Eolico: la Regione stoppa la Nuova Energia
Bocciato il progetto per l'ampliamento del parco
mercoledì 4 dicembre 2013
16.34
Bocciato senza appello il progetto per l'ampliamento del parco eolico in zona Lamacolma.
La Regione Puglia ha espresso parere negativo al progetto presentato nel 2010, e assoggettato a valutazione di impatto ambientale nel 2013, dalla Nuova Energia.
Un diniego già preannunciato a marzo scorso e confermato ad ottobre "in considerazione delle lacune evidenziate dagli studi prodotti, quali la carente valutazione relativa all'impatto antropico ed alle sue conseguenze".
Secondo i tecnici regionali, le valutazioni effettuate dalla Nuove Energia non hanno tenuto conto, tanto delle caratteristiche ambientali del sito quanto degli effetti cumulativi che i 9 aereogeneratori insieme all'impianto già realizzato, provocherebbero sull'habitat.
Nella relazione stilata dal comitato di valutazione ambientale, si evidenzia innanzitutto la presenza nella zona di specie avifaunistiche di rilevanza regionale e nazionale tra cui il nibbio reale e il lanario che hanno eletto l'Alta Murgia quale habitat ideale per nidificare e vivere. In secondo luogo, i tecnici regionali sottolineano che l'ampliamento del parco eolico, con il conseguente prolungamento delle operazioni di cantiere, a pochi chilometri dai confini delle aree Sic, metterebbe a rischio la sopravvivenza di intere specie animali presenti nella zona.
E non è tutto.
L'aver definito "non rilevante" l'impatto cumulativo dei due impianti sul territorio compreso tra i confini di Gravina e Poggiorsini, "senza per altro fornire studi approfonditi e senza considerare sia la disposizione degli aereogeneratori che le caratteristiche ecologiche del sito" ha indotto i responsabili del comitato di Via a giudicare non condivisibili le argomentazioni della Nuova Energia.
Intanto, incassata la bocciatura, la società di Lanciano sta completando la messa in opera delle 21 torri già autorizzate dalla Regione e che dopo anni di silenzio sono state oggetto di una apposita convenzione tra la stessa società e i comuni interessati. Questi giorni, 2 delle 21 pale sono state messe in funzione. Prova evidente che l'impianto è pronto per la produzione di energia mentre il municipio gravinese si prepara ad incassare una somma da quantificare anno per anno, come ristoro per il danno ambientale provocato.
La Regione Puglia ha espresso parere negativo al progetto presentato nel 2010, e assoggettato a valutazione di impatto ambientale nel 2013, dalla Nuova Energia.
Un diniego già preannunciato a marzo scorso e confermato ad ottobre "in considerazione delle lacune evidenziate dagli studi prodotti, quali la carente valutazione relativa all'impatto antropico ed alle sue conseguenze".
Secondo i tecnici regionali, le valutazioni effettuate dalla Nuove Energia non hanno tenuto conto, tanto delle caratteristiche ambientali del sito quanto degli effetti cumulativi che i 9 aereogeneratori insieme all'impianto già realizzato, provocherebbero sull'habitat.
Nella relazione stilata dal comitato di valutazione ambientale, si evidenzia innanzitutto la presenza nella zona di specie avifaunistiche di rilevanza regionale e nazionale tra cui il nibbio reale e il lanario che hanno eletto l'Alta Murgia quale habitat ideale per nidificare e vivere. In secondo luogo, i tecnici regionali sottolineano che l'ampliamento del parco eolico, con il conseguente prolungamento delle operazioni di cantiere, a pochi chilometri dai confini delle aree Sic, metterebbe a rischio la sopravvivenza di intere specie animali presenti nella zona.
E non è tutto.
L'aver definito "non rilevante" l'impatto cumulativo dei due impianti sul territorio compreso tra i confini di Gravina e Poggiorsini, "senza per altro fornire studi approfonditi e senza considerare sia la disposizione degli aereogeneratori che le caratteristiche ecologiche del sito" ha indotto i responsabili del comitato di Via a giudicare non condivisibili le argomentazioni della Nuova Energia.
Intanto, incassata la bocciatura, la società di Lanciano sta completando la messa in opera delle 21 torri già autorizzate dalla Regione e che dopo anni di silenzio sono state oggetto di una apposita convenzione tra la stessa società e i comuni interessati. Questi giorni, 2 delle 21 pale sono state messe in funzione. Prova evidente che l'impianto è pronto per la produzione di energia mentre il municipio gravinese si prepara ad incassare una somma da quantificare anno per anno, come ristoro per il danno ambientale provocato.