Eolico: maggioranza in ordine sparso
I Dr: "Vogliamo capire". L'Udc rivendica libertà d'azione. In consiglio non arriverà la convenzione: si terrà solo il dibattito.
mercoledì 26 giugno 2013
15.05
In consiglio non arriverà alcuna proposta ufficiale di convenzione sulla quale esprimersi con un voto, contarsi, deliberare. Appariva già chiaro dalla lettera di convocazione della seduta, diramata dal presidente Giacinto Lupoli. E' diventato certo al termine della riunione di maggioranza convocata per fare il punto della situazione.
Ma questa è la sola certezza che ai cronisti riesca di mettere insieme. Perchè già il giorno dopo i distinguo fioriscono, e lasciano presagire cambi di rotta non prevedibili, ma pur sempre possibili. Nel corso del faccia a faccia con i suoi, Alesio Valente avrebbe scoperto le carte dei risultati della trattativa con la "Nuova Energia", condotta dagli assessori Nicola Lagreca e Maddalena Grillo: si partirebbe da una serie di opere di interesse pubblico finanziate dalla medesima società e dall'1,5% netto sul fatturato del parco eolico. "Un'intesa molto più vantaggiosa di quelle fin qui definite, anche se mai siglate, dalle precedenti amministrazioni comunali", precisano fonti di Palazzo di città. Non tutti, però, ne sarebbero convinti. Non ancora completamente, almeno. Alla riunione del martedì sera, ad esempio, non hanno preso parte parte i Democratici Riformisti, rappresentati in seno all'assise da Pino Dipalma e Giovanni Depascale, che già nei giorni scorsi avevano fatto sentire la loro voce. Critica, nei riguardi delle modalità di gestione dell'affaire Eolo e dell'operato della loro delegata in giunta, Maddalena Grillo. I DR avrebbero anzi notificato la propria posizione con un documento politico nel quale, sostanzialmente, si confermerebbero le perplessità e si sfiducerebbe l'assessore, pur confermando lealtà alla maggioranza. "Non c'è nessuna sfiducia", minimizza Dipalma. "Semplicemente, abbiamo fatto presenti le nostre valutazioni sul lavoro dell'assessore e della giunta. Vediamo cosa accade in consiglio stasera e poi ognuno farà le proprie valutazioni". Già, stasera: chi ci sarà? Dipalma risponderà presente alla chiama: "Ascolterò le opinioni della maggioranza e della minoranza, perchè è vivo l'interesse di ottenere il massimo ristoro per la città". Non ci sarà invece il suo collega di gruppo Depascale: "Sarò assente per motivi personali, per come già da tempo comunicato. Nel documento consegnato al sindaco chiariamo la nostra posizione: non abbiamo sfiduciato nessuno, ma non condividiamo le modalità con le quali è stata gestita la vicenda dell'eolico".
E mentre Radiopolitica segnala in riavvicinamento ai valentiani il presidente Lupoli, resta da definire l'orientamento dell'Udc, che nel pomeriggio tornerà a riunirsi, ancora una volta, per trovare la quadratura del cerchio. Tra le fila dello scudocrociato in molti non avrebbero affatto gradito il continuo riferimento al passato (ed alle sue presunte mancanze) quale movente dei guai presenti. Un boccone amaro servito prima con la lettera aperta attraverso la quale l'esecutivo Valente ha chiarito la linea nei giorni della polemica con il Pdl di Leo Vicino, e poi con l'atto di indirizzo approvato all'unanimità, sebbene depurato dell'esplicita chiamata in causa della precedente amministrazione comunale. Formalismi che diventano sostanza ma che non sono bastati (finora) ad acquietare l'anima centrista, che della maggioranza Divella era magna pars. Le basi della possibile intesa raggiunta ora tra Municipio e società eolica vengono definite "interessanti", ma i vertici del partito si riservano ogni valutazione in coda ad ulteriori approfondimenti. "Perchè se l'1.5% tiene conto anche della quota che la società incasserà attraverso i contributi statali - è il ragionamento - è un conto, ma se la percentuale è relativa solo al fatturato derivante dalla produzione e vendita di energia, e dunque ad una base di calcolo notevolmente inferiore, allora le cose cambiano". In più, tra i centristi, non sarebbe ancora tramontata l'ipotesi di invitare l'amministrazione comunale a formulare un quesito, indirizzato a Regione e Ministero, per chiarire quale normativa possa applicarsi al caso gravinese: se quella vigente prima dell'entrata in vigore del Decreto ministeriale del 2010, visto che a quell'epoca già risultava rilasciata l'autorizzazione unica relativa al parco eolico gravinese, o se invece quella contenuta nel provvedimento ministeriale, decisamente più penalizzante per il Comune. E comunque, in ogni caso, l'Udc si presenterà in consiglio, dice un dirigente di lungo corso, "libera da vincoli: su una vicenda come questa, in cui risalta l'interesse collettivo, rivendichiamo libertà d'azione".
Determinante, a questo punto, potrebbe rivelarsi anche l'atteggiamento delle opposizioni. Che magari, per stanare la maggioranza, potrebbero presentare un documento da sottoporre poi al voto dell'assemblea.
Intanto, su Palazzo di città continuano a piovere le critiche dei socialisti. Alla maggioranza che esortava il Psi a continuare il cammino comune, il coordinatore socialista Pietro Nolasco risponde ponendo condizioni chiare: "Garanzia formale del riconoscimento di un ruolo politico al Psi, potenziamento dell'ufficio tecnico, intensificazione dei controlli attraverso la vigilanza e la repressione in materia edilizia e urbanistica, pianificazione del territorio attraverso l'istituzione di un gruppo di lavoro costituito da tecnici urbanisti locali, affidamento delle deleghe relative all'urbanistica e lavori pubblici a figure professionali dotate di specifiche competenze". Dulcis in fundo, un nuovo attacco all'assessore Laura Marchetti, articolato in tre puntii: "Non è un assessore tecnico, visto che è stata candidata con Rifondazione comunista. Non ha saputo gestire l'edilizia scolastica, considerate le condizioni in cui versano diverse scuole cittadine. Non bada a spese anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo: l'esempio sono i 70.000 euro sprecati per l'estate gravinese di cui nessuno conosce come siano stati spesi, neanche il Psi".
Ma questa è la sola certezza che ai cronisti riesca di mettere insieme. Perchè già il giorno dopo i distinguo fioriscono, e lasciano presagire cambi di rotta non prevedibili, ma pur sempre possibili. Nel corso del faccia a faccia con i suoi, Alesio Valente avrebbe scoperto le carte dei risultati della trattativa con la "Nuova Energia", condotta dagli assessori Nicola Lagreca e Maddalena Grillo: si partirebbe da una serie di opere di interesse pubblico finanziate dalla medesima società e dall'1,5% netto sul fatturato del parco eolico. "Un'intesa molto più vantaggiosa di quelle fin qui definite, anche se mai siglate, dalle precedenti amministrazioni comunali", precisano fonti di Palazzo di città. Non tutti, però, ne sarebbero convinti. Non ancora completamente, almeno. Alla riunione del martedì sera, ad esempio, non hanno preso parte parte i Democratici Riformisti, rappresentati in seno all'assise da Pino Dipalma e Giovanni Depascale, che già nei giorni scorsi avevano fatto sentire la loro voce. Critica, nei riguardi delle modalità di gestione dell'affaire Eolo e dell'operato della loro delegata in giunta, Maddalena Grillo. I DR avrebbero anzi notificato la propria posizione con un documento politico nel quale, sostanzialmente, si confermerebbero le perplessità e si sfiducerebbe l'assessore, pur confermando lealtà alla maggioranza. "Non c'è nessuna sfiducia", minimizza Dipalma. "Semplicemente, abbiamo fatto presenti le nostre valutazioni sul lavoro dell'assessore e della giunta. Vediamo cosa accade in consiglio stasera e poi ognuno farà le proprie valutazioni". Già, stasera: chi ci sarà? Dipalma risponderà presente alla chiama: "Ascolterò le opinioni della maggioranza e della minoranza, perchè è vivo l'interesse di ottenere il massimo ristoro per la città". Non ci sarà invece il suo collega di gruppo Depascale: "Sarò assente per motivi personali, per come già da tempo comunicato. Nel documento consegnato al sindaco chiariamo la nostra posizione: non abbiamo sfiduciato nessuno, ma non condividiamo le modalità con le quali è stata gestita la vicenda dell'eolico".
E mentre Radiopolitica segnala in riavvicinamento ai valentiani il presidente Lupoli, resta da definire l'orientamento dell'Udc, che nel pomeriggio tornerà a riunirsi, ancora una volta, per trovare la quadratura del cerchio. Tra le fila dello scudocrociato in molti non avrebbero affatto gradito il continuo riferimento al passato (ed alle sue presunte mancanze) quale movente dei guai presenti. Un boccone amaro servito prima con la lettera aperta attraverso la quale l'esecutivo Valente ha chiarito la linea nei giorni della polemica con il Pdl di Leo Vicino, e poi con l'atto di indirizzo approvato all'unanimità, sebbene depurato dell'esplicita chiamata in causa della precedente amministrazione comunale. Formalismi che diventano sostanza ma che non sono bastati (finora) ad acquietare l'anima centrista, che della maggioranza Divella era magna pars. Le basi della possibile intesa raggiunta ora tra Municipio e società eolica vengono definite "interessanti", ma i vertici del partito si riservano ogni valutazione in coda ad ulteriori approfondimenti. "Perchè se l'1.5% tiene conto anche della quota che la società incasserà attraverso i contributi statali - è il ragionamento - è un conto, ma se la percentuale è relativa solo al fatturato derivante dalla produzione e vendita di energia, e dunque ad una base di calcolo notevolmente inferiore, allora le cose cambiano". In più, tra i centristi, non sarebbe ancora tramontata l'ipotesi di invitare l'amministrazione comunale a formulare un quesito, indirizzato a Regione e Ministero, per chiarire quale normativa possa applicarsi al caso gravinese: se quella vigente prima dell'entrata in vigore del Decreto ministeriale del 2010, visto che a quell'epoca già risultava rilasciata l'autorizzazione unica relativa al parco eolico gravinese, o se invece quella contenuta nel provvedimento ministeriale, decisamente più penalizzante per il Comune. E comunque, in ogni caso, l'Udc si presenterà in consiglio, dice un dirigente di lungo corso, "libera da vincoli: su una vicenda come questa, in cui risalta l'interesse collettivo, rivendichiamo libertà d'azione".
Determinante, a questo punto, potrebbe rivelarsi anche l'atteggiamento delle opposizioni. Che magari, per stanare la maggioranza, potrebbero presentare un documento da sottoporre poi al voto dell'assemblea.
Intanto, su Palazzo di città continuano a piovere le critiche dei socialisti. Alla maggioranza che esortava il Psi a continuare il cammino comune, il coordinatore socialista Pietro Nolasco risponde ponendo condizioni chiare: "Garanzia formale del riconoscimento di un ruolo politico al Psi, potenziamento dell'ufficio tecnico, intensificazione dei controlli attraverso la vigilanza e la repressione in materia edilizia e urbanistica, pianificazione del territorio attraverso l'istituzione di un gruppo di lavoro costituito da tecnici urbanisti locali, affidamento delle deleghe relative all'urbanistica e lavori pubblici a figure professionali dotate di specifiche competenze". Dulcis in fundo, un nuovo attacco all'assessore Laura Marchetti, articolato in tre puntii: "Non è un assessore tecnico, visto che è stata candidata con Rifondazione comunista. Non ha saputo gestire l'edilizia scolastica, considerate le condizioni in cui versano diverse scuole cittadine. Non bada a spese anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo: l'esempio sono i 70.000 euro sprecati per l'estate gravinese di cui nessuno conosce come siano stati spesi, neanche il Psi".