E adesso largo ai giovani
"Un patto sociale per Gravina". L’appello delle donne Udc e dei giovani Liberal di Puglia
mercoledì 19 ottobre 2011
"Non ci sono né città liberate né liberatori, ma solo un futuro da costruire, possibilmente lasciando strada ai giovani" - è quanto affermano, sia pur da posizioni diverse e con accenti differenti, due giovani protagonisti della vita politica pugliese, la gravinese doc Alessandra Ricciardelli (per un breve periodo assessore nel governo Divella ed oggi responsabile del dipartimento regionale pari opportunità dell'Udc) e Francesco Di Maggio, coordinatore regionale dei giovani dei circoli Liberal attivi in terra di Puglia.
La prima a prendere la parola è l'esponente centrista. In campo per tratteggiare scenari futuri rispetto a quelli delineati da un'amministrazione comunale di cui pure lo scudocrociato casiniano, rappresentato dal vicesindaco Masiello, era magna pars.
"Ad una settimana dalla caduta del sipario sull'amministrazione Divella – afferma Ricciardelli - alcuni partiti hanno dichiarato che Gravina è una città finalmente liberata. Io credo che, invece, ci voglia più amore e più rispetto per una città che in questi giorni un grandissimo senso di responsabilità e di pacatezza". Prosegue la dirigente Udc: "Sfido chi conosce i fatti degli uomini, della politica e di questo paese, a vedere se c'è un'altra città in cui l'opposizione, di destra o sinistra che sia, ha dimostrato di essere connivente con la sua controparte consentendo che atti e provvedimenti, seppur politicamente non condivisibili, fossero approvati senza permettere alcuno sviluppo. Nessuna opposizione o maggioranza ha dimostrato grande amore per questa città e per i gravinesi. Pare ovvio constatare che il proclama della città liberata sia davvero una barzelletta".
Dall'analisi alla prospettiva: "Siamo ad un bivio. C'è una questione di credibilità delle persone. La politica non è un club esclusivo e oggi più che mai le istituzioni hanno bisogno di personalità che vogliono servire il paese con la forza della loro esperienza professionale e lavoro. È pertanto necessario che i partiti aprano al rinnovamento e investano su nuove leve che desiderano sporcarsi le mani, come predicava don Milani". Dal generale al particolare: "Basta contrapposizioni destra-sinistra. La risposta politica al nostro paese dovrebbe consistere in un nuovo patto sociale e spetta alla politica offrire risposte convincenti e socialmente sostenibili attraverso governi in grado di saper rispondere ai disagi ridando speranza a tutte le generazioni".
Sulla stessa lunghezza d'onda Francesco Di Maggio. "E' vero, la città è stata liberata, ma solo momentaneamente, perché i baroni che da sempre imperversano nelle aule del Municipio avranno sempre i consensi della gente che continuerà ad essere ricattata da questi loschi figuri". Necessaria quindi, almeno secondo il coordinatore dei giovani Liberal pugliesi, una svolta.
"Tutti i giovani e le persone di buona volontà dovrebbero impegnarsi in politica mettendoci la faccia e la passione per il proprio territorio. Ai giovani dico di prendere in mano le redini dei partiti: dovremmo introdurre qualche elemento di svecchiamento nelle strutture di comando e nelle segreterie dei partiti". Conclude Di Maggio: "Gravina si sta preparando ad un rinnovamento. C'è già chi azzarda il toto sindaco. Facciamo in modo che questa volta sia la città intera a cantar vittoria".
La prima a prendere la parola è l'esponente centrista. In campo per tratteggiare scenari futuri rispetto a quelli delineati da un'amministrazione comunale di cui pure lo scudocrociato casiniano, rappresentato dal vicesindaco Masiello, era magna pars.
"Ad una settimana dalla caduta del sipario sull'amministrazione Divella – afferma Ricciardelli - alcuni partiti hanno dichiarato che Gravina è una città finalmente liberata. Io credo che, invece, ci voglia più amore e più rispetto per una città che in questi giorni un grandissimo senso di responsabilità e di pacatezza". Prosegue la dirigente Udc: "Sfido chi conosce i fatti degli uomini, della politica e di questo paese, a vedere se c'è un'altra città in cui l'opposizione, di destra o sinistra che sia, ha dimostrato di essere connivente con la sua controparte consentendo che atti e provvedimenti, seppur politicamente non condivisibili, fossero approvati senza permettere alcuno sviluppo. Nessuna opposizione o maggioranza ha dimostrato grande amore per questa città e per i gravinesi. Pare ovvio constatare che il proclama della città liberata sia davvero una barzelletta".
Dall'analisi alla prospettiva: "Siamo ad un bivio. C'è una questione di credibilità delle persone. La politica non è un club esclusivo e oggi più che mai le istituzioni hanno bisogno di personalità che vogliono servire il paese con la forza della loro esperienza professionale e lavoro. È pertanto necessario che i partiti aprano al rinnovamento e investano su nuove leve che desiderano sporcarsi le mani, come predicava don Milani". Dal generale al particolare: "Basta contrapposizioni destra-sinistra. La risposta politica al nostro paese dovrebbe consistere in un nuovo patto sociale e spetta alla politica offrire risposte convincenti e socialmente sostenibili attraverso governi in grado di saper rispondere ai disagi ridando speranza a tutte le generazioni".
Sulla stessa lunghezza d'onda Francesco Di Maggio. "E' vero, la città è stata liberata, ma solo momentaneamente, perché i baroni che da sempre imperversano nelle aule del Municipio avranno sempre i consensi della gente che continuerà ad essere ricattata da questi loschi figuri". Necessaria quindi, almeno secondo il coordinatore dei giovani Liberal pugliesi, una svolta.
"Tutti i giovani e le persone di buona volontà dovrebbero impegnarsi in politica mettendoci la faccia e la passione per il proprio territorio. Ai giovani dico di prendere in mano le redini dei partiti: dovremmo introdurre qualche elemento di svecchiamento nelle strutture di comando e nelle segreterie dei partiti". Conclude Di Maggio: "Gravina si sta preparando ad un rinnovamento. C'è già chi azzarda il toto sindaco. Facciamo in modo che questa volta sia la città intera a cantar vittoria".