Emergenza profughi, vuoti i centri d'accoglienza gravinesi
Gli immigrati hanno lasciato la città. Una dozzina quelli rimasti a Gravina, ospiti del "Benedetto XIII".
domenica 3 marzo 2013
09.30
A due anni di distanza dalla controversa "primavera araba" che li aveva condotti in Italia ed a Gravina, la quasi totalità degli immigrati ospitati nei tre centri gravinesi ha lasciato la città.
Infatti, scaduta la proroga di due mesi concessa dal Ministero dell'Interno lo scorso dicembre, i migranti hanno abbandonato i centri d'accoglienza cittadini. 120 erano i profughi accolti in città: la maggior parte di essi, come già anticipato nei giorni scorsi da Gravinalife, ottenuti i documenti necessari ed i 500 euro a testa elargiti dal Governo, ha abbandonato i centri d'accoglienza gravinesi puntando verso il Nord Europa. Solo in 12 sono rimasti a Gravina, come riferiscono fonti delle forze dell'ordine. Si tratterebbe di persone appartenenti alla categoria dei soggetti vulnerabili, ovvero donne in gravidanza e individui segnati da situazioni familiari o di salute particolarmente delicate. Lo stesso ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri, del resto, pochi giorni fa aveva assicurato che "minori, genitori single, donne in gravidanza, anziani, disabili o vittime di soprusi e torture, tossicodipendenti resteranno per almeno altri sei mesi in centri specializzati, così come le persone ancora in attesa di essere sentite dalle commissioni per il rilascio dello status di asilo politico".
I migranti rimasti in città sono ospiti del centro "Benedetto XIII".
Infatti, scaduta la proroga di due mesi concessa dal Ministero dell'Interno lo scorso dicembre, i migranti hanno abbandonato i centri d'accoglienza cittadini. 120 erano i profughi accolti in città: la maggior parte di essi, come già anticipato nei giorni scorsi da Gravinalife, ottenuti i documenti necessari ed i 500 euro a testa elargiti dal Governo, ha abbandonato i centri d'accoglienza gravinesi puntando verso il Nord Europa. Solo in 12 sono rimasti a Gravina, come riferiscono fonti delle forze dell'ordine. Si tratterebbe di persone appartenenti alla categoria dei soggetti vulnerabili, ovvero donne in gravidanza e individui segnati da situazioni familiari o di salute particolarmente delicate. Lo stesso ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri, del resto, pochi giorni fa aveva assicurato che "minori, genitori single, donne in gravidanza, anziani, disabili o vittime di soprusi e torture, tossicodipendenti resteranno per almeno altri sei mesi in centri specializzati, così come le persone ancora in attesa di essere sentite dalle commissioni per il rilascio dello status di asilo politico".
I migranti rimasti in città sono ospiti del centro "Benedetto XIII".