Energie rinnovabili, la Puglia prima in Italia
Dati presentati al Meeting di Rimini la Puglia nell’incontro “La sicurezza energetica del Mediterraneo”.
sabato 24 agosto 2024
9.53
La Puglia è la prima regione in Italia per produzione di energia eolica e da fotovoltaico. Con questo dato, Gianna Elisa Berlingerio, direttora del Dipartimento regionale Sviluppo economico, ha presentato la Puglia delle energie rinnovabili al pubblico del Meeting per l'Amicizia di Rimini, in occasione dell'incontro "La sicurezza energetica del Mediterraneo".
Precisamente in termini di produzione elettrica totale, la Puglia nel 2022 registra un dato di 34.398 GWh, di cui 15,6% da fonte eolica, 12,2% da fonte fotovoltaica, 72,2% da termoelettrico (incluse le energie da biomassa). In termini di capacità installata, la Puglia, con 6.4 GW, è la seconda regione in Italia per FER elettriche dopo la Lombardia, la prima regione nell'eolico (3,1 GW) e la seconda nel fotovoltaico (3,3 GW). E resta leader in Italia in termini di producibilità complessiva dalle FER elettriche (eolico e fotovoltaico).
La nostra regione è stata così capace di ridurre la sua produzione elettrica da fonti fossili e i suoi consumi energetici: i consumi finali lordi di energia elettrica si sono ridotti del 12% tra il 2012 e il 2019, grazie anche alla riduzione dell'intensità energetica del settore produttivo; a questo risultato hanno contribuito gli aiuti regionali su fondi europei volti all'efficientamento energetico delle imprese e degli edifici pubblici. Inoltre negli ultimi 10 anni il territorio ha ridotto di un quarto la sua produzione di energia elettrica, grazie soprattutto alla chiusura delle storiche centrali a olio e carbone a Bari e Brindisi.
"Investire nelle energie rinnovabili ha significato sviluppare competenze e ricerca e creare posti di lavoro, trasformando la Puglia in un vero e proprio Hub energetico – ha detto la Berlingerio -. Un vantaggio che deriva alla comunità dagli investimenti in energie rinnovabili è certamente l'autoconsumo, unico modo per poter ridurre gli elevati costi energetici degli ultimi anni. Numerosi sono gli strumenti di sostegno promossi dalla Regione destinati alle imprese per investimenti in energia rinnovabile e autoproduzione energetica. Mentre alle famiglie è destinato il reddito energetico, premiato dall'Ue, che fa fronte a quella nuova forma di povertà che è la povertà energetica. Ottenere energia a km0, cioè produrre energia per autoconsumo da fonti rinnovabili per famiglie, imprese ed amministrazioni pubbliche, è un importante obiettivo che questa amministrazione si è posta."
"L'altro tema sul quale il governo regionale è concentrato è quello relativo alla filiera industriale dell'energia – ha aggiunto la direttora -: se è vero che il PNIEC pone come obiettivo minimo alla Puglia il raggiungimento di 13 GW e che la decarbonizzazione dei processi produttivi hard to abate nonché la possibile desalinizzazione dell'acqua richiedono una maggiore produzione di energia elettrica, al necessario processo di definizione delle aree idonee per gli impianti FER deve accompagnarsi l'attrazione sul territorio di investimenti per la produzione delle macchine e dei componenti dell'industria energetica. Solo così, oltre che con le giuste compensazioni, il ruolo di Hub energetico del Mediterraneo può ribaltare i suoi vantaggi sul territorio, sulle competenze e in ultima analisi sulle persone."
Precisamente in termini di produzione elettrica totale, la Puglia nel 2022 registra un dato di 34.398 GWh, di cui 15,6% da fonte eolica, 12,2% da fonte fotovoltaica, 72,2% da termoelettrico (incluse le energie da biomassa). In termini di capacità installata, la Puglia, con 6.4 GW, è la seconda regione in Italia per FER elettriche dopo la Lombardia, la prima regione nell'eolico (3,1 GW) e la seconda nel fotovoltaico (3,3 GW). E resta leader in Italia in termini di producibilità complessiva dalle FER elettriche (eolico e fotovoltaico).
La nostra regione è stata così capace di ridurre la sua produzione elettrica da fonti fossili e i suoi consumi energetici: i consumi finali lordi di energia elettrica si sono ridotti del 12% tra il 2012 e il 2019, grazie anche alla riduzione dell'intensità energetica del settore produttivo; a questo risultato hanno contribuito gli aiuti regionali su fondi europei volti all'efficientamento energetico delle imprese e degli edifici pubblici. Inoltre negli ultimi 10 anni il territorio ha ridotto di un quarto la sua produzione di energia elettrica, grazie soprattutto alla chiusura delle storiche centrali a olio e carbone a Bari e Brindisi.
"Investire nelle energie rinnovabili ha significato sviluppare competenze e ricerca e creare posti di lavoro, trasformando la Puglia in un vero e proprio Hub energetico – ha detto la Berlingerio -. Un vantaggio che deriva alla comunità dagli investimenti in energie rinnovabili è certamente l'autoconsumo, unico modo per poter ridurre gli elevati costi energetici degli ultimi anni. Numerosi sono gli strumenti di sostegno promossi dalla Regione destinati alle imprese per investimenti in energia rinnovabile e autoproduzione energetica. Mentre alle famiglie è destinato il reddito energetico, premiato dall'Ue, che fa fronte a quella nuova forma di povertà che è la povertà energetica. Ottenere energia a km0, cioè produrre energia per autoconsumo da fonti rinnovabili per famiglie, imprese ed amministrazioni pubbliche, è un importante obiettivo che questa amministrazione si è posta."
"L'altro tema sul quale il governo regionale è concentrato è quello relativo alla filiera industriale dell'energia – ha aggiunto la direttora -: se è vero che il PNIEC pone come obiettivo minimo alla Puglia il raggiungimento di 13 GW e che la decarbonizzazione dei processi produttivi hard to abate nonché la possibile desalinizzazione dell'acqua richiedono una maggiore produzione di energia elettrica, al necessario processo di definizione delle aree idonee per gli impianti FER deve accompagnarsi l'attrazione sul territorio di investimenti per la produzione delle macchine e dei componenti dell'industria energetica. Solo così, oltre che con le giuste compensazioni, il ruolo di Hub energetico del Mediterraneo può ribaltare i suoi vantaggi sul territorio, sulle competenze e in ultima analisi sulle persone."