Valente: “A casa chi rimane?”

Il sindaco non condivide l’ultimo decreto Conte

martedì 28 aprile 2020 18.45
Amarezza e rabbia rispetto alle contraddizioni dell'ultimo Dpcm. Sono questi i sentimenti espressi dal sindaco Alesio Valente nei confronti del dispositivo di apertura della Fase 2 illustrato dal Presidente del consiglio, Giuseppe Conte. "Quest'ultimo decreto insulta l'intelligenza umana. Ci hanno detto che non è finito il lockdown, che non c'è il liberi tutti, però riflettendo bene io voglio capire: chi rimane a casa?".

Valente denuncia una forte contraddizione nel decreto che di fatto legittima tutti ad uscire di casa dopo il 4 maggio: per fare attività motoria in giro per la città o nei parchi, andare in campagna o uscire a fare la spesa, andare a trovare i propri congiunti e non solo. "Tutti potranno andare a far visita a chiunque nella città. Chiunque abbia una relazione stabile affettiva con un altro"- sottolinea Valente che ritorna a chiedersi, "Allora voglio capire: chi rimane a Casa? Solo i poveri ristoratori, i parrucchieri, le estetiste, i gestori di palestre e tutte le attività ritenute secondarie?".

Il primo cittadino lancia l'allarme sulla possibilità di impedire, di fatto, gli assembramenti e sulla impossibilità ad effettuare in maniera efficace i controlli. "Stiamo solo penalizzando i commercianti che non possono aprire e sono allo stremo delle forze"- sottolinea Valente, il quale ritiene che nel decreto ci sia una enorme contraddizione che porterà ad una difficile applicazione delle regole e che si presenta incongruente rispetto alle esigenze di limitazione del rischio di contagio.