera dell'antica dimora e grazie alla maestria dei tecnici Nunzia Marsico e Tiziana Tucci mentre i lavori sono opera della società "Edil - domus".
L'immobile è situato nel nucleo antico della città e precisamente in una vecchia strada, via Marconi, anticamente denominata delle Beccherie. In tale ambito, a ridosso dei rioni popolari di Piaggio e Fondovito, si ergevano le case signorili della borghesia latifondista.
II fabbricato è incluso in un grande isolato composto da una successione di palazzotti dalle fattezze seicentesche. L'attuale struttura, tuttavia, è il frutto di rimaneggiamenti ottocenteschi.
Tre i piani, diversi terrazzamenti e un torrino da cui si può ammirare il paesaggio compongono la struttura dell'immobile. All'interno, invece, grandi stanze, affreschi, suppellettili e un unico ambiente con la volta in mattoni, che nella giornata di domenica ha letteralmente incantato monsignor Ricchiuti, fanno di Palazzo Popolizio un unicum che ieri ha aperto le sue porte alla cittadinanza gravinese perché "questo gioiello sia di tutti e a disposizione di tutti" ha annunciato una emozionata professoressa Piarulli che dopo due anni di lavori ha visto finalmente realizzato il sogno di sua madre Paola Colonna Popolizio.
I dettagli del restauro, dalla pulizia al recupero della struttura sino al restauro di mobili e infissi, , sono stati illustrati dall'architetto Tiziana Tucci che insieme alla collega Nunzia Marsico sono le fautrici di cotanta bellezza.
Una bellezza a portata di tutti poiché il palazzo, oltre ad ospitare la dimora privata della famiglia Piarulli, sarà presto centro congressi, sala per mostre di quadri e mostre fotografiche tra cui i capolavori della signora Maria Leone e le foto di Carlo Centonze, oltre a diventare una foresteria.
Un gioiello architettonico restituito alla comunità ma soprattutto un esempio di amore per la città e per il bello. Quello vero.
Inaugurato nella giornata di domenica alla presenza del vescovo Monsignor Giovanni Ricchiuti e del sindaco di Gravina, Alesio Valente oltre a tantissimi esponenti della cultura locale, palazzo Popolizio è tornato a risplendere grazie al volere della famiglia Piarulli ereditiera dell'antica dimora e grazie alla maestria dei tecnici Nunzia Marsico e Tiziana Tucci mentre i lavori sono opera della società "Edil - domus".
L'immobile è situato nel nucleo antico della città e precisamente in una vecchia strada, via Marconi, anticamente denominata delle Beccherie. In tale ambito, a ridosso dei rioni popolari di Piaggio e Fondovito, si ergevano le case signorili della borghesia latifondista.
II fabbricato è incluso in un grande isolato composto da una successione di palazzotti dalle fattezze seicentesche. L'attuale struttura, tuttavia, è il frutto di rimaneggiamenti ottocenteschi.
Tre i piani, diversi terrazzamenti e un torrino da cui si può ammirare il paesaggio compongono la struttura dell'immobile. All'interno, invece, grandi stanze, affreschi, suppellettili e un unico ambiente con la volta in mattoni, che nella giornata di domenica ha letteralmente incantato monsignor Ricchiuti, fanno di Palazzo Popolizio un unicum che ieri ha aperto le sue porte alla cittadinanza gravinese perché "questo gioiello sia di tutti e a disposizione di tutti" ha annunciato una emozionata professoressa Piarulli che dopo due anni di lavori ha visto finalmente realizzato il sogno di sua madre Paola Colonna Popolizio.
I dettagli del restauro, dalla pulizia al recupero della struttura sino al restauro di mobili e infissi, , sono stati illustrati dall'architetto Tiziana Tucci che insieme alla collega Nunzia Marsico sono le fautrici di cotanta bellezza.
Una bellezza a portata di tutti poiché il palazzo, oltre ad ospitare la dimora privata della famiglia Piarulli, sarà presto centro congressi, sala per mostre di quadri e mostre fotografiche tra cui i capolavori della signora Maria Leone e le foto di Carlo Centonze, oltre a diventare una foresteria.
Un gioiello architettonico restituito alla comunità ma soprattutto un esempio di amore per la città e per il bello. Quello vero.