Etilometro obbligatorio dal 13 novembre…
Ma ad oggi a Gravina nessun locale ne è dotato!. La multa per i locali varia da 300 a 1200 euro
giovedì 18 novembre 2010
18.51
Dalla mezzanotte del 13 novembre è scattato l'obbligo per i gestori di bar, ristoranti e locali pubblici nazionali, di mettere a disposizione dei clienti il kit "fai-da-te" per la misurazione del tasso alcolico.
Lo strumento che si chiama tecnicamente "precursore", è una sorta di mini-etilometro. I locali pubblici hanno l'obbligo, pena una multa che varia da 300 a 1200 euro, di essere dotati dello strumento. Ma non solo. L'aggeggio deve essere facilmente visibile dal cliente, onde permettere a ciascuno di prendere consapevolezza dell'esistenza dello stesso all'interno del locale e decidere arbitrariamente se sottoporsi al test o meno.
Nonostante viga a partire dalla data su indicata un obbligo per tutti gli esercizi pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte, di essere "semplicemente" dotati dell'etilometro, a Gravina pare, anche a dire della Confesercenti, nella persona del suo delegato cittadino Oronzo Rifino, che ad oggi nessuno dei locali interessati ne sia in possesso.
A tutti i locali passibili di multa, vale a dire bar, ristoranti, pub, pizzerie, osterie, agriturismi, discoteche e alberghi, la Confesercenti ha inviato qualche tempo fa, una comunicazione circa l'obbligatorietà della misura, informando anche della stipulazione di una convenzione al fine di economizzare sull'acquisto dello stesso etilometro.
Ma pare che la multa abbia scarso effetto deterrente e non faccia tremare i locali gravinesi!
Vero è che le associazioni di categoria hanno chiesto alla Polizia di non essere inflessibile sin dall'inizio, in quanto i disguidi da rodaggio sono possibili e devono essere tollerati, ma credo che l'arte del procrastinare possa essere evitata in questo caso, trattandosi di una misura la cui utilità non è da sottovalutare.
Su una eventuale dotazione futura la visione è alquanto crepuscolare: sentiti i titolari di alcuni locali gravinesi, qualcuno ci ha garantito che ha già provveduto alla ordinazione dell'etilometro assicurando che nel prossimo fine settimana il locale avrà una "fonte di attrazione" in più; qualcun altro ammette di non essere addirittura a conoscenza della obbligatorietà della misura.
Lo strumento che si chiama tecnicamente "precursore", è una sorta di mini-etilometro. I locali pubblici hanno l'obbligo, pena una multa che varia da 300 a 1200 euro, di essere dotati dello strumento. Ma non solo. L'aggeggio deve essere facilmente visibile dal cliente, onde permettere a ciascuno di prendere consapevolezza dell'esistenza dello stesso all'interno del locale e decidere arbitrariamente se sottoporsi al test o meno.
Nonostante viga a partire dalla data su indicata un obbligo per tutti gli esercizi pubblici che restano aperti oltre la mezzanotte, di essere "semplicemente" dotati dell'etilometro, a Gravina pare, anche a dire della Confesercenti, nella persona del suo delegato cittadino Oronzo Rifino, che ad oggi nessuno dei locali interessati ne sia in possesso.
A tutti i locali passibili di multa, vale a dire bar, ristoranti, pub, pizzerie, osterie, agriturismi, discoteche e alberghi, la Confesercenti ha inviato qualche tempo fa, una comunicazione circa l'obbligatorietà della misura, informando anche della stipulazione di una convenzione al fine di economizzare sull'acquisto dello stesso etilometro.
Ma pare che la multa abbia scarso effetto deterrente e non faccia tremare i locali gravinesi!
Vero è che le associazioni di categoria hanno chiesto alla Polizia di non essere inflessibile sin dall'inizio, in quanto i disguidi da rodaggio sono possibili e devono essere tollerati, ma credo che l'arte del procrastinare possa essere evitata in questo caso, trattandosi di una misura la cui utilità non è da sottovalutare.
Su una eventuale dotazione futura la visione è alquanto crepuscolare: sentiti i titolari di alcuni locali gravinesi, qualcuno ci ha garantito che ha già provveduto alla ordinazione dell'etilometro assicurando che nel prossimo fine settimana il locale avrà una "fonte di attrazione" in più; qualcun altro ammette di non essere addirittura a conoscenza della obbligatorietà della misura.