Dove è il mercato di via Genova?
Al posto delle bancarelle una scuola di ballo. da palazzo di città annunciano verifiche
venerdì 23 marzo 2018
"La gestione della cosa pubblica a Gravina è fuori da ogni logica di mercato e certamente meritevole di attenzione da parte della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica. Si spendono milioni di euro pubblici per realizzare edifici o ristrutturare immobili, salvo poi vederli affidati a privati a gratis, se va bene a poco prezzo, che spesso disattendono i disciplinari oppure vengono abbandonati all'incuria e alla fatiscenza".
Non usa parole dolci il consigliere regionale Mario Conca per denunciare il flop del Mercato di via Genova costato un milione di euro alle casse pubbliche e ora divenuto una scatola vuota.
Un progetto da oltre 800.000 euro per finanziare una struttura che si estende su una superficie di oltre 1.118 metri quadrati, comprendente tra l'altro un parco attrezzato, 13 spazi interni di 10 metri quadrati per la vendita diretta di prodotti ortofrutticoli, 3 servizi igienici e un bar-ristoro con servizio igienico, nonché́ un'area retrostante riservata agli operatori ortofrutticoli.
Lo scorso anno l'inaugurazione e l'affidamento della gestione per sette anni alla società "Murgia Concert srl", società gravinese risultata vincitrice della gara che per la gestione del polifunzionale avrebbe dovuto versare al Municipio un contributo una tantum e farsi carico delle spese ordinarie, assicurando la manutenzione e la sorveglianza mediante gli incassi derivanti dalle cessione degli spazi interni, con i proventi derivanti dalle attività del bar-ristoro e con quelli provenienti dall'utilizzazione della struttura. Il mercato ortofrutticolo, stando al bando, avrebbe dovuto tenersi tutte le settimane, dal lunedì al sabato escluso festivi, dalle 7 alle 14.
Impegni che sin da subito sono rimasti solo su carta se si considera che già la scorsa estate in tanti avevano segnalato la chiusura della struttura.
Oggi è il consigliere Conca che denuncia lo spreco di denaro pubblico e lo stato di abbandono in cui versa l'immobile essendo in funzione solo il bar.
"Un bar che dovrebbe funzionare solo in occasione di eventi, o durante l'inesistente vendita di prodotti ortofrutticoli, e che invece è sempre aperto facendo concorrenza sleale a chi paga un fitto normale. 1.180 mq, di cui circa 450 coperti, affidati a 250 euro al mese, un affare se si considera che un prezzo di mercato sarebbe dovuto essere almeno 15 volte superiore" denuncia il consigliere.
Una struttura civica polifunzionale che avrebbe dovuto ospitare il commercio della frutta e della verdura oltre che diventare polo culturale nelle ore serali e che in realtà attualmente è diventata sede di una scuola di ballo con buona pace del "vincolo di destinazione d'uso posto dal donatore dell'area tanti anni fa".
Un vincolo che secondo il consigliere andrebbe anche superato vista la pesante crisi dei mercati cittadini per fare spazio a uffici pubblici oppure spazi di coworking per le start-up locali, anziché pagare affitti passivi antieconomici o agevolare taluni.
"Perché ci si ostina a non riconoscere l'errore fatto e non si intraprendono nuove strade? Perché dobbiamo continuare a non valorizzare quell'area a danno delle attività commerciali che insistono nella zona e che per due lustri hanno stretto la cinghia sognando i bei tempi che furono?"
Chiede il consigliere.
Domande che restano senza risposta poichè da palazzo di città fanno sapere che sono state avviate verifiche in ordine al rispetto del capitolato e sulla fondatezza delle segnalazioni effettuate a mezzo stampa.
Non usa parole dolci il consigliere regionale Mario Conca per denunciare il flop del Mercato di via Genova costato un milione di euro alle casse pubbliche e ora divenuto una scatola vuota.
Un progetto da oltre 800.000 euro per finanziare una struttura che si estende su una superficie di oltre 1.118 metri quadrati, comprendente tra l'altro un parco attrezzato, 13 spazi interni di 10 metri quadrati per la vendita diretta di prodotti ortofrutticoli, 3 servizi igienici e un bar-ristoro con servizio igienico, nonché́ un'area retrostante riservata agli operatori ortofrutticoli.
Lo scorso anno l'inaugurazione e l'affidamento della gestione per sette anni alla società "Murgia Concert srl", società gravinese risultata vincitrice della gara che per la gestione del polifunzionale avrebbe dovuto versare al Municipio un contributo una tantum e farsi carico delle spese ordinarie, assicurando la manutenzione e la sorveglianza mediante gli incassi derivanti dalle cessione degli spazi interni, con i proventi derivanti dalle attività del bar-ristoro e con quelli provenienti dall'utilizzazione della struttura. Il mercato ortofrutticolo, stando al bando, avrebbe dovuto tenersi tutte le settimane, dal lunedì al sabato escluso festivi, dalle 7 alle 14.
Impegni che sin da subito sono rimasti solo su carta se si considera che già la scorsa estate in tanti avevano segnalato la chiusura della struttura.
Oggi è il consigliere Conca che denuncia lo spreco di denaro pubblico e lo stato di abbandono in cui versa l'immobile essendo in funzione solo il bar.
"Un bar che dovrebbe funzionare solo in occasione di eventi, o durante l'inesistente vendita di prodotti ortofrutticoli, e che invece è sempre aperto facendo concorrenza sleale a chi paga un fitto normale. 1.180 mq, di cui circa 450 coperti, affidati a 250 euro al mese, un affare se si considera che un prezzo di mercato sarebbe dovuto essere almeno 15 volte superiore" denuncia il consigliere.
Una struttura civica polifunzionale che avrebbe dovuto ospitare il commercio della frutta e della verdura oltre che diventare polo culturale nelle ore serali e che in realtà attualmente è diventata sede di una scuola di ballo con buona pace del "vincolo di destinazione d'uso posto dal donatore dell'area tanti anni fa".
Un vincolo che secondo il consigliere andrebbe anche superato vista la pesante crisi dei mercati cittadini per fare spazio a uffici pubblici oppure spazi di coworking per le start-up locali, anziché pagare affitti passivi antieconomici o agevolare taluni.
"Perché ci si ostina a non riconoscere l'errore fatto e non si intraprendono nuove strade? Perché dobbiamo continuare a non valorizzare quell'area a danno delle attività commerciali che insistono nella zona e che per due lustri hanno stretto la cinghia sognando i bei tempi che furono?"
Chiede il consigliere.
Domande che restano senza risposta poichè da palazzo di città fanno sapere che sono state avviate verifiche in ordine al rispetto del capitolato e sulla fondatezza delle segnalazioni effettuate a mezzo stampa.