Falsa pasta made in Italy sequestrata dai forestali
Denunciato imprenditore di 32 anni
mercoledì 4 dicembre 2013
11.19
Maxi sequestro ai danni di un'azienda produttrice di pasta dietetica che opera sul territorio dell'Alta Murgia.
L'operazione condotta dal comando regionale del Corpo Forestale dello Stato, su segnalazione del comando di Benevento, nel corso di un'attività di controllo per la sicurezza e tutela dei prodotti agroalimentari "Made in Italy" ha portato al sequestro di 25.000 kg di pasta venduta impropriamente come prodotto italiano.
L'attività fraudolenta è stata scoperta dagli uomini della Forestale i quali hanno accertato che i prodotti presi in esame erano realizzati non nello stabilimento dalla ditta barese, ma in una azienda straniera situata in un Stato extra europeo, quindi non obbligato al rispetto di tutti i requisiti e i presupposti contenuti nelle autorizzazioni del Ministero della Sanità.
Inoltre gli agenti del CFS unitamente all'Autorità sanitaria locale hanno verificato condizioni igienico-sanitarie precarie e alimenti detenuti in cattivo stato di conservazione. All'interno del deposito, interessato da lavori di adeguamento di un'area da destinare alla produzione, è stata ritrovata una certa quantità di pasta, probabilmente destinata alla vendita, inquinata dagli scarti di lavorazioni edili.
Dopo tutti gli accertamenti, i sanitari della Asl hanno bloccato la produzione al fine di effettuare altre indagini mentre il legale rappresentante dell'impresa è stato denunciato all'autorità giudiziaria.
L'imprenditore, un uomo di 32 anni, dovrà difendersi dall'accusa di frode in commercio e detenzione di prodotti alimentari tenuti in cattivo stato di conservazione.
L'operazione condotta dal comando regionale del Corpo Forestale dello Stato, su segnalazione del comando di Benevento, nel corso di un'attività di controllo per la sicurezza e tutela dei prodotti agroalimentari "Made in Italy" ha portato al sequestro di 25.000 kg di pasta venduta impropriamente come prodotto italiano.
L'attività fraudolenta è stata scoperta dagli uomini della Forestale i quali hanno accertato che i prodotti presi in esame erano realizzati non nello stabilimento dalla ditta barese, ma in una azienda straniera situata in un Stato extra europeo, quindi non obbligato al rispetto di tutti i requisiti e i presupposti contenuti nelle autorizzazioni del Ministero della Sanità.
Inoltre gli agenti del CFS unitamente all'Autorità sanitaria locale hanno verificato condizioni igienico-sanitarie precarie e alimenti detenuti in cattivo stato di conservazione. All'interno del deposito, interessato da lavori di adeguamento di un'area da destinare alla produzione, è stata ritrovata una certa quantità di pasta, probabilmente destinata alla vendita, inquinata dagli scarti di lavorazioni edili.
Dopo tutti gli accertamenti, i sanitari della Asl hanno bloccato la produzione al fine di effettuare altre indagini mentre il legale rappresentante dell'impresa è stato denunciato all'autorità giudiziaria.
L'imprenditore, un uomo di 32 anni, dovrà difendersi dall'accusa di frode in commercio e detenzione di prodotti alimentari tenuti in cattivo stato di conservazione.