Emergenza rifiuti nel Parco, presto un tavolo operativo

Si pensa a un piano per la gestione dei rifiuti. Veronico: "L'obiettivo è valorizzare la bellezza del territorio".

mercoledì 27 marzo 2013 16.30
A cura di Angela Colonna
L'emergenza rifiuti nel Parco si fa sempre più impellente, tanto da rendere necessaria l'istituzione di un tavolo operativo presso la sede del parco nazionale dell'Alta Murgia al fine di definire strategie di prevenzione, intervento e repressione dell'abbandono dei rifiuti nel nostro territorio.

La decisione è scaturita nel corso della riunione della Comunità del Parco svoltasi nei giorni scorsi presso la Provincia di Bari, alla presenza del presidente dell'ente parco, Cesare Veronico; del presidente della comunità del parco e della Provincia di Bari, Francesco Schittulli; dei rappresentanti della Regione Puglia, delle Province Bari e Barletta-Andria-Trani e dei tredici Comuni dell'area protetta. L'incontro, stabilito per il giorno 9 aprile, vedrà la partecipazione di tutti i rappresentanti istituzionali e dei responsabili dell'ordine pubblico presenti sul territorio.

Questi gli obiettivi dell'iniziativa illustrati dal presidente Veronico: "Il nostro territorio va tutelato dalle conseguenze dei comportamenti di chi, agendo nell'illegalità, danneggia un patrimonio comune. Il Parco intende contribuire economicamente a tutte le azioni necessarie per sconfiggere il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, coordinare gli interventi con i comuni e le istituzioni ponendosi come obiettivo quello della valorizzazione della bellezza del nostro territorio. Faremo tesoro delle buone pratiche messe in atto da alcuni comuni della nostra area, nell'obiettivo di rafforzare le nostre credenziali in vista dell'assegnazione della Carta Europea per il Turismo Sostenibile cui siamo stati candidati, unico parco nel Sud Italia". "In linea con la definita programmazione – ha continuato Schittulli - dobbiamo sempre di più pensare ad un Parco dell'Alta Murgia accessibile a tutti, migliorando e potenziando prioritariamente le infrastrutture, riqualificando e ristrutturando le antiche masserie oltre gli agriturismi presenti, attivando la pulizia del territorio attraverso la sinergia tra istituzioni e cittadini. Solo così potremmo competere con i parchi naturali delle regioni del centro-nord che hanno già fatto di queste aree protette fonti di sviluppo ed occupazione".