Fallisce anche l’ultimo tentativo: centrosinistra in ordine sparso alle urne

Il Pd sposa il Terzo Polo. La sinistra risponde con una coalizione alternativa.

mercoledì 11 gennaio 2012 16.24
A cura di Gianpaolo Iacobini
Il gioco delle tre carte è finito. Quello del cerino pure. E quel che fino a ieri era solo probabilità, adesso è certezza: il centrosinistra gravinese non esiste più. Non, almeno, nella sua fisionomia storica e tradizionale. Al suo posto, dalle sue ceneri, nascono nuovi laboratori politici: un grande centro ed uno schieramento di sinistra.

Cronaca: l'estremo tentativo di Sel di ricucire lo strappo coi cugini del Pd, giunto peraltro dopo settimane di aspre e aperte polemiche tra i due partiti, è fallito. Come era già nell'aria, ma pure in tanti documenti pubblici e nella recente dichiarazione d'intesa sottoscritta congiuntamente dal Pd e dalle forze terzopoliste, al tavolo convocato dai vendoliani nella sezione rossa di via Fighera martedì sera (dopo averlo peraltro già fatto nel primo incontro, tenutosi nella mattinata di domenica) Pd e Idv hanno ribadito la propria volontà: andare avanti, nel nome della stabilità di governo, con l'alleanza già stretta con Udc, Fli, Api, Upc ed il movimento politico "Democrazia e futuro". Inevitabile la rottura con i sostenitori dell'impossibilità di dar vita ad un'intesa con forze provenienti dall'ex maggioranza di centrodestra. Ad addolcire la pillola, soltanto la generica disponibilità ad un rinvio del confronto sui programmi, ma quando già le squadre saranno in campo per la sfida nelle urne.

Così, il giorno dopo, è tempo di mobilitazione per l'appuntamento elettorale: al faccia a faccia tra i referenti dei partiti del grande centro a guida Pd, già in scaletta, fa da contraltare la chiamata alle armi degli ex compagni oggi avversari: Sel, Comunisti italiani, Pri, Lista Vendola. Con loro anche i democratici sull'orlo della scissione, capeggiati da Tonino Cozzoli, e forse pure un più prudente Prc, tra le cui fila è da segnalare l'ingresso, negli ultimi giorni, della ex sottosegretaria all'ambiente Laura Marchetti.

Insomma, il dado è tratto: il comitato di liberazione paesana che non più tardi di tre mesi fa sciamava festante per le vie dell'urbe al grido di "Gravina città liberata" s'è sciolto. Si va dritti verso il Quarantotto.