Emergenza Covid-19, la guardia deve restare alta
Aumenta la circolazione delle persone. C'è fretta di tornare alla normalità
lunedì 20 aprile 2020
08.30
Il peggio non è ancora passato. Sembra che non l'abbiano capito i numerosi cittadini gravinesi che, soprattutto dopo le scorse festività, riprendono a popolare le strade della città con maggiore frequenza. Troppa fretta di tornare alla normalità.
Sono sempre più numerose, infatti, le segnalazioni di persone che lamentano un abbassamento della guardia di una parte della comunità locale. La sensazione è che la popolazione non abbia capito che l'emergenza non è stata messa alle spalle, che i rischi di contagi e di nuovi focolai da covid-19 sono ancora lì, tutti presenti sul campo.
Troppe auto, troppe persone, per strada, complice anche le belle giornate, a volte anche a gruppi, troppi assembramenti nei pressi delle farmacie, dei supermercati e degli uffici postali. Anche l'uso dei dispositivi di protezione individuale è diventato troppo disinvolto, quasi che per alcuni viga il principio di immunità da contagio. Il monito di restare a casa, se non per motivi strettamente urgenti, appare quasi un ricordo lontano. Così non va bene, così non si riuscirà a venire fuori in tempi brevi da questa emergenza sanitaria.
Prendendo per buone tutte le attenuanti del caso e volendo gettare la croce sulle autorità politiche nazionali che attraverso gli organi di stampa dimostrano di essere già proiettate alla fase 2 di questa dura battaglia, un principio deve rimanere ben saldo nelle menti di tutti: non ci può essere nessuna fase 2, se prima non si supera con il massimo rigore e la massima osservanza delle norme questa fase di assoluta emergenza. Ora più di prima, vale la pena ricordarlo, è opportuno rimanere a casa.
Sono sempre più numerose, infatti, le segnalazioni di persone che lamentano un abbassamento della guardia di una parte della comunità locale. La sensazione è che la popolazione non abbia capito che l'emergenza non è stata messa alle spalle, che i rischi di contagi e di nuovi focolai da covid-19 sono ancora lì, tutti presenti sul campo.
Troppe auto, troppe persone, per strada, complice anche le belle giornate, a volte anche a gruppi, troppi assembramenti nei pressi delle farmacie, dei supermercati e degli uffici postali. Anche l'uso dei dispositivi di protezione individuale è diventato troppo disinvolto, quasi che per alcuni viga il principio di immunità da contagio. Il monito di restare a casa, se non per motivi strettamente urgenti, appare quasi un ricordo lontano. Così non va bene, così non si riuscirà a venire fuori in tempi brevi da questa emergenza sanitaria.
Prendendo per buone tutte le attenuanti del caso e volendo gettare la croce sulle autorità politiche nazionali che attraverso gli organi di stampa dimostrano di essere già proiettate alla fase 2 di questa dura battaglia, un principio deve rimanere ben saldo nelle menti di tutti: non ci può essere nessuna fase 2, se prima non si supera con il massimo rigore e la massima osservanza delle norme questa fase di assoluta emergenza. Ora più di prima, vale la pena ricordarlo, è opportuno rimanere a casa.