Emergenza cinghiali, che fine ha fatto il regolamento?
Stea interroga la Regione
giovedì 19 gennaio 2017
"L'emergenza cinghiali è ancora irrisolta".
Il consigliere regionale Gianni Stea interroga i vertici regionali sulla vicenda.
"Nel settembre 2015, a seguito di una mia richiesta esplicita sull'emergenza cinghiali, l'assessore regionale Leonardo Di Gioia convocava il Comitato tecnico Faunistico Regionale - ricostruisce Stea -. Dopo l'incontro veniva istituito un gruppo tecnico che proponeva la stesura di apposito Regolamento per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo del cinghiale che contemperasse le diverse forme di caccia al fine di contenerne la diffusione. La bozza di regolamento, da sottoporre preventivamente alla supervisione dell'Ispre è stata trasmessa all'Area Metropolitana di Bari ed alla Regione Puglia affinché, per quanto di competenza, fosse valutato e tenuto in conto nell'ambito della programmazione delle attività che attengono la gestione di questa specie su scala sia regionale che provinciale. Il documento, nasce sulla scorta delle linee guida nazionali. In pratica si intende promuovere un'attenta programmazione mediante la redazione del Piano di Gestione della specie su scala provinciale che vede la suddivisione del territorio in Distretti di caccia, la redazione del Piano di prevenzione dei danni alle coltivazioni agro-forestali, gli interventi gestionali, la valutazione della loro efficacia, il monitoraggio corretto dei danni e la stima dell'andamento demografico delle popolazioni di cinghiale ed un commisurato Piano di prelievo, nonché l'importantissimo monitoraggio sanitario delle carni di cinghiale mediante il controllo dei capi abbattuti in appositi centri".
Ricostruiti i fatti, Gianni Stea chiede nuovamente che il regolamento possa essere recepito, nell'interesse della sicurezza dei cittadini, della corretta tutela dell'ambiente e in un'ottica innovativa di gestione delle risorse faunistiche".
Il consigliere regionale Gianni Stea interroga i vertici regionali sulla vicenda.
"Nel settembre 2015, a seguito di una mia richiesta esplicita sull'emergenza cinghiali, l'assessore regionale Leonardo Di Gioia convocava il Comitato tecnico Faunistico Regionale - ricostruisce Stea -. Dopo l'incontro veniva istituito un gruppo tecnico che proponeva la stesura di apposito Regolamento per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo del cinghiale che contemperasse le diverse forme di caccia al fine di contenerne la diffusione. La bozza di regolamento, da sottoporre preventivamente alla supervisione dell'Ispre è stata trasmessa all'Area Metropolitana di Bari ed alla Regione Puglia affinché, per quanto di competenza, fosse valutato e tenuto in conto nell'ambito della programmazione delle attività che attengono la gestione di questa specie su scala sia regionale che provinciale. Il documento, nasce sulla scorta delle linee guida nazionali. In pratica si intende promuovere un'attenta programmazione mediante la redazione del Piano di Gestione della specie su scala provinciale che vede la suddivisione del territorio in Distretti di caccia, la redazione del Piano di prevenzione dei danni alle coltivazioni agro-forestali, gli interventi gestionali, la valutazione della loro efficacia, il monitoraggio corretto dei danni e la stima dell'andamento demografico delle popolazioni di cinghiale ed un commisurato Piano di prelievo, nonché l'importantissimo monitoraggio sanitario delle carni di cinghiale mediante il controllo dei capi abbattuti in appositi centri".
Ricostruiti i fatti, Gianni Stea chiede nuovamente che il regolamento possa essere recepito, nell'interesse della sicurezza dei cittadini, della corretta tutela dell'ambiente e in un'ottica innovativa di gestione delle risorse faunistiche".